407 MCCCCC, GIUGNO. 408 disse dii zeneral, fusse smallato. Poi il principe lo laudò de more, et, compita la relatione, ussite di pre-gadi per non esser dii numero. Poi sier Christofal Moro, stato proVedador in campo, referite, .lo non lo alditi, perhò non scrivo quello el disse. Fu posto per el principe, consieri, cai di 40, e tutti i savij dii colegio, do decime al monte nuovo; termine a pagar, per tutto il mexe presente la prima, P altra per tutto luio, con don di X per cento, potendo scontar con P imprestedo, et le merchadantie debino depositar (1) etc. Et sier Antonio Venier, savio ai ordeni, andò in renga, dicendo non sariano danar presti, ei voleva poner meza tansa, ma • per non liaver il modo di restituir non la messe. Or, el principe e li savij non volleva P bordine nostro si potesse impazar im poner angarie. Andai con li compagni a la Signoria, et mostratoli per mi le leze et auctorità nostra, li consieri terminono potessimo me-ter. Erano questi consieri : sier Baldisera Trivixan, sier Lucha Zen, sier Zuan Morexini, sier Piero Contarmi e sier Domenego Bollani ; tamen volessemo fusse manda la parie d’acordo di tutti. Ave 2G di no, 11G di sì. E fo presa. Fu posto per lhoro savij, risponder a li do oratori dii papa, che, per quanto aspeta a Pexaro, semo contenti; di Bimano non volemo*levar la protetio-ne; di Faenza debbi far quel signoro Cardinal, o vero darli Pintrude possi viver; clic facendo, l’aju-tcremo. Ave tutto il conscio. Fu posto per li ditti, risponder seorsum a lo oratore dii papa, episcopo di Clini, ringratiarlo di la bona disposition, et che coadjuvi la conclusion di la liga ; li protiietemo benefieij etc. Ave tutto il coliselo. Ma sier Domenego Morexini, procurator, savio dii conscio, volea se li dicesse, disturbasse il matrimonio si trata per la via dii re di romani ; tamen vedendo esser sollo, et il conscio non voller, non la messe. Fu posto per sier Domenego Bollani, consier, sier Alvise da Molili, savio dii conscio, sier Piero Capello, sier Beneto Zustignan, savij a terra ferma, di scriver a Roma a P orator, comunichi al papa la trama di la liga con il re di Hongaria, particular, e dirli li daremo fin GO milia ducati, et debbi pregar il papa voglij dar parte, acciò eie. Et fu presa. Fu posto per li ditti, e nui ai ordeni, excepto sier Antonio Venier, scriver in Hongaria a li oratori in risposta, e dirli di lo episcopo di Chai è in via, et (1) « Siano obligati tutti quelli che hano marchadantia de fuora depositar de contadi per le diete decime». Senato, Secreti* XXXVIII, c. 40 t.° (R. Fulin.) • atendino a disponer il re a la liga particular, acciò si concludi presto, o ver a la generai intelligentia. Item, ansarli di le nove si ha dii turcho, et mandarli li sumarij. E fu presa, zoè ballotada con queste altre letere, come dirò di soto. Fu posto per li antescriti, scriver etiam a li ora- 1 lori, di Napoli di Romania non fu vero fusse persso, e-dirli il perder di la galia da Pago. Item, disturbino la liga e praticha, si trata di far tra li oratori francesi e quel re. Item, dii zonzer dii vescovo di Chai qui, vien legato in Hongaria, et mandarli una letera di P orator di Franza, drizata a quelli oratori. Ave la ditta parte 50 di no, et 109 de sì. E fu presa. Fu posto per li ditti, scriver etiam a li ditti oratori seorsum et yecrele, che si non haverano concluso con il re, con li ducati 80 milia, in la liga generai o particular, vedendo pericolo che quella regia maje-stà non si acordi col turcho, in Dei nomine li demo col senato licentia concludi con ducati 100 milia. Sier Nicolò Trivixam, procurator, contradixe; voleva indusiar. Or non li fo risposto, et etiam questa altra letera fu presa. Di Verona, di sier Hironìmo Zorzi, el cavalier, podestà, di 18. Come a dì 13 si partì da Milani, vene per Po, fu a Pavia, Cremona, et a Borgoforle di Mantoa dismontò, fu honorato dal marchexe che li andò contra. Item, per tutti i lochi dove è stato, si lamentano de’ stranij portamenti de’ francesi. Item, el Cardinal Roani partì, chome scrisse, il roy li vien contra a Garnopoli, per esser in coloquio, poi tutti dicono tornerà al governo di Milani, perchè il governo suo è boni. Item, a Milan è restado monsignor de Lixom, capelanio regio dii conseio, loco tenente di ditto Cardinal, qual al suo partir li disse, per [iurte dii Cardinal, fiorentini haversi dolto di la ripresaia, et sarano causa di qualche disturbo col roy, hessendo soi recomandati ; poi li disse che li rebelli dii roy non fusseno lassati passar per li nostri lochi. Item, voria la Signoria nostra liavesse uno suo segno a Milani. Item, dimanda uno Zuan Jaco-mo, qual è prexom a Charavazo, che li sia dato et mandato. Et il Cardinal Sani Piero in Vincala, è rimasto in Milani, anderà poi a Roma, dal qual esso nostro orator tolse licentia; à ’buto l’abazia di Chiaravalle, era dii Cardinal Ascanio, ha de intra-da ducati 8 milia, et à scrito a Roma per haver le bolle dal papa. Item, zercha Belinzona si trata acordo con sguizari. Item, di coloquij abuti con domino Michiel Rizo, uno dii conseio regio, et di P armar si ha a far a Zenoa, dubita non sarà, et dice : Dio voglia, sia quella si dice di far im Provenza. Et che