1345 mccccci, nata vano fuzeudo; e se fusseno vituarie, ne vene-riano tanti. Item, acarezò e confortò quelli eie. fo causa di dar il castello, e li soldadi e quelli di la terra ; lauda sier Francesco di Mezo, sopracomito, et maxime uno suo nobile, sier Jacomo Salamon, di sier Vido, qual fu di primi ne l’intrar dentro el castello, e stele nel castello continue, fino al zonzer dii Trum, facendo le guardie, e quello achadeva. Item, eri, a dì 19, mandò a le scalle 25 liomeni per galia, da ladi di tera, et fece murarle a secho, fin si potrà haver calzina, e vengi maistri a lavorar; e à mandà 12 homeni a netar le cisterne, et za è stà do netade; non mancherà di proveder eie. ; à fato far la zercha di biave e anime, come apar per la poliza, e à trovà in feri nel castello uno turcho, qual, al prender dii castello, se butò zo di le mure, e siete in una chie-sia circha 8 zorni, e havcndolo fato examinar, visto era homo ingenioso e ben voluto, eri sera lo fece apichar; e cussi farà di altri li capiterano ne le man. Da novo, per schiavi fuzidi da Modon e Coron, à, esser in Modon circha 1000 turchi, di li qual è 300 asapi, e tuti sono mal contenti, per il prender di questo castello, e hanno pocho da viver, e le cisterne sono tute sporche, e hano pocha aqua, e a la zor-nata qualcheuno fuze, e a Modon è 4 fuste non ar-made, e non è venuto alcun navilio di vituaria, nè altro. Item, a Coron turchi esser in rumor, e haver cazado fuori di la terra tutti i eoronei, per dubito non fazino come quelli dii Zonchio, e credessi i man-derano tuti i christiani fuor di la Morea ; e dicono il bassà di la Morea esser a Santo Helia, lonlam de qui meza zornata, con cavali 500; e si rasona voi far qualche aparato, per venir ad expugnar quel castello dii Zonchio eie. 523 * Dii dito proveditor, di 23. Come non cessa di proveder, sì in mandar brusche per far repari, come in mandar homeni per far netar le cisterne etc. ; ma questo è di gran importanza, quelli griegi, stevano in castello avanti el si tolesse, si chiamano mal contenti haversi dado ; dicono meglio stevano soto turchi, perchè potevano lavorar le possession lhoro, e borra non pono nè pur ussir fuor di le porle; à scrito al zencral di questo, e de facili potria seguir qualche gran inconveniente; aricorda fosseno man-dadi al Zante, e il locho staria securo. Item, il bassà di la Morea fa grande asunanza di vlaclii e altre zen-te; si dice voleno vegnir a expugnar quel castello; lui farà previsioni, bone guardie eie. Noto, in la poliza di la descrition di le anime, par siano in tutto numero..... Dal Zante, di sier Nicolò Marzelo, proveditor, I Diarii di M. Sanuto. — Tom. III. GENNAIO. 1340 di 4 dezembrio. Come è molti dì non ha scripto ; et a dì X dii passato ricevete letere di 12 septembrio, di la diliberàtion fata di fortifichar quel luogo, e averlo confirmato in governo di quello etc. Lauda la diliberàtion, e suplicha si exequissa, e si mandi lo in-zegner, murari e taiapria ; et referisse gracie di la sua confìrrnation. Item, quanto a li fanti, Jacometo da Novello è restato solo, la compagnia è disciolta, fra fuziti et morti a la Zefalonia prima et a Modon ; et ave licentia dal zeneral di partirsi, llem, el zene-ral lassò lì provisionati 80 soto Alfonso da Fan, deteli una paga, e luti si partilcno avanti il compir ; et è restato solum con X. Moro Biancho à le sui page, 106; è ben in hordine de homeni, ma mal forniti di arme; perliò si proveda presto, /te/n, è solum barili 25 di polvere, il resto mandò al zeneral. Item, in quella matina è ritornate do fuste (li quel loco, stale a scorsizar fino a Patras, e hanno cònduto bon numero di animali porcini e pecorini, et uno greco preso de lì ; el qual riferite non esser più numero di turchi in la Morea, di cavali 4000, quali sono con el tlamularo di la Morea a Nidi, a presso Napoli di Romania, per veder di obviar il passo a li stratioti di Napoli, in caso volesseno ussir a’ danni di la Morea ; e di diti stratioti è fuziti molti, e andati a star con turchi. Item, che quelli di la Morea, visto l’unir l’armata yspana con la nostra, stano con grandissimo teror, e suspetano non se redugano a Patras, o ver a Modon ; e aferma .a Modon non esser più di 500 turchi ; e, se li capetanij fusseno andati, de certo l’hariano abuto. Item, ozi è zonto lì al Zante 3 schi-razi, con vini di Candia ; dicono che velizando eri di fuora via di Sapientia, hanno visto do velie latine intrar in Modon; judicano esser do schierazi tur-cheschi, che li fo ditto a Malvasia che erano passati cargi de cebibo, fige el allre cosse, per dicto luogo di Modom eie. Da Corfil, dii baylo e proveditor, di 26 dezembrio, replichata, et di 3 zener. Come in quella hora era zonta la galia, sopracomito sier Alvise da Canal, venuto infermo, con letere dii zeneral, qual subito le ha expedite per via di Otranto. Eri ricevete do nostre; una, zercha il retenir di letere dii zeneral, si scusano non esser vero. Item, per le fuste di la Va-lona si provedi a le galie di viazi vieneno, e armi gripi per incontrarle ; unite, licei quella camera sia povera, ànno spazato uno gripo al capetanio dii col-pho, a dirli se nutrichi tra Durazo e Dulzigno, e svisarli dii tutto, et acompagni quelle. Ilem, eri spa-zono e tien le letere directive al zeneral. Ilem, per , uno citadin, venuto da Santi 40, dice haver parlato 85