381 MCCCCC, GIUGNO. m Valaresso e sicr Antonio Loredam, provedadori al sai, per il marcita’ dii sai fato con Zuam da Torenti-no, per nome dii re di Franza, per Milam, per moza 12 milia, a esserli dato in anni 3. Lieva de pnesenti sai per ducati 40 milia. Or ditto lune Me, fo ballota ditto marcha’, tra il resto dii colegio e li provedadori, e nui no. E fo preso. Vene l’orator di Lucha, zercha le sue cosse. Li fo dato bona verba. Vene uno messo di missier Francesco Bernardin Visconte, con una letera di credenza, e una letera di sier Ilironimo Zorzi, el cavalier, orator nostro a Milam. Il messo è chiamato Chareto. Par il Cardinal Iioam voglij la Signoria li rendi le robe sue mobelle et stabele, perchè poi si vederà si harà falito ; et si dolse erali sta tolto molte robe ; si persuade la Signoria non sappi nulla. Et mandato fuora, fu consultato, e risposto si vederà. Fu fato uno paron di galia, sopra la galia di sier Jacomo Marcello, et fo balotadi do, uno tolto per il capetanio, l’altro per il patrom ; et rimase Piero Vilam, tolto per il capetanio, e laudato per il patron. Vene quelli vadagnò eri li priexij a Lio al balestro. Ave il primo uno citadim di Quartari ; tochò la man a tutti, juxla il consueto. Veneno dodese galioti recuperati di la galia pagana, zoè scapolono, qualli erano a la porta dii colegio ; et foli balotato a dar ducati do per uno, per l’amor di Dio. Fo fato lezer, per li cai di X, la parte di quelli pono star in colegio, et quelli dice le cosse si fa in colegio; tamen, nihil valel. Et intrò colegio di le biave, ma pocho steteno ; leto letere : Di Monfulcorn, dii podestà. Voi monitiom per il castello. Da Modom, di sier Polo Valaresso, soraeomito, di 18 mazo. Come è sta al Zonchio ; lauda il sito dii castello, ma biasema non vi esser monition; et è locho importantissimo. Et li cai di X tolse a proveder quel loco, et mandarli. 143 Di Hongaria, de li oratori nostri, date a Buda, a dì 25 et 26. Scriveno coloquij abuti con li oratori francesi, qualli tirano a uno altro camino cha far liga generai ; pratichano maridar il re in una francese ; non promete altro subsidio al re, nisi di le decime dii clero, con questo il papa le dagi e che turchi non vegna in Italia ; e il re li par da novo, pur aspeterà fino vengi il legato dii papa ; et che essi «ostri oratori fonno a parlamento con 4 deputati per la majestà regia, videlicet il reverendo ystrigoniense, il reverendo colocense, domino Sereb, et il vayvoda di Transilvana. E qui scrive le parole zercha la in-telligentia particular, che nostri tratavano seorsum. Item, hanno inteso dal reverendo sermionense, can-zeliere regio, il re manda do oratori a la dieta fa Maximiano a Augusta, a exhortar a la expedition contra turchi. Item, è sta preso uno nostro corier, portavano letere di essi oratori nostri qui, in Elema-gna, et il re ha ’uto le letere scriveano in zifra, pe-rhò di X, il et 12, le qual le manda per questo re-plichate ; tamen non scriveano 0 da conto, ma solum coloquij abuti, et dii visitar hanno fato al ducha Zuan Corvino, fo fiol di re Mathias. Item, hanno trato ducati 200 da spender, licet il re li fazi le spe-xe, fato letere di cambio in li Agustini. Item, pregano si rispondi a quanto voi il re, e si solici li Franza etc. Da poi disnar, fo pregadi. Non fo il principe. Poi leto le letere. Fu posto per li savij dii conseio e di terra ferma, che li debitori siano mandati li extrati a l’olicio dii sai, qualli havendo volte o magazeni, botege o sta-cij in Rialto, le debino tuor a conto dii suo debito, e meterle in San Marco, siano cussi zenthilomeni come citadini. Ave tutto il conscio. Fu posto per li consieri, cai di 40, e Ihoro savij, et nui ai ordeni, do decime al monte vechio, i se-culari el il clero per l’anno futuro : termine a pagar zorni X, zoè fino a dì 20 dii mexe presente, con el doni di X per 100. Et se intendi in questo il clero di cremonese et Geradada, possendo scontar con quello havesseno prestado a la Signoria nostra. Item, eliam se intendi messe le do decime papal, ne ha concesso il pontifice, al clero: termine 8 luio. Ave 17 di no. Fu posto per tutti i savij, scriver ai rectori per il resto dii subsidio caritativo. Le cita restano a dar ducati 25 milia, et foli scrito caldamente, scodesse-no. Have tutto il conseio. Fu posto per tutti, che le galie Zana e Morexina, grosse, vano in armada, siano partite per luto do-man, et le tre, Zivrana, Marcella e Truna, per tutto venere, le altre do, Contarina e di sicr Andrea Marcello, poi subsequente, soto pena di perder etc., e li patroni esser bandizati per anni cinque di oficij eie., e perder ¡1 viazo' e li danari desborsati ; et sia scrito al capetanio zeneral, che farà la cercha, non trovando li homeni su ditte galie, sono ubligati per li pati haver, pagino il dopio, et sia posto in locho suo, a so spexe. Fu presa. Fu posto per tutti, tuor la nave di sier Beneto Zu-