120:1 MCCCCCl, GENNAIO. Et li savij, reduti insieme, consultono le parte ozi si ha a meter. Da Ferara, dii vicedomino, di XI. Come le zente francese non erano passate Brixelle, et par il ducha Valentino habi dimanda a missier Zuan Bentivoy Castel Bolognese, per tre mesi, per haver il passo di andar a Faenza. Et monsignor di Trans, orator dii roy, è parlito di Bologna, e venuto a Cento dal Cardinal Vincula, eh’ è segno, l’acordo di Faenza è andà in fumo. Ilem, da Fiorenza, Lorenzo e Zulian di Medici par siano per intrar, con l’ajuto dii ducha ; et li Strozi e Nerli hanno fato provision di arme in caxa lhoro. Ilem, il signor è a Bel Reguardo, e il Cardinal suo fiol è ito contra la raina di Hongaria, qual si dice dia venir de lì, et anderà a Bel Reguardo dal * signor, qual si sta al presente ivi a la solitudine. Et in una poliza scrive, il Cardinal Vincula esser partilo da Cento, e venuto al Final in modenese. Non sa la causa ; vederà di saper. Da poi disnar fo pregadi. Non fu il principe. Et poi, leto le letere, vene : Da Udene, di sier Antonio Loredan, el cavalier, luogo lenente. Come havia di domino Zorzi da Sover-gnan, che quelli di Goricia havia comanda una scala per fuogo; mule, dubitando di Gradischa, fece co-mandamento a li balestrieri dii capetanio, e altri alozati de lì via, vadino in Gradischa. Da Nona, di sier Domenego da Mosto, conte, di 26. Àvisa di 5 de lì, tra li qual il vicario dii vescovo, qualli, venuti turchi, si volseno render, et voleva li altri facesse questo, come par per il processo; et perhò dubita, questi non fazi eie. La qual letera fo leta im pregadi, et per la Signoria, di mio aricordo, fo scrito una letera a li rectori di Zara, debino mandai* li ditti 5 in feri, subito, in questa terra. Fu posto per tutti, una parte notada di mia man, di expedir li modonei, videlicet, trazer a sorte 5 di pregadi et 5 di la zonta, e balotarli, et elezer tre savij sora i modonei, qualli habino a udir e venir in colegio, e possi eliam lhoro poner parte sopra zio ; et quelli rimagnerano non possi refudar, sub pcena. Ave tutto il conscio. Fu posto per tutti, di elezer el primo pregadi per scurlinio, in nomine Dominii, uno provedador a la Zefalonia, per anni do, con ducati 40 a l’anno, lieti; meni uno canzelier e uno cavalier, con il salario li sarà dato per il colegio. Ilem, sia manda uno contestabole,electo per colegio, con provisionati 100, et quelle munition parerà. Ave 4 di no, 139 di la parte. Fu posto per lutti, di proveder a li contrabandi si fa eie., di elezer per scurlinio 3, per anni do, con gran autorità de inquerir di contrabandi, proveder eie., et datoli la mità di l’utilità, e altre clausule, ut in ea. Fo opinion di sier Antonio Valier; la qual parte si habi a meter a gran conseio. Et ave 17 di no, el resto di la parte. Et fu presa. Fu posto la parte di sier Bernardo Barbarigo, savio a terra ferma, di elezer per scurlinio X a tan-sar tutti, da un ducato fin 200, capi di fameia, et non possino passar, più di 100, ducati 200 1’ un per l’altro età. ; e far do zentilomeni e do popolari per contra’, e altre assa’ particularità, come in la parte si conlien ; di la qual ne ha gran fantasia, zoè fogo-lari. Et andò in renga ; fo longo, e con una candela in man lexe il numero, chome sarà notado qui avanti; diceva di calar ducati 100 milia, et di 24 milia capi di fameia ili Venecia et nel dogado voi solum tansar una parte etc. Disse, era debitori a le cazude, da numero 1 fin numero 53, per ducati 100 milia, che son chaie ; dal 53 lìn 65, per ducati 80 milia, di qual n’ è ducati 60 milia di quelli manchò di ducati 10 per decima, et dii monte nuovo è debitori per ducati .....milia ; ilem, a le 4 decime al monte nuovo non dice, ni a le do al monte vechio, che à li gover-nadori, et che solum 5992 capi paga decime, non melando il clero; et la decima si scuode 42 milia ducati, zoè 37 per caxe e possession, et 5000 per la merchadantia ; et 907 capi paga da ducati X in zoso, et 550 da ducati 10 fin 20; el resto, eh’è numero..., paga etc. Ilem, fato la descrition, è caxe in questa terra numero 17 milia 473. Et disse molte cosse, qual, brevitatis causa, qui non noterò. Li rispose sier Piero Balbi, savio dii conseio. Et ilerurn el Barbarigo andò in renga. E andò la parte : 4 non sincere, 0 di no, 57 di la parte, 88 di no. Et fo preso di no. Fu posto per li savij ai ordeni, per far abondante la terra di lane francesche, che possi venir libere eie., per tuto il mexe di zugno, come alias fo fato; et fo opinion mia, consigliata per il principe; et molti mer-chadanti. tra li qual li Pixani dal bancho, veneno a cridar, adeo terminassemo aldirli. Et fo rimessa a uno altro conseio. Fu posto per mi, Marin Sanudo, savio ai ordeni, la letera al ducha e consieri di Candia, di la revo-chation di do ordeni, fati de lì per. sier Lucha Trun, synicho: videlicet zercha il vender di beni de., con-tra il capitolo di la soa comission, et di la parte dii gran conseio, 1489; et l’altra, zercha tutti di Can- 507 dia, e il canzelier grando, scrivino vulvari sermone eie. Et sier Cabriel Moro, sier Francesco Donado