1343 MCCCCCI, gennaio. Lumiere 2. Un zapom. 4 magi pichi. 6 pironi di fero. Item, da sier Borialo Coniarmi: 2 trombe da fuogo. 1 baril de salnitrio. Polvere, barili picoli, numero 4. Raxa, baril '/s. Polvere in un albuol e una cassa. Casse di freze, numero 2. Item, Antonio Valier ricevete in la munitiom, dal sopra strilo Coniarmi : Trombe di fuogo, numero 2. Baril uno, d’artificio da fuogo. Salnitrio, baril uno. Polvere, barili pizoli 4. Rasa, baril 'A- Polvere a refuso, in uno arbuol, e messa in una cassa. Item, a dì 26, el diio ricevete da Marco Reme)': Balote di falconeti 122. Da sier Fanlin Memo : Polvere, barili picoli, numero 11. Barili grandi 2 '/«-Salnitrio, barili 1. Curazine da fante a pe’, numero 3. Casse de veretoni 1. Pichi da piera 20. Palli de fero grandi 21. Agudi grandi e feramenta, casse 'Zi-Piombo, pezi numero 1. Solfere, barili */s. Balote di passavolante — Palli di fero 4. Ferali 4. Lumiere 2. Zaponi 1. Magi pichi 4. Bozoladi da lumiera 20. Pironi di fero 6. Trombe da fuogo 12. Item, ricevete da V armiraio : Canoni di bombarde, numero 13. Meza bombarda. Badilli, numero 17. Forchade da bombarda 8. Verge de fero. Saponi 26. Manere C. Caenazo 1. Bozoladi da fuogo 10. Lanze 25. Lanze 37. Canoni 5. Lumiere 4. Meza bombarda eie. Di sier Marco Orio, capelanio dì le nave arma-de, date a dì primo, ne la Zephalonia. Avisa come con lui, a la posta del spiron, fono 9, et presso sier Cabriel Soranzo, che za scrisse; quali si portono valentissimamente, zoè esso sier Cabriel Soranzo, sier Francesco Pasqualigo, sier Anzolo Orio, sier Filipo da Canal, sier Bironimo Zipicho, soracomito tragu-rin, sier Marco Remer, patron di nave Mosta, sier Polo Biancho, patron di nave Priola, et sier France-cesco Felizian, patron di nave Malipiera ; et questi fono li primi introno in dito loco, sì che meritano la gracia di la Signoria nostra. Di sier Hironimo Pixanì, provedador di l’ ar-mada, date ini porlo dii Zonchio, a dì 20 dezem-brio, in galia. Come, justa i mandati dii zeneral, si partì a dì 9 da la Zefalonia, per venir lì di note ; e, per tempi Gitivi, convene andar al Zante, e de lì si levò 3 volte, e ilerum li fu forzo, per tempi contrari]', tornar. Et a dì 17, con tempo fortunevole si levò, e quel zorno zonse lì a bora V« di note; parlò con li soracomiti, sier Francesco dì Mezo, sier Saba-stian Tiepolo, sier Sabastian Marcello, e conferiteno insieme ; e per esser l’hora tarda, quella sera non andò in terra. E a dì 18, da matina, andoe, visto primo di fuora via dii castello il tutto, per poter proveder, e li fo dimostrate certe schale, dal lada da terra ferma, per le qual si poteva andar fino a le mure, e con piccola spesa si stroperiano e si faria il castello senza periculo da quel ladi. Item, nel castello trovò sier Silvestro Trun, castelan, con li soi provisionati ; e, visto il sito, dice è eterna voluntà si habi preso a quel modo. À quatro porte, avanti l’intrar dentro ; e il castello à bisogno de gran for-tification, et è nudo di vituarie e munition ; unde à scrito al zeneral li bisogni, e manda l’inventario di quello è in esso, et à scrito provedi, maxime di pan. 11 locho è importantissimo, et dove si potrà redur gran numero di zente, come ha principiato molti stratioti con le sue famiglie, e a la zornata a la zor-