159 MCCCCC, MARZO. 160 scriveva in zornal, sentii, et non fo trato (lucati 120 in tutto. Ma da poi fo trato il dì sequente ducati 20 milia, et in tre dì da ducati 75 milia. Et cussi sai-dono il bancho, e va saldando. Era Francesco da la Torre, cassier, et Carlo di Orssi, scrivan. In colegio vene sier Dotnenego Doliim, da Castel Liom, e aceptò il capetanio dii colfo. Ilem, li consieri veneno in Rialto a incantar la quarta galia di Baruto : l’ave sier Francesco Zane, quondam sier Bernardo, per 1. 1000 ; unii«, li patroni di Alexandria refudono l’incanto. Et incantate le galie di Alexandria, di una li par sier Alvise Arimondo.metesse la prima 1. 160, e l’ave; poi la seconda. E lanieri, chonie si crete liaver, il patroni fè beffe, e andò via, et la Signoria si levò suso. Da poi disnar, fo pregadi. Non fu il principe. Fu posto per sier Lunardo Grimani, savio a terra ferma, e sier Mariti Boti, e sier Zuan Trivixan, savij ai ordeni, che sier Alvise Arimondo, fo di sier Zorzi, qual ha befato questa' matina su l’incanto la Signoria, sia comesso a li avogadori di comun. Et fu presa di tutto il conseio. Et nulla perhò seguite. Fu posto per li savij dar a domino Julio da Mar-tinengo, fradelo di domino Alexandro Coiotn, homeni d’ arme 60 di la compagnia di ditto domino Alexandro, qual à refudà voler più far el mestier di le arnie. Parlò contra sier Francesco Bolani, quondam sier Candian, è di pregadi. Rispose sier Hironimo Lion, el cavalier, savio a terra ferma, parente eie., per la moglie è gambarescha. Poi sier Francesco Foscari, el cavalier. Demwn sier Antonio Trum. E li savij si remosse, et messe darli solimi 20 homeni d’arme. Et il Liom stè saldo su li 60. Et andò le parte: 21 di Liom, el resto di savij. El fu presa. Fu posto per sier Domenego Morexini, procura-tor, savio dii conseio, una opinion zercha tuor i Pa-lavisini im protetion, con questo rimuovi so fio dal signor Lodovico. Et li savij a l’incontro eie., darli bone parole. Parlò longo ditto sier Domenego Morexini. Rispose sier Nicolò Trivixan, procurator, savio dii conseio. Et andate le parti-, li savij vadagnoe. Ilem, fo scrito a Roma et Napoli, et comandato credenza. Da Roma, di l'orator, di 19. Come il pontifiee in concistorio usò alcune parole versso li oratori di flongaria, zercha il matrimonio, e à dà XV zorni termine a li oratori regij, a provar eie. Et il Cardinal Santa f li parlò contra. Et il papa parlò in laude di la Signoria nostra ; perhò che Santa f favorizava il Moro. Di Franza, dii re, a la Signoria nostra, di 13 marzo, da Lion. Una optinia letera, ringraciando eie. la qual merita esser registrata. Noto, per letere di Puia se intese, in Reame esser stà fato feste e fochi per l’intrata dii signor Lodo-vico in Milan. A dì 24 marzo. In questa matina li consieri veneno a Rialto a incantar le galie di Alexandria, in locho di quelli le refudono. Qualli le fè tuor a tre soi, e hanno bauto meglio de incanto più di lire 60 di grossi per uno, che dia essser a suo danno; lanieri la cossa andò sotto de si ; spiero la Signoria sarà satisfata. Patroni di le galie di Alexandria. Sier Santo Venier, di sier Zuanne, per il fratello......... Sier Francesco Memo, quondam sier Zorzi, per il Marcello...... Sier Zuan Domenego Contarini, quondam sier Salomon, per il fratello. . La quarta. Sier Francesco Arimondo, quondam sier Nicolò per.........lire ____ Da poi disnar, non fu nulla ; fo la vezilia di la Nostra Dona. A dì 25 marzo, fo la Nostra Dona. El principe fo con li oratori a messa in chiesia, et la Signoria. Poi, reduti, si bave letere da mar, et si bave di molte maistranze di turchi andava in colfo di Lepanto de lì intorno, per conzar 1’ armada in gran numero. Da Crema, dii podestà, di 21. Come in quella hora, 6 di note, per letere di domino Nicolao da cha’ da Mosto ha, in quel zorno esser zonto a Lodi domino Andrea de Birago, zenthilom milanese, de le prime fameglie di la parte gelpha ; qual era fuzito per le grande extruxion vede far a la zornata a la ditta parte. Per tanto, dubitando di la vita, era venuto a star lì con alcuni altri zenthilomeni di simel sorte, fu- 61 zendo la persecutiom di compatrioti. Dice el ditto, a Milani esser in gran ansietà e aifani, e li citadini mal contenti, e tanto più che ’1 signor Lodovico à messo li dacij in scossa, e ogni dì chiama danari; et dice ogni dì si vede andare copie de fameglie con li cavelli sparsi, con veste brune, con una candela in mano biancha, chiamando alta voce: Jesu redemptor, mise-rere nobis; che a vedere è borendo e pio spectaculo. lire ____ » ____ » ____