467 mccccc, stri. Ilem, da Rrcxa veneno assa’ danari di più cosse. Di Uilene, di luogo lenente e il provediulor. Come il conto di Pitiano ò zonto lì, amatalo di febre, e sior Domenego Contarmi, capetanio di Vicenza, che 1’ à compagnato, si parte e torna indriedo eie. Da poi disnar, fo pregadi. Fu posto per sior Lunario Grimani et sier Piero Capello, savij da terra ferma, di lar el primo pregadi orator in Franza, atento quelli refudano, con pena eie. Et bave tutto il conscio, e fu ben facto. Fu posto por sier Lunardo Grimani preditto, et ,!o, Marin Sanudo, sàvio ai ordeni, scriver al capetanio zcncral, si lievi di Cori'ù e unissa 1’ armada, et inanimarlo, ut in ea. Contradixe sior Piero Duodo, savio da terra ferma. Li rispose sier Lunardo sopra-scrito. Poi p .rlò sior Andrea Cabrici, savio dii conscio. Poi sior Michiel Salamon, era di la zonta. Poi sior Alvixe di Prioli, quondam sier Zuane, fo gover-nador di una galia in armada. E li consieri, e il resto di savij e li cai di 40,.tutti, exeeplo sier Lucha Zen, el eonsier, messeno di replichar le letcre al zeneral, di 16, e scriverli si muovi di Corfù, con parole più dolze di la nostra. Andò le .parte : 3 non sincere, 2 di no, 80 la nostra, 96 di savij. Et questa fu presa. Fu posto per li consieri, che la sontentia fata per sier Domenego Zorzi e sier Hironimo Querini, deputati in la causa dii castelo di Pandim, tra madona Fina e il conte Hugo di San Severino, sia ferma, c babbi apellatiom a la quarantia novissima. Ave tutto il conscio. Fu posto di confinar sier Bortolo Dandolo e sier Antonio Arimondo, sopracomiti in galia, e si parlino eie. A.ve tutto il conseio. Fu posto per lutti i savij di colegio, expedir Schandarbecho, e il colegio possi spender in la sua expedition da 2500 in 3000, con questo, non im-pazi le cosse di l’armada. Et bave 12 di no, 106 di sì. E fu presa. El fati nih.il. Fu posto per nui ai ordeni, e i altri savij volseno esser nominadi, di confìrmar li privilegij di pastro-vichij, et darli stera 200 formento, e stera 200 me-io. Ilem, a’ perestini stera 100 formento, e stera 100 meio. Ilem, a uno Boycho Boyro, stora 30 formento. Et ave tutto il conseio. Da Durazo, di sier V'ulo Dialo, bayh el capetanio, di 16 zugno. À per uno exploralor, stato a la Vajussa, esser varade galie 18; il resto è in terra; et esser venuti asapi inexperti ; e a la bocha di la fiumara, per il provedador Pixani di l’armada, è stà aterrà con piere, adeo le non potrà ussir ; et el bi- ldglio. 403 scoto e sartie è stà logatc a la Canina, c parie di ho-meni sono parliti; crede la non.potrà ussir ditta armata. Ilem, à nova, turchi dovea dar la bataia a dì 1 15 di questo a Napoli; si duol non liaver esso re-ctor danari, che manderia esploratori a intender. Dj Riva, di sier Piero Foscolo, provedador, pii lelerc. In conclusione, ha per uno vien di Vormes, era il ducha Alberto di Saxonia con parsone 16 mi-lia lì, si dice per Italia. Ilem, per uno vien di Maram e Bolzan, par si lazi zente, et è stà renovà li comandamenti dii re. Poi, per un’ altra letera, scrive non esser preparation di arme, come scrisse ; e il generai di Humiliati è a Trento, e li milanesi, ai qual il re à mandà a dir, non sarà avosto li meterà in caxa. Ilem, è passà uno mosso dii marchexe di Mantoa per Riva, va in Eiemagna, a dirli turchi vien in Friul. Di Padoa, di recioti, fata eri. Come, inteso la diliboratiom dii sonato, scrisseno a Citadella ; mule non sanno, zercha i dacij, quello habino a far ; e si rispondi. Di sier Alvixe Minoto, podestà di Ciladella, per nome di san severineschi, dula a dì. 6. Come, auta la nova, tutti sleteno di bona voia, ringratiando ldio esser ritornati come prima; e lui à licentià quelli erano per li ruberteschi, solum tre vilissimi perhò; et lui dice starà a quel governo, per nome di la Signoria nostra, fin si provedi. Fo stridato domani chiamar gran conseio, a petizioni di avogadori di cornuti, per sequir il processo eie. Noto, questa malina partì il capetanio dii colfo, con 43 homeni falidi ; et ctiam per colegio fo tolta una nave candida, era qui im porto, con ferma di mexi tre, homeni 90, lire 45 al mexe, el lire 55 di sovenzion ; e cussi l’arma. A dì 8 luio. In colegio, vene sier Alvise d’Ar-mer, stato provedador al sai, a Cremona eie. Portò ducati 80, scossi di debitori dii sai dii signor Lodo-vico. Fo ordinato li tengi a l’oficio, e fazi conto se-parado. Ilem, disse haver incanta tutti i dacij di lochi novi, a l’anno ducati 19 milia. Vene li do oratori di Crema, ai qual foli ditto, ritornasene, perchè veriano poi ad esser alditi, quando verano li oratori di Brexa e Bergamo, per la di-ferentia eie. Vene il signor Carilo Orssini, fo fiol naturai dii signor Virginio, et è condutor nostro. Sentò a presso il principe, narò la presa dii Cardinal Ascanio ; disse averlo preso lui. Si duol Sonzim Benzoli habi auto l’tionor. Or fo comesso ad aldir a li savij a terra ferma.