499 mccccc, Deposilione di sicr Ahi,reo Antonio Coniarmi, sopracomito. 1500, a di 25 zanno, in galia, a presso Corf'. De marniate del magnifico et clarissimo zeneral, io, Marco Antonio Contarmi, sopracomito, depono de mia mano la causa de la venuta mia qui a Corfù. Dico elio, trovandomi a di 19 di questo a Viscardo, a ubedienlia dii magnifico missier Jacomo Venier, capetanio di le galie grosse, e governador di l’armala se trova de li, mi parti’ da ditto loco de Viscardo con tre altre galie, zoè missier Anzolo Pasqua -ligo, missier Marco Orioni e missier Sabastian Fo-scarini, sopracomiti, e andassemo in colio de Patras, dove a dì “21 di questo zonzessemo in collo, zoè tra el Calala e Patras, dove che in quel luogo intendes-semo, do barche con homeni 6, zoè 5 christiani et uno turco, de li qual intendemo da novo quel sarano sotto scrito. E prima, dimandato dove vegnivano, disse veguir di Lepanto, parlidi el sabado, fo a dì 20. Dimandato di l’armata turchescha, risponde clic tutta era a Lepanto in bordine. Dimandato quanta summa de navilij erano, disse esser da velie numero . 225 in 250, in tutto, zoè una nave grossa, do ga-leaze, 5 nave di boto G00 fin bole 300, et altri scliie-razi el charavelle da Xllll, eh’ è in tulio navilij da cheba numero vinti do; galie sotil 35; el resto lusle e palandarie, bregaiitini e gripelli, fina a la dilla summa di 250. Dimandato di clic sorta homeni sono armate dilli navilij e galie, dice che erano el forzo asapi per el vogar, et 5000 janizari che vuol dispensar per l’armata, di qualli hanno a combater, e dei christiani ne son pochi. Dimandato di la insita di l’armata, dice per el vulgo dieno insir venere pro-ximo, che sarano a dì 26, sera primo dì di la luna e sua festa. Dimandato di la persona del signor turco, dice clic el va a la volta di Modon e Coron con persone 40 milia, e il bilarbeì di la Morea era a marina ■ con persone 20000, el qual hanno comandamento dii signor andar a marina a marina, acompagnando l’armata soa, eh’ è con lui ; haveva 4 bombarde grosse, che conducevano con li cavi, li qual, do erano state condute da Negroponte, e do tolte a li dar-danelli di Lepanto. Dimandato dove se diceva che andarebe ditta armata, rispose che ’1 vulgo tieni che l’andava a Modon, et cui diceva a Coron. Dimandato quel se diceva di l’armata, che erano a la Pre-vesa, zoè a Santa Maura, dice che l’ordine era di 192 l’armata di Lepanto andasse fin a Cavo Duellato, e, zonta lì, doveano mandar per quelle di la Prevesa, e lì acompagnarsi, e poi andar a la volta de Chiarenza ; luglio. 500 dice anche, che i haveano da Napoli di Romania, che erano sta taiato a pezi* da turchi 2000, e questo in una imboscata havevano fato stratioti a presso la terni ; e questo haveano auto per do valachi erano sta spazi per el bassa era ad Argos, la qual lettera li era sta amarissima. A presso dice, che, a dì 18 di questo, fo il zuoba, i janizari et asappi si levono a remor, dicendo, che non volevano andar in l’annata per esser taiadi a pezi da’ venitiani, aricordando che l’armada sua, de l’anno passado, era molto più potente de questa; niente di meno i liaveno el malanno. Visto questo, el bassa dimostrò aver avisso dal signor turco ; e levono haver fato paco con la Signoria nostra, eli havea dato Modon, Coron e Napoli, e che i vo-leano andar con l’armada a la volta dì Constantino-poli, e più, che i seniino far quella moderna notte, sì a Lepanto, come su l’armata è a Patras, gran fuogi e festa, con demostration di gran alegreza; et questo à fato por aquietar i janizari et asappi, dove che el venere sequonte non fo ditto altro zercha a zò; di che i janizari et asappi diceva: Vedemo bene che i voi mandarne a taiar a pozi. Auto queste nove de li ditti cinque presi, andassemo al Gallata, dove die d’alcuni albanesi e greci ne fonno ditto questo moderno. Auto dite nove de lì, se levassemo, la dome-nega ditta, che fo a dì 21, et il luni andassemo a Viscardo, a trovar ol magnifico capetanio ili le galie grosse, e dittali le nove ditte, et apresentatoli ditti sic presoni ; dove che sua magnificentia, a dì 24, fo ori, mi fece comandamento che con suo leterc mi dovesse transferir a questo loco di Corfù, apresentarmi al magnifico et clarissimo zeneral, e cussi ho fato ; sì che questo è quanto ho di novo de ditto loco di Lepanto. Di sier Jacomo Venier, capetanio di le galie grosse, di 22, come ho scrito di sopra, data in Val di Compare. Par mandasse 4 galie e il suo armiraio al Zante, videlicel queste 4 soprascrile. Scrive ditto riporto, lui à solicità sempre il zeneral, mai à potuto haver risposta, suplicha si lievi di Corfù, amore Dei; promete far eie., e si dice havemo bolli legni sul mar, mal forniti di homeni. Ilem, à mandi li do presi al ! zeneral, per una galia, mai à potuto haver uno gri-po, si duol non haver commissioni etc. Di sicr Marco Orio, vice capetanio di le nave, data a d' 22, a Viscardo. Dii ritorno di le predile 4 nostre galie dal Calata, preso X christiani, uno di qual è il medico dii signor, e altri christiani pesca-dori, e quatro di Lepanto. Scrive il sumario dii numero di l’armata, velie 250, tra Patras e Lepanto, ben in bordine, homeni assa’ vanno a Modon o Co-