MCCCCCJ, MARZO. 150Ó mcraschalcho et vice provedador. Per una, manda l’inventario di le munition ; per l’altra, scrive, justa i mandati, haver confortalo il capetanio di le fan-tarie, e mostratoli la letera; qual si conforma a voler servir la Signoria nostra. Ilem, per letere di luogo tenente, par liabi parti li balestrieri a cavalo di esso capetanio in altri alozamenti lì intorno eie. Di Ferara, di sier Chrisloful Muro, vicedomino, di 3. Come domino Zuam Luclia era stato da lui a dirli, il signor mandava domino Bortolo di Constabeli al re di romani, per esser con li oratori nostri in aiuto di le cosse christiane, Ilem, è ritorna il suo cavalaro, mandò a Bologna, et avisa, uno li scrive non hanno dato Castel Bolognese al duca Valentino ; vi andò do dii redimento a oferirli alzamento, dentro e di fuora, per cavali' 200. Ilem, domenega fo lelo uno brieve di jubileo fino la do-menega di Pasqua, pagando el quarto di quello spenderla andar a Roma. Ilem, il re manda lanze 800 et cavali 05* per condur artilarie, e à dimanda il passo a Bologna ; et eri vene lì monsignor di Aiegra de Ymola, con cavali 10, si dice per le cosse di Faenza ; è stalo solum con missier Zuane. Ile in, esso vicedomino scrive li coloquij si fanno in Ferara, dii tuor di la dona per il ducha eie. ; et che il Manenti, secretano nostro, fo dal ducha, passò per Val di Lamon e andò a Faenza, sì che de lì a Ferara è la sentina di le zanze. Di Cremona, di sier Polo Barbo, podestà. E co-menza cussi : La fortuna, la qual domina tulle le cosse— Di certo caso occorso de lì. Dii capetanio zeneral da mar, date in ijalia, a di 14, tenuta, fin 15, a Corfà. Come, per uno fu-zito de Palras, a dì 20 dii passato, da Modon, chiamato Zuanne Richardello, schiavo di uno subassì, venuto da lui a dì X, reierisse è schiavo di dito subassì ; e da uno, venulo da Constantinopoli, intese el signor turchi) preparava grossa armata, fra Galipoli e Conslanlinopoli, galie 50 et 4 grosse nave, a modo quella conduse dentro, e voi venir a tuor Corphù e far ogni forzo ; e che se dicea dite galie era messe in canlier ; altro non sa. Dimandato dii Zonchio, e dì la Zefalonia, et di le galie tolte, quello dicono turchi, rispose : dii Zonchio dicono l’armada sua vera lì, et venitiani non lo poi tenir ; di la Zefalonia non parlano tropo, e mai si pensava fusse presa, per esser fortissima, e quando li vien una mala nuova, la tascno ; di le galie tolte non 1’ hano ancora saputo. Dimandato di Nepanto, disse non saper ; ben è vero, li do castelli fati a presso Patras presto se ruineriano, e quando l’arma’ yspana e la nostra si levò dii Zante per andar a la Zefalonia, tuli creleno 1’ andasse a Palras, c tuli erano in fuga. Ilem, che veniva do llamburi in la Morea, come li disse il suo patron. Ilem, quel rezimento di Corphù hanno mandato do messi a Constantinopoli, e uno il governa-dor di Otranto ; et di so ordine ne à mandato uno altro ; venuti sarano, si quadrerà lhoro ditti. Aricorda'si fazi polente armala, per mostrar el volto; voi basilischi ; lauda tal artilaria, e bombardieri su le galie grosse sapino trar, e non sopra altro navilio si meli il basilisco. Ilem, manda a disarmar 7 galie grosse, Vitura, Canala, Pexara, Dolfina, Trivisana, Tiepola et la curzolona, per esser li corpi mal con-ditionati, et quelle mal in hordine, e armate di villani, e tuli amalati li homeni, oltra li morti. Ilem, el capetanio di le galie grosse è a Brandizo, con la ga-lia sier Daniel Pasqualigo ; dieno venir in le aque dii Sasno, dove è la galia grossa Bondimiera e Ca-pela, su la qual è il basilisco, qual etiarn manderà a disarmar ; stanno mal, et avisa ditte galie ne l’ussir di Veniexia feva 300 sechi di aqua per una. Ilem, le nave, poi l’impresa di la Vajusa, manderà a disarmar poi, e in le aque di Cataro anderà per veder di tuor Castel Nuovo con ditte nave. Ilem, Alfonso da Fan, con provisionati 100, fo mandato l’anno passato in armata, lo messe nel Zante, e li dù una altra paga, ila che, in do mexi, ebbe page 4 ; è venuto a Venecia, e prima li soi provisionati tutti si partì ; per tanto si provedi. Ilem, eri zonse lì una nave ze-noese, carga dì salumi, vien di Syo, partì a dì primo dii passato; dice il patron a bocha, à di novo di Pera, di 2 zener, per letere, che missier Andrea Griti, con tuli allri merchadanti nostri, erano in speranza esser liberati ; et che a di 4 zonse lì a Syo uno zudio, vien di Bursa, dice missier Andrea e li altri esser stà liberadi, e se diceva li saria restituito tutte le robe; e missier Valerio Marcello esser riscatà per via di Coresi, per ducati 1200 ; e missier Batista Polani, fo sopracomito, e missier Andrea Balastro, fo camerlengo in Modon, esser in speranza di esser liberadi, con piezaria di pagar le page. Quanto si se fa armada, disse 0 haver inteso. 580 Ilem, esso zenéral à posto in terra algune artilarie e monition bone, erano sopra le galie grosse ; e manda qui molle curazine vechie, le lame sarà bone da far di le allre ; et etiam manda su dite galie ancore e rampegoni, tolti in colfo di l’Arta, et i libri di le qual galie perse manda, e consignò ad Alvise Zio. Noto, le ancore è numero 24, et rampegoni diexe. Dii ditto capetanio zeneral fo una altra letera, di 14. Qual non fo leta im pregadi, per esser al-