1101 MCCCCC, DECEMBRE. 1 162 tolto sopra la fede llioro. La camera de li è anichi-lata, e dai daeieri non si poi trazer 0, e di lhor j beni si trova danari, respeto a li tempi ; ed è debi- | trice a’ rectori, camerlengi, castelani e/e., da ducati i 600 in suso ; perhò si provedi, e de li 200 ducati mandati, il conte passato consigliò al camerlengo per resto lire 12!) solum. Item, dii morbo la cita è risanata; voria stera 100 tormento per lazareto, dove è da 153 arnorbati al Scoio di Lazareto, quali si mantien. Di Capo d’Istria, di sier Piero Querini, podestà et capetanio, di 4. Come per uno venuto da Beglai à inteso, esser venuto in Bossina cavali 2000 de’ turchi, per causa di la motion di zente, fata per il re di Hongaria ; tamen quest’ altro anno verano a’ danni nostri, per haver bona intelligentia con ditto re. Item, manda una letera abuta di certo prete. Li avisa, el re di romani voi venir a campo a Gradiscila, et esser in acordo col turcho; el per il danno lato per quelli di Puola a Pexim, el capetanio à spazato in Lubiana, e de lì al ditto re svisarli, et concitarlo più ; sì che esso prete, chome servitor, avisa. Da poi disnar, per esser il tempo dato a la neve, non lo nulla etc. A dì 12 dezembrio. In colegio iritroe savij dii conseio sier Antonio Valier e sier Alvise da Molili et sier Lunardo Loredam, procurator, in questi zor-ni era amalato. Vene uno messo dii Cardinal regiense, legalo, qual zonse eri sera a Chioza, per saper l’bordine; qual è il suo schalcho, chiamato Michiel Signorello. Et fo leto più letere di sier Lorenzo Bernardo, podestà di Chioza, di questa sua venuta; alozato ini palazo, li andò contra eie. Et questa matina molti zenthilomeni andò a Chioza, sarano tardi ; et l’ora-tor dii papa li è andato contra. Et consultato vengi damatina per tempo col disnar in barella lino a Malamocho, acciò sij a tempo; et la Signoria col bucintoro li anderà contra a Santo Antonio. Et fo ditto di far partir a bona bora el bucintoro ; et il nostro principe, per li Credi, non anderà, e si scusò a ditto nontio etc. Vene sier Zuan Batista Bonzi, stato provedador per le camere, venuto de qui per la lieentia li fo data per pregadi; è stato solum a Padoa, Vicenza e Verona. Disse podio, per esser inealzado, et die vicentini erano renitenti e dificili a compir di pagar il subsi,lio ehristiano, pur li à fali etc. Item, di le pene per tutto à donato, per non stimar altro, salvo la gracia di la Signoria nostra ; e, concludendo, voleri lo il colegio alcuna information, .la darà etc. Et : laudato Hironimo Donato, fo suo nodaro, e poi Za diaria di Martini, che successe, fo dal principe co- 1 mendato etc. Et era in scartato, a manege dogar etc. Vene sier Francesco Venier, conte di Zara, et volse rel'erir dii contado di la cità di Zara, di Nadi-no, castel Nuove Gradi, Lavrana con il borgo, et Nona, et di la camera di Zara eh’ è poverissima. E 458 ' eomenzò, haver dato nel suo tempo homeni 180 a sier Simon Guoro, provedador di l’armada, poi al zeneral Griinani 175, tutti senza roduolo etc. Poi vene la incursion di Schander bassa, che la prima volta stete zorni XI nel conta’ a dipredar, e fè gran danno. Poi vene una certa malatia, e, a dì 24 septem-brio fin questi zorni, la peste vi è slata a Zara, adeo è minata de homeni ; e talhora si trovò, in Zara non li era 200 homeni da fali ; al presente di la peste è risanada, pur nel Scoio ne sono alguni arnorbati etc. Quanto a li finitimi, prima quel Chosule, qualle havi taia eie., poi li fo dà lieentia per la Signoria nostra di conzar etc., se l’ànno fato amicissimo; e cussi li vice bani, e madona Doratliea, e il conte Zuanne, suo Boi, di Corbavia, qualli veneno lì a Zara, e, per la bona compagnia li feno, è tuta di la Signoria nostra. Dii conte Xareho, 0 disse. Item, questa segonda incursion à fato gran danno; et Lavrana, a la for-teza è caschà una alla di muro, bisogna reparar, vi è poclia guarda. Di Nadino, Nuove Gradi, non fu lassato compir; e di Nona, per opinion sua, voria sminuirla di circuito, e ponervi 100 cavali; et cussi a Lavrana, per custodia etc., remetendossi dirlo poi il parer suo. E li fo ordinato ponesse in scriptis, acciò l’bordine nostro potesse proveder. Item, presentò uno conto di li ducati......abuti, quello à fato; la camera è poverissima; e presentò il conto di la intrada et ussida al presente, qual è la intrada lire 31810, la spexa 71826, si che è di più spexa lire 40016. Poi messe la intrada dii castello di Zara, scodandose lire 13717, soldi 5, e la spexa lire 14062, soldi 8. Et per el principe fo laudato, dicendo era stato lì in tempo di guerra, peste et carestia, et ne haria un altro mior rezimento. Vene uno messo di li comessarij regij di Gorieia, et presentò una letera al principe, per la qual dimandava, atento domino Virgilio de Groben, da Linz, voleva venir a Gorieia, pregava la Signoria li facesse salvo conduto di passar. Et perchè questa è cossa importante, spetante al conseio di X etc., li fo ditto, doman se li risponderà. E ordinato far ozi, poi gran conseio, conseio di X con zonta di colegio. Dii Cardinal legato fo leto una letera, drizata al principe, di eri, soto scrita: UH f'ruter, Petrus, car-