MCCCCCj GIUGNO. i-20 el :i Culo possi ossor ballota zeneral ili l’bordine, et ha privato dii minesteriato di Santo Antonio, et fato ministro di Hongaria et custode di custodi di Levante e di Padoa, et hessendo il vichario genera!, sia suo compagno. Et ditto Trombeta vien in questa terra; et si a Roma fusse el Cardinal Sani Piero in Vincala, saria zeneral, per haver tre cardinali per lui. Item, si Irata per il papa con la niadona di Forlì, che la renoncij con li lìoli al ducha Valentines il dominio di Forlì et Ymola, qual ad ogni modo è perso, et li promete darli stato in certo termine, de intruda di ducati 3000, et al tiol suo l’arzivescoa’ fli Pisa, che il Cardinal San Zorzi, suo barba, è contento renon-tiar ; dia in intrade. Di, Napoli, ili l’or a (or, ilo teiere ili 12 el 13. In' risposta di la letera li fo scrita, zercha Molla, per il muro si ha far contra il castello tien il re, et fo dal re, et dittoli questo, soa majestà disse: faria eie. Et voi mostrarli uno processo. E dii muro è a offen-ssione dii castello, pur compiacerà a la Signoria nostra. Item, esso orator manda avisi di domino Tho-maso Rodio, orator dii re al turdio, di 2 mazo, cho-me a la Porta fo da li bassà ben visto. Scrive il signor haver 200 milia persone, et haver fato la mostra, presente lui, di 70 milia al Vardari; ha 3000 pavioni, el manda uno bassà con persone assa’ milia contra hungari ; et il signor solicila la sua armada, per ussir da poi la captura dii signor Lodovico. Item, clic poi fo a la presentia dii signor, et volse si sentasse a presso; li dimandò dii re suo e de’francesi eie. Et scrive 1’ à 200 falconi, niun girifalco; voria el re li mandi a donar qualche limila, et Adunai bassà voi una mulla granda. Item, è lelere di primo zugno di la Vallona al re di domino Camillo, suo orator. Li scrive zercha quelle armade, come a par in le Ictere. D i Modom, di recto-ri nostri, di 24, 27 el 30. Cliome erano zonti lì do contestabeli, Sbardelao et Piero Schiavo con li provisionati; et etiavi la nave di le monitiom, clic ha alegrado assai quelli modo-nei. Item, relien le nave capita de lì ; vanno facendo ogni provision; dubitano turchi non vengi a campo. A ricevuto li ducati 3500 per mandar in Gmdia per armar; et li manderano per el primo navilio o nave suficiente, el manda alcune deposition di nove. Di Cremanti, di proveditori. Chome haveano tolto li.beni di rebelli in nota, qualli mandavano, et hanno tolto le possessioni. In la camera non si chata danari. A dì 25 zugno. Fo el zorno di San Marcilo, et fu fato precessioni ile more. 11 principe vene in chie-sia con li oratori, papa, Franza, Napoli, Ferara, Ur- limi eie. Poi il colegio si redusse con li cai di X, et steteno lhoro solli. Leto alcune lettere, le qual poi fono lecte ini pregadi; et fo per colegio suspeso l’amlata di Marco Bevazam, secrelario, a l’impera- • dor, per non iritar eie. Ergo non andò. Da poi disnar, fo pregadi, et fo il principe. Leto queste letere : Di Crema, di Sonzim Benzom, di 22. Scrive esser slato a Milani ; à inteso, todeschi e li electori di l’imperio hanno concluso tuor l’impresa contra Mi-lan, zoè che il re di romani rompa al roy ini Borgogna, sguizari a Bclinzona, zoè da quella parte, al stato di Milani, et il ducha di Baviera a la Signoria nostra. Item, francesi fanno, a Milani, mal a amici et nemici. Item, el signor Constantim Amiti è a Pisa, fato capctanio di pisani ; et che il conte di Celano, foraussito di Napoli, veria volentieri a soldo nostro. Da Bergamo, di reclori, di 22. Come il conte Trusardo di Calepio era venuto a dirli, come à nova di Como che li electori di l’imperio hanno concluso venir a l’impresa di Milan, et che il re fa proveder al viver de’ milanesi, et si fa spianar le strade per venir su quel di Milan o ver di Como ; hanno provisto di artilarie, saluitrij eie. Et ditta movesta sarà presto; per tanto avisa eie. Fo leto uno capitolo di una lelera, di uno scrive 157* di Fiorenza a uno fiorentino è qui habitante. Come li,inno electo uno ambasador a la Signoria nostra, domino Guido Antonio Vespuzi, per caxom di la ripresala. Item, il campo di francesi è a presso Pisa, voleuo danari da’fiorentini avanti lazino 0; unde, fiorentini dubitano; pur si li manda l’artilarie. Fu posto per li consieri, cai di 40 et lhoro savij, dar il possesso ili l’abacia di Santa Martha di Castel Liom al Cardinal Michiel, et tandem fu presa la parte, et bave il possesso. Si dice lo dà al fiol di sicr Nicolò Michiel, dotor, cavalier, procurator. Fu posto per li savij predilli, dar a uno si otre-risse scuoder debitori di la Signoria nostra, di daie, per assa’ summa; voi una certa parte. Et sicr lìiro-niino Capello, fo provedador e avogador per le camere, contradixe, dicendo havia presentà in colegio uno libro di daie di Verona, dove è molli boni debitori, e 11011 fo pur visto. Et li savij, venuto zoso di renga, az >nseno, sia dimesso il scuoder di le ditte a li rectori nostri eie. Et ilerum, el ditto sier Hironimo andò a contradir. Andò la parte: 70 de sì, 100 di no. Et fu preso di no, chome voleva el preditto sier Hironimo. Fu posto per li savij dii conscio, exceplo sier Andrea Cabrici, savij a terra ferma, et Jo Marin Santi-