1543 MCCCCCI, MARZO. 1544 Iona si cavava per far la bocha abelle a condur il resto. Da Brandizo, di primo, dii governador. Come nel suo conseio fono eleeti 8 in sopracomito ; et benché domino Urbani Carazolo, stalo mo do anni, ha-vesse mancho balota, li parse di far lui fusse rimaso, perché é praticho, e armerà presto ; per tanto avisa. Da Troni, di primo. Come é stà electo nel conseio sopracomito Piero Campedello, zenthilomo de lì. Ilem, manda alcune nove; primo, come fra’Lu-nardo era venuto lì per far cavalli 500 in 600 lizieri a quelli confini, perché, si el re di Pranza venisse nel regno, la raina possi venir a Taranto e con ditti cavalli asegurar li passi, e tenir suspesi quelli voles-seno ribelar. Ilem, el principe di Melila havia uno suo intimo, nominalo fra’ Corado, col qual comuni-chava ¡1 tulio; par ditto fra’ Corado sia morto, e dubitando fosse tosegato, lo tene tre dì morto in una camera, qual diventò tuto negro; tien il re 1’ habi fato tosegar. El in questi dì, el fiol dii dilto principe, di anni 16, sta a l’Atella, a governo di uno 596 domino Zuan Charazolo, el uno so ragazo di anni 14, li atendeva a la camera, svudando uno certo suo vaso, dove el teniva el vili in una ingistera, la crepò ; judichò ditto missier Zuane esser atosegato; fé afe-rar il ragazo, et nulla volse confessar, et lo tien in deslreta. Et esso missier Zuane si butò in lelo, e stete malissimo, quasi non morite. Ilem, il fiol dii principe di Salerno, stava con il ducha de Urbim, è andato in Pranza za tre mexi, scrive a li soi vegnirà sopra l’armada francese ; e il re li à promesso l’oficio di armiraio grando, che haveva il padre nel regno, et restituirli il suo dominio. Da Cao d' Istria, di sier Piero Querini, podestà el capelanio, di 9. Come mandò a saper le prepara -tion di turchi a li capetanij de Bichachi ; qualli li mandò una luterà, qual manda ; eliam mandoe esso podestà uno explorator a Blagay, meza zorna’ lun-tam di Camengrat, locho di turchi. Tornato, referisse esser più 0 dii solito, e a Camengrat esser venuto cavali 600 di turchi con vituaria, quali poi, dome-nega passata fo 8 dì, corseno versso Corbavia, facendo danni eie. Di Damiam di Tarsia, caslelan a Castel Nuovo, di 3. Come à nova esser avisà in Bossina turchi X milia, altri dice 7000; et il bassà à fato portar molti palli, piconi, zaponi e badilli. Dii capelanio zeneral da mar, date in galia, a presso Corphù, a dì 5 fevrer. Come a dì primo gionse lì con le galie tolte turchesche, e le ha fato tirar dentro el muoio, e atende a metersì in hordine di galie, fuste e gripi, per andar a la Vajussa. Ilem, a far più numero di provisionali di Corfù potrà, per mandarli al. provedador Pixani per l’impresa di Coron, dove lui non poi andar, per estimar più questa di la Vajussa. Ilem, saria boni sempre haver provisionati in armada, per esser dificultà averne de lì. Ilem, ricevete nostre letere di dezembrio e zener. Per una di 27 dezembrio, zercha laudarlo di l’aqui-sto dii Zonchio, e mandar Collrin lì. Ilem, si atendi a brusar l’armada, o ver le galie di la Prevesa e Vajusa, et di le gaiarde previsioni si fa. Quanto a la prima, ringracia. Ilem, à mandato Coltrim al Zonchio, con la galia, soracomito sier Renier Vituri, et lì è 8 galie sotil. Item, voi galioti pratici schiavoni, per esserne molti amalati, per causa di la Zefalonia, maxime li lombardi ; et fa far lì a Corfù uno locho, per metter ditti amaiali, e farli atender. Ilem, inleso il voler dii retenir fuora le galie sotil e darli page, ut in lilleris, retenirà ditte galie sotil, e manderà solum una o do mal conditionate a disarmar, e te-gnirà 3 nave ; il resto manderà de qui. Voi danari per li galioti. Item, per una lettera di 9, zercha dagi biscoto a l’armada yspana, non achade per esser partita. Per una altra, di X zener, dii piacer à ’uto dii prender la Zefalonia, laudando lui zeneral li prove-dadori, capelanio, soracomiti e altri. Ringraciano eie. Voi fanti per guardia di ditto loco. Ilem, eri zonse lì uno galioto, era su la galia di sier Valerio Marcello, preso a Modon, fuzite di Andernopoli za uno mexe ; manda la deposition sua. Ilem, dii zonzer lì uno navilio da Coron, el patron dii qual li ha referito, l’armada yspana, za dì X, esser zonta in Sicilia, parte esser a Messina, parte a Rezo, sorta a le marine, e non lassa dismontar niun per la peste. Ilem, à nova da uno citadim di Corphù, nominato Alvixe da Stelin, quale veniva da le parte di Santi 40; dice haver scontrà una barza di Rodi, su la qual era uno Zorzi Paxi, da Rodi, christiam, stato 18 anni contìnui turziman di Gem sultam ; e li disse andava a le parte di Franza, per nome dii grani mai- 596 ' stro, per tuor uno fiol di ditto Gem, qual ebbe hes-sendo in Franza, et é a uno locho nominato Elemosina, qual è di anni zercha 14, et quello condur a Rodi. Ilem, come quel rezimento et provedador de lì hanno mandato do messi a Constantinopoli, per saper di novo; procurerà eliam mandarne altri. Depositiom di Biasio di San Lorenzo, homo a remo su la galia di sier Valerio Marzeìlo, preso a Modom. Come za uno mexe fuzite di Andernopoli, e, dimandato, disse fo conduto da Modon in una galia