987 MCCCCC, OTTOBRE. 988 danari, voriano far zente, ma non pono, non po-trano meler 50 homeni d’arme; sono in disacordia, sì che è il tempo di non aspetar eie. Item, mandoe una letera dii’ homo di Fiorenza, è a ’Ugusta, di.... octubrio, scrive a’ fiorentini, molto longa, qual per esser anialato la fé scriver al secretano di missier Zuan di Gonzaga e lui ne mandò copia, credendo Juliano di Medici fusse lì a Bologna ; prega esso conte queste cosse siano secrete. Di Eiemagna. Per ditta letera, par la risposta fa il re a esso nontio di Fiorenza, aceta li aricordi e oferte, voi tuor l’impresa, si aspeta la risposta di Pranza, ma voleno tante cosse che il roy non asentirà. Item, ne è molti dicono mal di venitiani, ma il re, per le cosse dii turco, non li voi far guera; si à dolto assai di Modom. Item, todeschi vorebeno aver parte in Italia, et il re è ito a Nolimberg a la dieta, a far provisione ; li à dito voi esser a mezo zugno a Fiorenza, poi a Roma, e li danari voria fosse dati a uno capetanio in Italia. Item, di coloquij con Alvise Ripoi, secretano dii re di Napoli, et par ¡1 re di romani habi mandato uno secretario incognito a Fiorenza, concludendo, a Nolimberg si terminerà quello sij da far ; é ito lì per reveder le zente e le previsioni ordinate exequir; si atende a scuoder danari, et fanno questo o per far venir il re di Pranza, o F acordo, o vero per farli guerra omnino. Dii Bologna, di la comunità, una letera, di 21 octubrio, soloscrita di sora, a la fin di la letera latina ; Antiani, consules et vexillifer justitiae ac sexdecim reformatores status libertatis civitatis Bononia;. Dimanda il trato di certe artilarie da Brexa, comprate per lhoro danari eie. Di Urbino, dii principe di Salerno, di 23. Come manda qui uno suo secretario, Carlutio Taruga ; prega si li dagi fede a quello exponerà per sua parte a la Signoria nostra ; qual dimandò zercha le jumente fo donate per suo padre èie. Vene teiere da. mar, per via di terra di Otranto, di sier Alvixe Conlarini, governador, di 21. Di l’esser lì in porto do barze spagnole ; dice a Messina è 70 barze spagnole, e a Palermo altratante portogalese, vanno in Levante; manda letere da Corfù. D i Corfù, di sier Piero Liom, baylo et capetanio, di X. Come in quella note, per una di le galie da Corfù, venute a disarmar, ha auto letere dii ze-neral, qual le expedì a la volta di Otranto, et par l’armada habi auto qualche senestro di biscoto, et li maridono tre caravelle con biscoto, e il maran, patron Damiam Bontade, qual è zonto. Item, per via di terra ferma à nova, hongari molestano turchi, et è stà potissima causa di far redur el signor in freta a la volta di Constantinopoli. Etiam per via di Dalmatia dita nova vien afermada. Item, el rezi-mento di Candia ha mandato de lì in ferri do coro-nei con el processo, e li scrive doversi tenir a requi-sitioin dii zeneral, e cussi li ha posti in custodia, aspetando esso capetanio ; solicita si provedi a la Parga. Volevano mandar fin 20 cavali lì, per lhoro conforto, ma fata la mostra, in quella isola non ne trovono apti al preposìto, per esser cavali di soma ; ha scrito al zeneral lievi di Napoli o altrove fin 20 stratioti, e portarli per ditto loco di la Parga, el qual importa per esser li habitanti el forzo maran- , goni e calafai ; e perhò si lazi qualche dilibe'ration. Item, l’armata vspana è al Zante fino a dì 6 per venti contrarij ; e ozi, con vento di sirocho, era venute lì a Corfù do barze, le qual siegueno ditta armata ; una di le qual mostra haver resentido l’arbore eie. Aricorda se li mandi danari per quelle fa-briche, e per li manoali e inureri bresani, et quel si spende hano tolto im presiedo. Item, la cisterna in Castel Novo si faceva, per le gran pioze indebelì li pilastri legni vano li volti, adeo tuti essi volti rui-nono ; tamen fra 4 zorni se refarà eie. Dal Zante, di sier Nicolò Marzellò, provedador, di 5 octubrio. Non potendo per altra via saper 0, mandò in quelli zorni do fuste a la volta di Calata e Peschiere di Nepanto, per haver lengua eie. ; et quella note erano ritornate. Referisse haver preso, a dì do, al Galata, una barcheta con do christiani di Nepanto, dai qual hanno inteso l’armata turchescha esser andata a la volta dii streto, e il signor in freta a la volta di Constantinopoli, per molestia data per F ongaro ai lochi di dito signor ; e à lassato certi flamuri a la campagna di Argos, per non lassar ussir 393 * fuora li stratioti di Napoli; e l’armata nostra esser andata drio quella dii turco, et esser stata una parte a le man, e factoli danno assai eie. Item, Modon vien fortifichato a furia, et par ditte fuste haver salti-zato le Peschiere di Nepanto, dove hanno preso X turchi vivi, et altratanti tagliato a pezi. Item, esso provedador aricorda la condition di li habitanti de lì, e la subletion lhoro, poi la perdita di Modon et Coron, per esser disprovisto ; dubitano la Signoria nostra fazi pocha stima sì dii luogo come di lhoro, e fin hora sono andati via bon numero di farneie ; e se non fusse le provision fate per lui, che niun li lievi, e le parole li usa, fenzando la Signoria li scrive li provederà, seriano fin hora tuti fuziti eie. Te-gnirà con bone parole, fin la venuta dii zeneral.