MCCCGC, OTTOBRE. 900 retardar ; pur voi star unito. Ilen, hessendo a la velia, quella note, per le galie di la Varda, li fo con-duti tre, mandati per il podestà di Malvasia con letere ; non à potuto andar il messo mandò con le letere a Napoli ; qualli sono do di Malvasia, e uno galioto di la galia di sier Zuan Malipiero, era in Mo- * don, fo schiavo di turchi, era con una fusta, et abu-tasso in aqua, et è l'uzito. Referisse, venere, fo a di 4 dii mexe, tuta l’armada turchescha se partì da Napoli, et se ne andava versso Cao Mantello, di l’i-sola di Negroponte, che era da zercha velie “250, vi-delicet 60 galie, e il resto tra algune navete, fusle e legni molto picoli, fino a la ditta summa ; et che ’1 patron di la fusta, dove era, havia hauto licentia de andar nel Arzipielago con X fuste, a danno de quello. Ilem, quel portò le letere di Malvasia, dice non haver potuto intrar in Napoli, perchè parte del campo ora a San Zorzi, podio lontan de Napoli, e che al monte Palamide, eh’ è sopra Napoli, haveano messo el trabucho, o ver mortaro, e trazevano ne la terra. Et essendo ad Argos, da alcuni christiani de lì fo ditto, non era possibele potesse intrar in Napoli, per quelle zente erano a San Zorzi, che non lo lasseriano, e che. ’1 signor, hauto nova da Modom veniva grossissima armada di la Signoria nostra versso Napoli, e l’havea vista, deliberò subito levarse, e se levò a l’ultimo dii passato, et è andato a la volta de Coranto, per dover andar poi a la volta de Lexemigli, e ussir di la Morea ; et era venuta nova de lì, l’ongaro havea fato certa novità contra el turcho. Ilem, che la soa armata si levò de lì a dì 4 dii presente, e la sera, poi partita l’armata, si partì ancor lui, e vene a Malvasia, e trovò el dito galioto fuzito di 1’ armada, andando a far aqua; et esser restate zercha X milia persone soto Napoli, con el trabucho soprascrito, per veder far qualche experientia, E si dice l’armata esser levata, per esser mal in bordine; et l’opinion dii signor era di meterla ben in hordene per l’altro anno ; e non sapeva dove lo la voleva far condur. Questo è quanto à referito etc. Et che '1 campo turehescho si ritrovava non tropo ben contento, come l’intese da’turchi proprij ad Argos ; et erano morti da 16 milia turchi di quelli di la Porta dii signor, non computando quelli di l’armada, et altre assai persone ville. Et che esso capetanio, inteso tal levata, ave contento ; ma si duol il levar di l’armata ; desiderava vederla con l’hordine unito, chome el va ; e si tirava avanti con quelle bonaze, licei le nave lo impedivano, et andarà tanto avanti, fin che intenderà dove l’armada inimicha si ritroverà, a zio, essendoli prestata occasion, possi con quella trovarssi, e far l’honor di la Signoria nostra eie., e poi ritornare a Napoli, per conforto, e subvenirla di quello harà bisogno, e visiterà Malvasia ; ma tuto consiste in la ruina di l’armada turchescha, ni ad altro invigila; pur Idio li concieda la vedi ; e se una volta la vede, la non è per andar tropo avanti senza far conto con lui. Ilem, el podestà di Malvasia lo richiese di ho-meni per quella forteza, perchè quelli fonno mandati per Candia, pochi erano restati, e li mandò con 4 galie, videlicel : Sier Marco Antonio Contarmi, sier Cabriel Soranzo, sier Francesco di Mezo, et el Matafari da Zara ; do capi di provisionati con le compagnie sue, videlicel Marco da Bossina e Francesco Muscatello, tra lhoro liano 40 provisionati. E cussi è dismontati, e posti in la forteza ; e comesse a li sopracomiti andasse a le Spezie, e più a presso Napoli, e scriver a quelli rectori di la venuta di 359 l’armata nostra, per socorerli ; e andaseno tanti avanti, riportasse nova di l’armata, e tornaseno per riviera etc. Aricorda si provedi a Corphù, a Napoli, al Zante e a Malvasìa, a mandar homeni fidelissiini ne la forteza, per esser di grandissima importantia, e non aspetar il bisogno ; e saria d’opinion, nel ritorno, lassar a Napoli e Malvasia qualche provisionati è sopra quelle galie, et farà quello li parerà. Ilem, le galie di viazi potrà andar a li viazi, et aspeta hordine ; suplica si lazi ben conzar le galie sono in l’arsenal, acciò non siegua una anegada e do discuside; aricorda armizi, arbori, antene, timoni eie. per lo galie, et non ha più biscoto in armada; si vede impazato. À mandato sier Hironimo Pixani, provedador, con tre galie a Cerigo, per car-gar tormenti di la Signoria nostra, e con quello passar al meglio potrà. Ilem, eri zonse do nave armade a la Cania, di bote 200 l’una, e hanno sopra homeni 50 per una ; li patroni li ha ditto, hessendo le zurme di la galia da Trani con el patron sopra una caravella sopra Cerigo, se discusì e con gran pericolo di anegarsi ritornò a la Cania, e sono montati tutti sopra un’ altra caravella schiavona, et vieneno da esso zeneral. Ilem, el sopracommito da Brandizo voria li danari dii sacho, non li ha; et nota, era qui a l’armamento ; e tamen intese, sier Marchiò Trivixan l’havea auto. Manda una poliza di le letere à scripto, qual sarà qui soto. A dì primo avosto, sora Cità Nuova ; a dì 2 et 3, ivi ; a dì 5, sora Zara ; a dì 7, sora Bestize ; a dì 10, da Cor-fù; a dì XI, in Canal di Viscardo ’; a dì 13, dal Zante, e a dì 15 et 19 et 23 et 27 ; a dì 31, sora Cao Matapan; et queste do di 4 setembrio et de 8,