1495 MCCCCCI. MARZO. 149G cellentissimi, dominationibus vestris, et singulisetiam clarissimis senatoribus rogatorum, quorum benignis-simisanimisac pulcherrimis suffragiis erga me filium optimum perpetuo deviclum me esse profìteor, sin-gulares gratias et ago et perlibenter babeo; domi-nalionesque vestras illuslrissimas et rogo et oro, ut quandoquidem me semel benignissimo patrocinio veslro dignum duxislis, sic etiam in posterum com-mendatum babeatis. Nani quidquid in me sublevando, augendo et ornando praestiterint, id omne apud optimum, memorem et quam gratissimum filium et servitorem collocabunt illustrissima! domi-nationes vestrnc, quibus me devotissime commendo et quantulus sum, privatim singulis et publice omnibus semper offero ac dico. Paduffi, die tertio marcii 1501. Subscriptio : Execllentissimarum illustrissima-rumque dominationum vestrarum humilis servitor Marcus cardinalis Cornelius. A tergo: Serenissimis et illustrissimis dominis, dominis Àugustino Barbaridico, duci, et Dominio Ve-netiarum ete. dominis ac patribus observandissimis. 8 Da poi disnar fo colegio, et aldi ti li merchadanti di le lane, et li patroni di Fiandra stati et che vanno, et li drapieri, qual parloe Alvise Dugolim. Li rispose sior Alvixc Pixani, fo dal bancho eie. Item, fonno alditi li patroni di Fiandra che vanno, quali dieno . haver ¡issa’ danari di la Signoria nostra, per esser stati in armada ; et cussi li patroni dieno andar in Barbaria. Item, alditi li patroni di le galie dii tra-fego che fonilo, capetanio sier Antonio Diedo, et di-mandono siali paga li garbugij factoli in Alexandria, e li patroni fonno messi in cadene e manzatoli ducati 5000, per causa di mori retenuti a Modom, et di quel moro morite ; qual, portandolo a sopelir, da li puti fonno mal menati, adeo li mori lassono il corpo, et fo manza da’ canni. Item, fonno alditi li partionevelli di le nave sono al presente in armada, a li qual fo obligati le decime dii clero, et non li basta. Item, alditi sier Ilironimo Querini e compagni, per le nave retenute in Cypri, voleno esser satisfati. Et vene queste letere : Da Ravena, dii podestà, di tre. Come il ducha è a Ymola, et domenega fé far una caza de 6 tori, dove fo amazati 3 pover homeni ; et che non si fa raxom, e va a chi più pò ; et le gente alozano a descritione, hanno pocha vituaria ; e, si el ducha non li fa venir per via di Cesena o di la Marcha, farano mal. Da Faenza ha, per uno messo partì eri, ^ che stanno di bona voia, atendeno a fortifìcharssi, hanno bassa le mure di la rocha, e fatto grandissimi repari ; voleno prima morir cha darsi al ducha, perchè sariano taiati a pezi, e mal menate le llioro donne, e sono tutti uniti. Item, mandò uno messo a Forlì. Dice el vulgo, la dona fo menata primo in la rocha di Forlì, poi a Ymola, e non si sa dove la sia; crede la farà mal capitar, acciò non se intendi la verità ; et si dice aspectarsi francesi. Item, fiorentini hanno diliberà far 500 homeni d’arme. Da Bologna stanno a sopraveder Castel Bolognese, tiensi per Bologna. Item, per uno messo venuto a hore 22 di Pexaro, ha cri domino Hercules Bentivoy de co-mandamento etc., montò a cavalo con gente, e andò a la volta di Pexaro, perchè uno Hironimo da la Penna, foraussito di Pexaro, con li Odeschi e quelli da la Staffa, è su quel di Pexaro con 5000 persone, et expugna e sachiza le castelle de’ perusini. Item, il ducha farà forzo versso Faenza, e, non l’havendo, tien si leverà etc. Dii dito, di tre, do letere. Una, come manda ducati 300 scossi di soldi 5 per campo ; e dice, a cavai che corre non li bisogna spiron. Per l’altra, il conte Zuan Aldrovandino è in hordine, aspeta danari. Da Milani, di domino Erasmo Triulzi, di primo. Par sia regio consiliario ; dimanda sia expedito di so privilegij, e suplica di zio. Di Brexa. Zereha li soldi 5 per campo ; come, per le proclame e provisión fate, pur si danno in nota, et spera scoderano, e manderà. Da Verona, di reclori, di do. Come chiamono il suo conseio di tuto l’anno, e proposto la materia di soldi 5 per campo, messeno una parte, qual mandò in nota, e ave 4 di no, che iterum quelli soi oratori vengi a la presentía di la Signoria nostra, recusando il pagar di tal angaria, per la impossibilità lhoro etc. Da Zara, di rectori, di 12. Come era venuto lì uno fra’ Francesco di observantia, vicario di quella provintia di Dalmatia, et ha predichato, e pronon-ciato e concesso per nome dii papa el jubileo e in-dulgentia plenaria, a quelli visiterano la chiesia di San Francesco, e porzerano elemosina ; et ha preparado in ditta chiesia una cassa, in la qual se harà a poner dentro la elemosina; le chiave sono a presso di lhoro frati ; per tanto avisa. De li ditti, di 22. Come, per uno suo explorator, partì di Bossina è zorni 14, andò soto specie di recuperar la moier e fioli, dice à visto Schander bassà, e inteso haver comandamento, tufi stagino prcpa-' radi ; è bon numero di zente sì a cavalo come a