317 mccccc, morte dii fiol. Ilem, che quelli populi sono tutti desiderosi di andar cootra turchi, e morir per la fede; 118 et che era zonto lì el ducha Zuan Corvino, fo fiol dii re Mathias, con cavali 500 ; et che lhoro oratori hanno le spexe dii re, zoè ducati 12 al zorno, oltra le confetion e cere, sì che non sano che far né il voler di la Signoria. Di Milam, do letere di sier Hironimo Zorzi, el cavalier, podestà di Verona, orator nostro, di 12. Come fo a visitar missier Zuan Jacomo Triulzi, el presentò le letere di credenza, et le parole usate per lui : che è servitor di la Signoria nostra, e voi esser col roy e con la Signoria sempre, e ancora adoperar la curaza in suo servicio. Item, scrive che Piero Sederini, orator di fiorentini, à ditto mal di venitiani, chome li disse esso missier Zuan Jacomo al roy; et eliam lui missier Zuan Jacomo è stà messo a mal con spa majestà ; el di certa letera à, per uno suo di Mantoa, per la qual par la Signoria liavesse praticha con lui e Lodovico. Item, che quelli francesi è ben disposti, sì che la Signoria comandi zercha il turcho, tutto si arà. Ilem, ozi era stà fato justicia di do cita-dini, zoè Nicolò de la Bosola, da Pexaro, e uno Andrea da Ferara, per aversi inteso in la praticha con Lodovico, et esser stati rebelli dii re. Ilem, che fiorentini han dito, la Signoria mai daria il Cardinal Ascanio ; et che Galeazo di San Severino è in le man dii baylo dii Degium, prexom lì a Milan, qual l’à ’buto da’ sguizari per ducati 1000, e lui li dimanda ducati 5000, e lui li voi dar ducati 3000; et ditto baylo va governador a Como; et Belenzona ancora è in man de’ sguizari ; et che milanesi sono mal disposti versso francesi, hanno pagato ducati 100 milia, di ducati 300 milia dieno dar. Ilem, si francesi erano di qua da Tesim, poneva Milam a sacho certissi- • mo. Iiem, li oratori di Ferara, Lucha e Bologna sono stati a visitarlo a caxa, et quel di fiorentini non ha '¡sto; quali fiorentini dicono gran mal de nui, et che il zorno sequente si partiva monsignor de Beumonte Per l’impresa di Pisa. Et per l’altra letera, scrive come in quel zorno, a bore 19, el Cardinal Roani vene con molti cavali a h sua abitation, con missier Zuan Jacomo, e andati in camera, rasonato di assa’ cosse ; voi che il cardi-n»l Ascanio vengi per Milan de dì in castello, per-enè dubitano nulla di milanesi ; e doman soa signoria Vaa Pavia, starà podio; voi esso orator non si parti da Milan, et dice à letere di Roma, dal coniesso dii ' "U, che il pontifice voleva dimandar a la Signoria Cardinal Ascanio, et che al papa voi dimandar li ‘•agi el generai di Humiliati, che de lì si ritrova, di- maggio. 31g cendo l’è un caveslro. Conclude, trovar francesi ben disposti versso la Signoria. Di Franza, di sier Bendo Trivixam, el cavalier, oralor nostro, date a Liotn, a dì primo. Dii con-dur de lì el signor Lodovico, chiamato el Moro ; la copia di la qual letera sarà qui sotto scripta etc. Dii ditto, di 6. Come il re havia auto letere dii inarchexe di Rotolim, era a presso Maximiano, come quel re diceva mal de’ venitiani, dicendo : Non sono nobeli, ma merchadanti, e pieni di ambitiom, e voi tuorne il stado. E che il roy disse versso esso orator : L’è un mato, et de un mato se dia far pocha stima ; quando el voi mal, non dia dir, ma far. Et che li à manda a jurar homagio per la ducea di Milam, et Maximiano non à voluto, e quel vi andò, partite. Et Maximiano horra lo manda a chiamar, et lui à ordinato non vi vadi. Et che esso nostro orator 1 persuase soa majestà a far P armata conira il turcho ; et li disse che monsignor di Ravastem, governador di Zenoa, era andato a Milam per veder di voler armar nave de lì a Zenoa. Item, soa majestà havia dato licentia ai messi dii marchexe di Mantoa, qualli dimandavano veniam; et che P avia ditto, la sua armata saria presta, et 2000 normandi vien in Italia, e di le zente dii roy va in Toschana non scrive, sa la Signoria sa il tutto. Item, il Moro starà li per 8 zor-ni, fin sia fata la cheba ; poi lo manderà al castello deputato, nominato per la letera di primo, e non voi niun sia con lui. Eliam Marchexin Stanga vien menato prexon de lì, et Galeazo di San Severin è in man di sguizari, e il roy non P à voluto, et è batuto el baylo dii Degiun per averli lassà i capelli in la testa ; e di la relaxation dii Cardinal Ascanio il re non sa nulla; et il Cardinal Roan di Milan scrisse al re una bona letera, zercha li presoni datoli per la Signoria nostra, et li voi dar. Item, di Borgogna nulla fu. Di le cosse di Milan a Rhoam il re à rimesso il lutto, et esso orator dimanda licentia sia lato in locho suo, el li sia manda danari da spender. Dii dillo, di 7. Come domino Galeazo Visconte, stato fin mo in Alemagna per il Moro, era venuto lì con salvo conduto dii re, qual, per saper li secreti dii Moro, voleva dir molte cosse, et aver audienlia dii roy. Soa majestà non li à voluto parlar, ma à rimesso il tutto al Cardinal Roani. Item, come da li do dii mexe fin quel zorno, non erano letere di Milan. In questo pregadi fu posto per tre di nuj savij ai ordeni, di tuor do nave, videlicet Piero da Liesna e Andrea di Vivian, darli eie. al mexe, ul in parte; e a .quella di Piero da Liesna, ducali 100 di più di P altra, per esser mazor. Ave 2 balote di no.