1481 MCCCCClj MARZO. 1482 gnoria. E li disse non havea il modo dii dinaro di far le exequie; lui trovò danari, per Iunior di la Signoria nostra, da 4 venitiani merchadanti, qualli si oferseno. E ordinò lai obito, eh’ è gran tempo che in Liom el simile non fu fato. L’ordine fu questo. Primo, ordinato el corpo per modo si potesse conservar, per portarlo a Venecia; poi fece convitare tuta la chieresia di Lione, che fonilo in tutto capi chieregati 437 ; poi tute le riegole di frati, che fonilo 322; poi l’andò a convitare el loco tenente'dii re, e tuli li magistrali di Lione, pregando doveseno venire al corpo, et quelli veneno; poi fece convitare de molti citadini ; poi tutte le natiom taliane, che erano in Lione, merchadanti e di altra natione. Veneno assai : primo vene el consolo di fiorentini, con molti merchadanti acompagnato; da poi luchesi tuti che si trovono, et molti zenoesi, luti veneno a honorare el corpo. Et perchè si costuma, quando more qualche nobile, di fare sonare le campane de la parochia dove el more, lui otene di fare sonare tutte le paro-chie et molti monasterij, la sera et el zorno che si portava el corpo, per modo che fu laudato assai. E feze coprire la cassa dii corpo di uno panno d’oro, in sul qualle feze metere in mezo da le bande San Marcho, e da li canti le arme trivisane, come si costuma a fare quando more uno oratore. Poi ordinò 36 dopieri honorevelli e grandi, in su li 18 feze metere le insegne di San Marco, e su li altri le arme trivisane. Poi trovò 8 dopieri di zera biancha, di lire 9 l’uno, portati de Italia, che più non se ne trovava ; et questi fonno a l'intorno el corpo portati da 8 merchadanti veniliani et amici di la natione, vestiti tutti di negro. Poi feze vestire 4 persone di panno negro, come li se costuma infino a terra, in modo de lugubri manti, che significhava mestizia et dolore; et quelli andavano dui davanti et dui da drieto el corpo. Li luchesi, amici grandi di la natione veneta, mandono 36 dopieri honoreveli, in su li quali erano le insegne di la comunità di Lucha ; da poi uno luehese, à nome missier Piero di Pogio, mandò in sua spizilità dopieri 12, a la qualità di altri, con el suo segno ; che fo una bella luminaria, più di quello si usila fare in Lione. E tuti erano davanti el corpo; et quello era portato da 6 preti per più bollore, fina a la parochia. Da poi levato quello da 6 frati di San Francesco, e portato con tuta la precessione fina al convento lhoro dove era parechiato uno baldachino honorevele, dove era suso da le teste San Marco, con le arme trivixane intorno; in sul quale erano candeloti 250 honoreveli, per modo che la precessione era in San Francesco zonta, che ’1 corpo era ancora ir1 la parochia, tanta moltitudine 573* di zente era, per modo fu fato uno obito molto honorevele, fo mollo lauda'to da tutti, depositato el corpo in San Francesco, e fato li debiti offici)’, e dato ordine a tutto, e di la soa famiglia. Et poi fece portare el corpo, sabato do bore avanti zorno, con la fameia, fora di Lione; che fo a dì 13; e anderà fino a Turino, et lì si melerà a vegnir a Venecia ditta fa-meglia con il corpo per aqua. eie. Dii Cardinal Michiel, solo serita: Deditus Joan-nes episcopus porluensis, cardinalis Sancii Angeli, data a Roma, a dì 22. Una sapientissima letera vulgar, zerclia il pagar di le sue decime, et lui sempre esser sta prompto, et malia informatione esser sta data a la Signoria nostra, lui non voi pagar, ma. ben inter loquendum disse di le gran spexe ha, e il caro viver, sì che non merita esser macinato di ava-ritia o cupidità simile, et esser stà sempre di la sua amantissima patria promptissimo, dicendo : Dove io son nato, dove le carne e ’1 sangue mio se nutrisse, e dove parimente ogni quiete e pace dii spirito mio se ripossa e conserva ; e, per concluder, non solum le decime, ma tuta *la facultà mia e el sangue e la propria vita et me ipsum in hulocauslum, offero liberamente, qmndocumque a quello illustrissimo senato parerà che expedial rebus suis eie. La mansion dice: Serenissimo principi el excellentissirno domino, domino Awjuslino Barbudico, duci Veneliarum eie., mihi observandissimo. Fu posto per li consieri che sier Ilironimò Donato, doctor, va orator al re di romani, possi vegnir im pregadi, non metando ballota. Et bave tutto il conseio, tamen ozi non vene im pregadi. Fu posto per li consieri, dar il possesso di uno canonicha’ di Padoa, vachado per la morte di domino Sancto de Palazago, al reverendissimo Cardinal Corner, qual li ha conferido il legato qui. Et fu presa. Fu posto per tutti li savij, che sier Ilironimo Do-nado, doctor, electo orator al re di romani, si debbi partir per tutta questa setimana, sotto pena di ducati 200. Et ave tutto il conseio. Zoè che ’1 dito vadi a Udene, et de lì eliam si parti sier Antonio Loredan, el cavalier, suo collega, et il colegio habi libertà di elezer uno provedador a Udene, come alias è stà fato, fino vadi il luogo tenente electo. Fu posto per li savij dii conseio, excepto sier Antonio Valier, e li savij da terra ferma, che al signor Bortolo d’Alviano, qual à compito la ferma, et dimanda 100 homeni d’arme di più, li sia risposto per el principe, haverlo tolto per fiol eie., et scusar per adesso di l’agumento; et sia reconduto per altri