MCCCCC, NOVEMBRE 1060 di polvere numero X lanze longc numero 20, lire..... 420 Di Zara, di reclori,, sier Francesco Venier, contee sier Jacomo da Moliti, doctor, capelanio, di 3 novernbrio. Come scrisseno a di 29, hore 22, turchi esser zonti nel conta’ di Lavrana, da cavali 2000, e ili la presa dii castelan etc. Et hanno, ditti turchi lieri se aviorno verso Ostroviza, con la preda, dove ancor sono; si judicha passerano a la volta de Gracco-vo; è da dubitar, mandando vi brusar l’armata di la Vajussa, alilex la farà più fortuna di quello far P.esercito dii turco e il resto di l’armada soa; e Mustafà bel, sanzacho, è quasi morto da dolor, non posseudo operar l’intento suo ; e se non fusse stà per soa moglier, eh’ è fiola dii signor, saria stà za fato morir eie. Ilem, per uno messo di la comunità di Ragusi, stato più de un mese in campo dii turco, è zorni 25 si partì de lì, havia lassato il signor al Zi lon, a presso Negroponte; e dice voleva andar a la volta di Andernopoli, e non si sapea di certo dove inverneria, o lì, o a Constantinopoli ; perliò che, ancor sia stà vitorioso, ha auto lumen gran streta; e morto gran numero di suo’ valente homeni, non tanto in bataglia, quanto di malatie era nel campo; pareva un morbo, e le zente tornavano a li alozamenti tutte amalate e meze morte. Ilem, che si avisò, uno ne-vodo del earaman, qual si è sublevato con molle zente, et ha tolto tre terre, è corsso tutto el paese 420 * dii turco a quelli confini de la Natalia, e li sarà necessario mandar sopra quella banda di la Natòlia, zente a l’incontro. Ilem, come quelli di Hongaria, Pollana, Boemia, Rossia, insieme con el carabodan, zoè el vlacho, per tuto resona, sono in bordine, e à fato qualche coraria a quelli confini ; e, se li altri christiani vorano dar qualche ajulo, potria esser le cosse anderiano altramente eie. Ilem, che quella terra di Raglisi è una scalla nimicha al stado di la Signoria nostra, perchè da Venetia e di Puia e Marcila capita molte cose prohibite, e in quantità ; primo stagni, vien di Wneeia, poi di Puia e Marcha, maxime da la fiera di Rechanati ; ilem, canevi fìladi, azali, pan-ziere, partesane, spedi da collo eie.; e ragusei, per avaritia, comportano. Et aricorda si debbi advertir. Dii dillo, di 16 oetubrio, a la Signoria nostra, Zercha questo gran numero di stagni e altre cose, se conduseno de lì, prohibite; e tute vanno in Turchia. Ilem, di angaria e novi dacij, posti per quella comunità a li subditi di la Signoria nostra, di pagar 7 per 100 d’intrada, et altratanto de insida, cossa che non fu mai, e trarà di subditi nostri più di ducati 8000 a l’anno ; e da do di avosto fin a dì ti oetubrio, à (rato di le doane, per robe condute de lì con soi navilij, sì soe come de’ fiorentini, da zercha ducati 7000; le qual sono tutte contrabando, e conira le leze nostre eie. Dii ditto, di 4 novernbrio. Aricorda, hora è mutato stato in Romagna e Marcila per il ducha di Va-lenlinoys, si scrivi di questi navilij ragusei capitano, alevano panni fiorentini, mantoani e altre cosse prohibite, ut palei, stagni, azali eie., quali vano da Ra-