80:? MCCCCC, SETTEMBRE. 804 chi; li scrive di...., fato il coiiseio, anno electi, videlicet di lì, et videlicel di Ussero, e anno mandati a Nona ; tamen senza arme, per non vi esser pur una arma, et quelli lochi esser nudi di ogni artilaria. 'Dei Creinomi, di proveditori. Come haveano co-menzà a far li provisionati, aspectava li danari, perchè non voleno levar senza danari. Dein, hanno scrito a Milan zercha rnissier Zuan Hironimo Visconte, retento de lì, che sta a llioro posta, e lo mandino a tuor. Di Brexa, di reclorì, di 17. Zercha Carlo Secho, li à scrito cavalchi in Friul ; li à risposto non haver danari da levarsi. Di Piove di Sodio, di sier Velar Malipiero, podestà, di 17. Come quella comunità mandavano soi noncij qui, per haver preso in llioro conscio, una solla ballota di no, di cazar li zudei de lì, non dagi-no usura, per esser il monte di la Piata, al qual haveano uovamente posto ducati 2000; et che’1 zu-dio, eh’ è Salamon Zin, si havia fato creditor di la comunità di assa’, e tamen voleva donar tulio, et quelli non hanno volesto ; per tanto prega la Signoria. Di Corph'i, di fra’ Pelegrim, prior di V Anon-cia', drizala a sier Antonio Trurn, el consier, de dì 29. Come quella terra era in gran paura, et li popoli tumultuavano, et è discension tra li capi ; più non si fabrichava. Li contestabeli Zorzi Todesco e Piero Grimaldo non hanno fanti, e quelli hanno, sono paesani, et li operarij lombardi moreno di fame per le strade, e in un zorno ne morite 14 da desa-sio, per non esser lì li lhoro danari. Conclude, quella terra stava mal si non se li provedeva. Di 1’ armata 0. Il signor turco ebe Coron, e sier Francesco Zi-gogna, sier Polo Valaresso e sier Pollo Contarmi, erano lì, si deteno a pati ; è poi col campo andato versso Napoli. Prega Idio ne ajuti. Unde fu fato gran remor in colegio, di mandar via el provedador eleclo. Et fo mandato per sier Marco Venier, suo fra-delio, e ditoli per il principe, dovesse dir a sier Alvise, suo fradello, andasse. Rispose, voleva tempo e le cosse dimandate. Et ditto, vadi, se li darà quel si potrà ; disse, non anderia mai, et ozi, a gran conseio, faria ben montar in renga, e dir il tutto. Fo parole molto grande ; adeo li capi dii conseio di X li fè comandamento non parlasse più. Et sier Hi-ronimo Liom, el cavalier, l’avogador, parlò altamente, dicendo: si ’I non andava, lo havea per intromesso. Et fo terminato far ozi dii conseio di X in locho suo; et sopra zio fogran disputatione. Etiam fo parlato zercha le galie di viazi, qualle, le 4, non trovano homeni, e le zurrne stanno’ per do cosse : una, dubita andar in armada ; l’altra, vo-riano le refusure, eh’ è cossa inasueta a dar a quelli vanno con galie di viazi ; tamen e’ aspectano di saper qualche nova di mar, perhò che tutti li banchi è signati ; tamen non voleno tochar danari. Fo aricordato darli homeni per galia, acciò vedendo quelli, si andaseno a scriver ; l’altra far venir le galie in mezo canal, e far cargar le merze, e statuir termine ali merchadanti ; l’altra far uno editto, quelli po-leno tornar per la parte su le galie di viazi, debino andarsi a'scriver, e andar, aliter perdi la gratia. Altri cargono li patroni erano causa ; tamen, nihil condusum. Da poi disnar fu gran conseio, fato capelanio a Cremona sier Domenego Bollani, el consier ; et il scurtinio sarà posto qui avanti. Et fu fato election. Camerlengo a Cremona rimase sier Nicolò Balastro, quondam sier Piero, fradello de sier Andrea, preso da’ turchi a Modom, da alcuni gran scontri. Ilem, dii conseio di X sier Zuan Zantani, era di pregadi, fradello di sier Antonio, morto retor a Modon da’ turchi, e fo primo ; meio non passò si non tre, et cazete sier Piero Balbi, savio dii conseio ; et questo perchè la terra si tien mal satisfata dii colegio, per le poche provision fate. Non so quello sarà di nui ai ordeni, che perhò non meritemo, ni à manchà per nui. Et in questo conseio, fu el primo venisse domino Piero Antonio Bataia, electo zentilomo nostro, andò in eletion in la quarta, e non ave voxe. In colegio fo aldito el vescovo di Monopoli, eh’ è 321* per natura anzuino, fidelissimo nostro, eh’è za più mexi in questa terra. Dimandava il castello di Ce-sternino, et certum jws plaleaticum di zudei eie., come apar in li soi capitoli, visto la risposta di sier Alvixe Loredam, fo governador a Monopoli, et de li syndici nostri. Item, fono alditi alcuni stratioti mothonei ; il capo è venuto di Friul con letere dii provedador Marzello, nome Lazaro Mathasi ; sono numero 39, voleno previsioni, come è stà fato a quelli di Lepanto. Di Pranza, di l’ orator, vene letere, di 7, date a Meied un. Come il re li havia ditto, per uno suo cava-laro venuto di Alemagna, li oratori primi electi, tra li qual era il ducha di Saxonia, non venivano, et venivano altri ; perhò soa majestà non voleva andar a Troes in Zampagna, ma anderà a Bles, e vengi quando voleno. Poi parlò dii papa, solidità ; e li disse, si lui volesse, aria. Et, 1’ orator dii papa à ditto : il ducha de Urbin è morto, ara quel stato. Et