<81 MCCCCC, LUGLIO. der ili certi bregantini, e voria andar a mostrarsi a li nimici; à poc'ba arma’, 7 galie grosse et 9 sotil. Ilem, manda avisi di l’armada e cosse turchesehe ; par nel campo sia assa’ fluxi e careslia di pam ; et | uno pan, suol valer pinoli quatro, vai aspri do. E1 j signor turcbo è al Vardari, con 50 milia persone; j et dice dia venir di colfo 50 galie, a levar questa altra armata ; et è zonti asapi ; et die di Lepanto, li janizari non si volea levar, et dicono non voler esser morti, et turchi hanno fato far fuogi in Lepanto, e dato fama è fata la paxe con la Signoria nostra. Di sier Mar cu Orio, vice capeLanio di le nave, data ivi, a di 22. Danna il zeneral non è mosso da Corfù, et inanellarli homeni in la nave, e, quelli mandò a tuor, non è zonti. Dii Zanle, di sier Nicol) Marcello, provedador, di 12 et 14. Danna la viltà di do sopracomiti, vide-licet sier Antonio da Canal e sier Francesco Pasqua-ligo, qualli non hanno voluto acompagnar una fusta, ' andava a sopraveder, e lui voi mandar do fuste. Da Modom, di rectori, di 8 et 15 zuyno. Laudano Antonio di Fabri, governai lor di le fantarie, si porta ben, li inanella 13 compagni, et Piero Schiavo e Sbardellà hanno fato bona mostra. Ilem, voleno danari, ànno tolto danari im presiedo da li crtadini. Ilem, le nave non toclia più li, dubitano molto. Manda alcune deposition, che turchi vien li col campo; et che sier Ilironimo Contarmi, provedador di l’ar-tnada, fo li e andò a Napoli. Di Corom, di sier Pollo Vularesso, provedador, do Mere. In conclusion, turchi è lì a presso, e li aspe-tano con desiderio ; à fato de lì molte provisiom ; voria ’1 campo venisse lì avanti dia altrove, lumen non vi è monition ; e, si ha tempo un mexe, farà quella terra inexpugnabelle, et li stratioti è fidelissimi, per ninnerò 1500. D i Napoli di Romania, di rectori, di 7 et 9. Come il campo è propinquo, et eri, fo a dì 6, zonse d signor turco con 50 milia persone a Coranto; poi andò a la distesa ad Argos, dove à disteso li pavioni, et nostri slratioti ussiteno di Napoli, e amarono alcuni turchi ; in la terra non è aqua, tutavia provedeno eie. Di sier Ilironimo Coniarmi, provedador di l’armada, di 9, da Napoli. Dii zonzer lì con cinque galie, computa la sua ; scrive provision fate, et è dito, chi li porta la testa di uno turco, darli ducati uno. Item, è zonto la galia Poiana di Candia, con 50 ar-z‘eri, qualli li han posti nel castello dii Scoio ; voria se li mandasse lanze per li slratioti, e legnami. Dice il suo zonzer à conforta lutti, et fa ruiuar alcune I Diariì di M. Sanuto. — Tom. III. caxe a li galioti. Ilem, diome Mexa Busichio è stà 184 ferito da’ turchi, et esser parliti molti albanesi andati al turco per promesse etc. Di Udene, dilluoyo lenente, e il provedador Mar -cello. Manda letere aule di Bossina, di quel conto Martini ; li scrive non è zenle redule, lamen è fama dieno venir in Friul. Item, è venuto uno messo dii conte Anzolo di Frangipani« ; li avisa turchi dieno venir in Friul, ma non è raduti; voria stipendio da la Signoria. Da Brexa, di rectori. Mandano danari scossi dii sussidio. Di Ferara, dii vicedomino, di 9. Còme, a dì 4, Pisa ebbe una bataia, e si difeseno; et a dì 5 ne do-vea haver un’ altra. Ilem, el cardinal Sani Piero in Vincala è zonto a Lucha, et manda qui letere vien di Bologna. D i Bologna, dii conte Nicolò Rangon, drízale a Piero di Bibiana, de dì 8. Avisa di le cose di Pisa, e pisani si tieni forte, e si divulga francesi tornerano indriedo, et busono una torre, e introno 14 francesi dentro, qualli pisani li taiono a pezi. Item, dii venir dii Vincula a Lucha, dove era le arme dii papa, e lui ordinò fusseno levate. Item, a Lucha è relenulo do, qualli faceva monete falsse. Ilem, ini Pisa esser intrali alcuni corssi, venuti per aqua, e zenoesi mandano salnitrio dentro secretamente. Item, è passà per Lucha uno cavalaro y spailo, vien di Roma ; dice la morte dii papa. Item, pisani, sono in la Verucula, si diiendeno bene. Da poi disnar, fo pregadi. Non fu el principe. Fu fato orator in Franza sier Francesco Foscari, el cavalier, fo podestà a Vicenza; el qual scurlinio sarà qui avanti. Di Ruigo, di sier Zacharia Coniarmi, el cavalier, podestà el capelanio. Di certi ponti sul Tartaro fa il ducha di Ferara etc. Di Verona, di rectori. In risposta di Molitorio, et par sier Ilironimo Marcello, quondam sier Antonio, ne liabi parte eie. Di Brexa, di rectori. Di uno suo tornato di Eiemagna, dice non vi esser preparation alcuna di zente, et li 7, deputati al governo, hanno privato il re Ma-ximiano di ogni governo, e lhoro fanno il tutto. Et la dieta non h^ompita, et hanno mandà do duchi al re di Franza per oratori etc. Di domino Julio da Marlinengo, dala a Brexa. Scrive a sier Zorzi Corner, el cavalier, à nova di Eiemagna, presto se dia spiegar il stendardo dii re di romani, e vien con assa’ zente. Di Ferard, dii vicedomino, di X. Da Fiorenza è 31