77 MCCCCC, GENNAJO. 78 Ravena, dii conseio di X, savio a tera ferma, prove-dador in campo, avogador di comun, ambassador al turco, e bora provedador zeneral in la Patria ; et per fin, si meterà su cl vostro epitaphio : che ’1 vi sani taià la testa su la piaza di San Marco. Et li rispose missier Venerio, avochato dii Zanchani. Et, mandate le parte, 42 fo non sincere, 66 di no, et 82 di la parte di procieder. Et iteruni balotà, 29 non sincere, 69 di no, 92 di procieder. 0 fu preso; la pende’. Fo rimesso a doman. Veneno zoso a horre zercha 4. Et im pregadi fono 190. Et è da saper, in corte di palazo era grandissima moltitudine di brigata, sì zenthilomeni come populari, che stavano per intender la fin. In questo zorno vene letere dii zeneral, come par per il sumario sarà qui driedo posto, di XV, da l’arsenà eh’ è su l’isola di la Zephalonia. Item, si ha da Syo, di 22 di novembrio, di la morte dii turco eie. Vene letere da Forlì. Si manteniva quella ma-dona gaiardamente, et scrivea su le balote feva trar in campo : Trate pian, perchè non vastate li caga-tori. Quasi pocho stimando. Sì che non poteano tanto romper, che la matina non fusse trovà ricon-zato. Intisi esser morto lì in campo uno capetanio francese. Item,, intisi el signor da Pexaro havia abuto una letera dii signor Lodovico, di Praxenon, che lo confortava, perchè tutavia facea zente per venir. Item, par il Cardinal Ascanio sia a Yiena col re di romani. Et si dice sguizari dia vegnir, in astcsam, in ajuto di esso signor Lodovico; qual, licei havesse fato molte tyranie, pur era desiderato et bramato da li populi, per le insolentie de’ francesi. A d' XI zener, vene letere di Hungaria. Dii zonzer lì uno orator dii turco, con 8 gambelli cargi de presentì, et altre particularità, qual erano molto d’importantia. ' Da poi disnar fo pregadi, fu sabato,- per expedir il Zanchani. Parloe missier Rigo Antonio, avochato dii Zanchani. Li rispose sier Marco Sanudo, avogador, qual non volea parlar; fo brieve. Poi andò suso Venerio. Demum esso sier Andrea Zanchani, tolendo per tema : Domine, ne in furore tuo arguas me, ne-quein ira tua corripias me; disse poche parole. Venuto zoso, se inzonechiò al principe, el qual li disse : Missier Andrea, si fa justicia ; andè con Dio eie. Or, andate le parte, 95 di procieder, 75 di no, 25 non sincere ; e fu preso di procieder. Era venuti 5 di più di quello fo erri im pregadi. Or fo messo parte per li avogadori, confinà im perpetuo a Zara, restituissa ¡1 mal tolto, come sarà cognosudo, et ducati 600 a l’arsenal, et altro, come par in la parte. Item, el serenissimo principe e sier Luca Pixani, consier, che ’1 sia confina 4 anni in Cao d’Istria, X anni di officio e beneficio, perpetue di la Patria di Frinì, et 200 ducati a li avogadori ; relazi i danni. Item, sier Zuan Donado, sier Marco Foscolo, sier Andrea Cabriel, consieri, che ’1 sia confinà per X anni a Zara, im perpetuo dii Friul, pagi ducati 200 a li avogadori, e refazi i danni. Item, sier Antonio Valier, consier, che ’1 sia priva 5 anni de oficij e beneficij, e im perpetuo di provedador e capetanio sì da terra come da-mar, e di la Patria di Friul, et pagi ducati____a li avogadori. Item, sier Jacomo Zorzi, sier Francesco da Canal, sier Marco di Garzoni, cai di 40, che ’1 sia confinà per anni 4 a Padoa e nel padoan, con taia 1. 1000 di soi beni ; et, rompendo, stagi im prexon Forte et torni al bando; refazi i danni, come parerà ai avogadori, et pagi durati 100 a li avogadori; et per anni X di la Patria. Or, andate queste cinque parte, è da saper fo dito sier Francesco Bolani, fo quello messo venisse a le prexom, volea parlar; lamen non parlò. Fo ca-zato sier Anzolo Sanudo, per esser fradello di l’avogador. Dove si mete utilità ai avogadori, vien cazadi di consegij, pare, fio e frar. Et era im pregadi 195: di la parte di avogadori, fo niuna ; di quella di tre eonsieri, 16; di quella dii serenissimo e consier, 48; et queste vanno zoso. Di quella dii Valier, 58; et di quella di cai di 40, 56. Non è preso alcuna cossa. Anderà mo queste do parie solamente: quella dìi Valier, 88 ; quella di cai di 40, 89. E questa è presa. Et non sinciere sempre fo 17. Veneno aduncha zoso pregadi a horre____di notte. Sumario di una letera venuta di V armala; nara l’impresa lolla a la Zephalonia ; scrila a dì XV dezembrio, el zonla qui a dì X zener. Benché el deliberar di tuor l’impresa fusse co-messo al capetanio generai et proveditori, nondimeno, per la importantia ocurente, et per la qualità e con-dition lhoro, consultoe, con li governadori e soraco-miti, li 4 partili se haveano contra l’inimico, acciò, per opinion di la mazor parte, si possi diliberar il meglio di la Signoria nostra e del cristianesmo. Et per il primo e più importante, propose il brasar di 1’ armata turchesca ; per il secundo, la expugnation di la Cephalonia; per il 3.°, quella di Santa Maura; per il 4.°, quella di la Prevesa; e se oltra questi