MCCCCC, AGOSTO. 598 disse, zercha Faenza e Rimano il papa volleva risposta, schomunicherà chi li dà ajuto, et è solicità a farlo d’alcuni signori. E1 principe li rispose sapientissime,, et disseli si conseieria. Relatione di Marco Bavasan, se :relario, sialo al re di romani, qual è amai ilo. Dice, come il ducha Alberto di Riviera, cugnato dii re, li mandò al venir 4 provisionati ad acompagnarlo fuori; et scrive alcune parole li disse pre’ Lucha di Renaldi, che quelli di la dieta 1’ havia fatò licentiar, acciò il re non si movi di la conclusioni, et lo acompagnò fino a Bu- I ¡stagno ; e il re li fè pagar le spexe a 1’ hostaria. Ilem, è col re il Cardinal San Severim, Antonio Maria, Galeazo, so fradelli, e molti milanesi, qualli stanno con speranza di ritornar in stato ; et che in la dieta, qual è quasi compita, sono stati numero 700, zoè duchi XXI, principi 90, terre franche 130, vescovi 50, abati 80 eie. Hanno concluso per sei anni pagar 20 rnilia cavali et 30 milia pedoni al re, per recuperar quello fo di l’imperio; voi prima haver Milam ; hanno mandato oratori al re di Franza, zoè el ducha Federico di Saxonia, elector, lo episcopo di Gostanza et il conte di Naxò, per dimandar il duellato di Milan, il signor Lodovico et Ascanio ; e si dice, si la Signoria vorà ajutar francesi, si li romperà 235 adosso. Et hanno partito le terre nostre : il ducha Zorzi di Baviera voi Verona, benché le terre franche non darà li danari limitati, maxime quelle sono merchadantesche, per haver ubligatiom difender l’imperio solamente ; et voleno mandar eli,ani zente versso Goricia, e danno famnia per caxon di turchi. Ilem, il roy à in corte grande amici e salariadi ; si tien si acorderano insieme; et a Burno era soldati di Maximiano; et sguizari non sono in acordo con lui, et ne erano lhoro oratori a la dieta, e do volte fonno a le man, e si dice è stà morti da 28 milia tedeschi, homeni degni, in la guerra auta con sguizari. Ilem, il re à a cuor le cosse turchesche, e voria far quella impresa, per esser di più sua laude ; et la letera di Antonio Burlo, fo causa di farla far Piero di Trieste, secretario dii re, per esser suo parente. Di pre’ Lueha di Renaldi, fo telo una letera, scrive a la Signoria. In defensiom di ditto Antonio Burlo, dicendo non è in colpa. Et fo scrito al re di romani, in risposta di sua letera zercha ditto Antonio Burlo, di esser stà causa di condur turchi. Dii signor Bortolo d’Alviano, data in la Patria di Friul. Manda in nota le artilarie bisogna e mo-nition, a voler difender li passi da’ turchi, et in conclusion, bombardieri, piombo e polvere. Et cussi fo balotà monition per mandarvi, e la paga a li provisionati sono in Gradiscila, e monition per il zeneral. Di Axola, di sier Piero Lambardo, provedador. Come quelli citadini hanno mal animo versso la Signoria nostra, e verba illorum in conseio. Di Ancona, fo lato una letera scrila a di 2 a sier Amolo Trìvixam. Come el fradello dii mar-chexe di Mantoa, era 11, montò su uno navilio, va dal turcho, et li dè ducati CO li bisognava ; et cussi è partito. Fo parlato zercha scriver in Ilongaria, e l’opinion di sier Lunardo Grimani, savio a terra ferma ; e fo rimesso far doman pregadi. Da poi disnar ■ fo gran conseio. Et vene letcre da mar, qual fo lete in colegio ; et hessendo redui o gran conseio, e balotandosi le voxe, vene la nova, letcre di mar. Tutto il conseio si messe in moto, et il canzelier grando, per aquietarlo, convene dir: Signor, sono venule letere da mar; nulla da dir, ma niente di mal. E cussi compiteno di ballotar ; ma fo mal assai, e il colegio di mala voia. Di Olranlo, di sier Alvise Contarmi, governa-dor, di 30 luio. die manda dille letere, che importano assai. Di Trani, di sier Piero di Prioli, governador, di primo avosto. Manda dite letere, et à uno aviso di Napoli, de uno scrive a uno citadim de li, nominato domino Lucha ; et li avisa di l’acordo fato dii. re Fedrico col roy, va sequendo, e il re li manda il camerlengo e uno altro in Franza, e la raina e il Cardinal Roan voi tal acordo. Ilem, da Roma à letere di domino Antonio Maria da la Mirandola ; li avisa la Mirandola esser acordà con francesi in darli ducati 7000, et che lui non pagerà per esser amico dii roy, et il conte Lodovico, secondo suo nepote, tu preso da’ francesi, per rcsvuoderlo spexe ducati 2500. Di Corfù, dii baylo, consieri e proved idor, di 23 27. Come hanno nova di la nostra armata, e di la creation dii vice zeneral ; et a di 22 zonse la galia, sopracomito sier Bortolo Dandolo, c la nave Zusti-gnana partì con Paulo Albanese et provisionali 200, il resto se li manderà driedo. Et a dì 23 eli un partì sier Francesco Arimondo, soraeomito, de lì ; et a dì 25 passò de lì sier Piero Trivixum, eli un soracoini-lo, va trovar 1’ arma la. Ilem, hanno armato cinque fuste et expedite in armada ; dimandano danari pelli soldati e marangoni che de lì lavorano, o ver murari. Di sier Lucha Querini, provedador di Cor fi, di