501 MCCCCCj LOGLIO. Fono deeli cinque dì X savij a (ansar : sier Marco Foscolo, fo consier, sier Lucha Zivran, fo consier, sier Marco Morexini, fo podestà e capetanio in Cao d’Istria, sier Alvise Grimani, fo patron a l’arsenal, et sier Alvise da Mulla, fo in Cao d’Istria. Fu posto per i cai di 40, savij dii conseio, sier Piero Capello e sier Zorzi Emo, savij a tera ferina, far per gran conseio, per scurtinio, e quatro man di ele-tion, uno podestà et uno capetanio a Cremona : babbi di salario quello hanno questi, ma stagi 16 mexi. Et sier Antonio Trum, el consier, sier Lunardo Grimani, savio a tera ferma, messeno li ditti rectori haves-seno solum ducati 50 al mexe. Andò le do parte : 61 dii consier, -83 di savij e di cai di 40. Et questa fu presa. Quelli sarano electi, scriverò di soto. Fu posto per sier Marco da Molili, sier Jacomo Cabrici, savij ai ordeni, di armar do galie, zoè quella dii papa e una bastarda, in luogo di le do grosse fu preso di armar ; el li sopracomiti metti doman banco. Et sier Antonio Trun, el consier, sier Zuan Be-neto Nani, cao di 40, et Jo,Marin Sanudo, metessemo di star su quello era preso. Andò in renga sier Jacomo Cabrici. Poi montò suso sier Zuan Trivixan, provedador sopra i officij ; dè bota al colegio non fevano le provision bisogna a tanta materia, e parlò sapientissimamente. Li rispose sier Piero Capello, e si justitìchò; laudò l’armar galie sotil. Poi montò in renga sier Alvise Zustignan. quondam sier Marco, è a le raxou nuove, nepote dii zeneral novo, dicendo quello esser in bordine, e si voi parlir questa sera, ma il colegio non l’liavea expedido. Li rispose sier Zorzi Emo, e justificò il colegio. Andò le parte: una non sincera, una di no, 57 dii consier e nostra, 62 di do savij ai ordeni. E questa fu presa. Et nota, che vulssi andar in renga, e, si parlava, non si perdeva. Di sier Marco Orio, capetanio di le nave armade, di 4, date in nave, a di 4, a Cao Bianco. Come ave fortuna ; avisa il suo navegar, et è soto il capetanio Venier. È in tutto galie 24 sotil, grosse 9, nave 8 ; summa, velie 41. Et è tre nave li, mal conditionate, zoè patroni Piero Paxim, Jacomo Vesentin et Francesco Fdiciam-, sì che quelle cosse è in tal termeni. Dii dito, di XI, data ivi. Di la fortuna ave a dì 4 da sera ; durò fino a dì 6, et lui à pie’ cinque di aqua in nave sopra el parangal. Item, ne la segonda fortuna à smarido la nave Malipiera, patron Francesco Feliciam, e Piero de Paxim e il barzoto è andati a la Nata. Item, è galie sotil 33, grosse 14, et nave 7 ; à lui in nave homeni 320, non à ’uto li 40 homeni dovea venir eie. Di sier Jacomo Venier, capetanio di le galie gros- 1 Diarii di M. Sanuto — Tom. III. se, data in galia, a dì 6 lido, in porto di Custodi, a capo di l’isola de la Zefalonia. Come, a dì 28, zonse il zeneral con galie tre, et scrive mal di esso zeneral. Et quella sera zonse le tre galie di la guarda, aferma I’ arma’ turcha vegnir versso l’Afta, et la notte, versso la diana, l’armiraio dii zeneral fè comandamento a le galie grosse se metesseno in mar, senza altra specifichatiom, unde le galie si levò et messeno su le volte sora Cao dii Duellato, e cussi tè le nave; e la matina, con tute le galie sotil, se messe su le volle sul predito Cao. E l’armata nimicha lia-via vista di le nostre predite galie, e nostri di llioro, die erano alhora a San Nicolò in l’isola di Sancta Maura. La sera a l’imburnir, dillo zeneral fè velia con le galie sotil, senza lassar ordine a le galie grosse che erano su le volte; et dite galie grosse, con le nave, velizono sopra ditto Cao el luni; el marli da sera ri fresche provenza con mar grosso, et le nave tolse il vento im poppe via, e le galie grosse introno im Porto Ferrà, in l’isola di la Zefalonia, con 9 galie grosse ; e poi, al tempo, tornono a velizar e vol-tizar ; e turchi li vedeva. La notte bonazò, et per il corso di le aque, do conserve scorsse in Canal de Viseardo. A dì 4 da matina parse X galie sotil con il provedador Contarmi, qual li scrisse esso sier Jacomo Venier dovè esser su 1’ Arta, e poi a 1’ Aliti Paxu per unir 1’ armata insieme ; lamen la opinioni di esso sier Jacomo era, tutti stesse su quel Cao eli’ è porto habele. Item, a dì do have uno zovaneto cor-fuato di P armata, provier di una fusta, qual scampò da’ turchi. Disse ditta armata era zonta a San Nicolò, et lui fuzite, e vene per terra sora il Cao dii Duellato, e fu preso per sier Domenego Capelo, sopracomito. Disse edam dita armata esser velie 250, et esser fu-ziti più di lOOOchristiani di l’armata; è mal in (lordine, et voi andar a Modon, et è mal in bordine. Et 219* a dì 5, andò sora il colfo di F Arta, mia 5 lontani de lì, con le galie grosse, et non vete niima velia. Item, la galia Bondimiera, Leza e Dolfina, grosse, sono mal conditionate, et sono tenere di velie; et era venuto a li Guardiani per tuorlo im poppe. Dii ditto, data a dì X, in galia, im porlo di la Parga. Come zonse le do nave armade di comuni, con altre cinque nave, et dii numero di 9 niancha la nave Malipiera, fo Mema, e il barzoto è sta a la Nata, su l’isola di la Zefalonia, per fortuna, e doman tutti sarano insieme unita, e vete l’arma’ turchescha venir dentro di Cao dii Duellato, e al Cavo di San Ste-phano versso l’Arta, et vete quella levar e tutto eri navegar, et la vete intrar in Canal de Viseardo, va in Val di Alexandria, per esser bon porto e aqua. 36