585 MCCCCC, ACOSTO. 58G Da poi disnar fo pregadi. Non vene il principe. Et le infrascriptc letere, qual fono lede in chebba prima con il colegio. È da saper, eri matina et questa, in do quarantie criminal e eivil, fo menade sier Hironimo Boldù, quondam sier Andrea, fo consier in Cantiia, et presentato poi a le prexom, intromesso per sier Lucha Trun, fo synico in Levante, et disputato hinc inde, zoè sier Lucha Trun sollo, e li avochati del Boldù. Fo messo di retenirlo e colegiarlo; et 17 fo di no, 41 de sì. E fu preso. Et cussi, come ho scripto, si presentò a le prexon. Di sier Benelo da dia’ da Pexaro, capetanio generai da mar, data in galla, ai Breoni, a dì 3. Come à tempi contrarij, non poi andar avanti, sta con le velie ogni hora aspetando tempo, desidera haver per soramasser Alvixe Zio, le monitiom et danari; et farà il tutto di andar presto. Di Ravena, di sier Alvise Venier, podestà et ca-. pelatilo, di 3. Come eri a Cesena fo zurà li capitoli fati col ducha Valentines, con leticia dii populo e gran festa, a hora 22, e fato horo signor. Tieni, par a Monte Barozo, loco dii signor di Pexaro, dove si feva una festa, fo discoperto uno trata’ di alcuni voleva piar quel signor di Pesaro, a nome di ditto ducha ; sono sta presi XX, quali il signor li farà ju-sticiar. Di Rimano, di Marco Antonio Zamboni, secreta,rio, di ultimo. Scrive la cossa seguita a Monte Barozo ; et in Rimano si dubita. Stanno con guardie, et eri non fo pam im piaza. Li citadini hanno inca-nevado, et lui secretano andò da missier Renaldo, fa li fati dii signor, et provedete. Item, quelli foraussiti voleno tuor Rimano per il ducha Valentines, di che quel signor dubita assai; et a Pexaro è il signor Zuane di Gonzaga e do milanesi foraussiti ; et lì a Rimano è venuto domino Zuan Galeoto, vien di Mi-lan e Franza, è stato honorato assai a Bologna. Dice va a Pexaro per cosse bone di quel signor ; et il signor voria da la Signoria qualche subsidio, et lui à ricevuto li ducati 25 ; starà lì juxta i mandati. 230 Da Milani, dii secretano, di 3. Come à ricevuto letere zercha Santa Maria di la Scala di Milani; farà eie. Et si dice de lì, missier Zuan Jacomo Triulzi dia venir presto, et quelli signori si hanno dolto esser passa per le nostre terre il signor Galeazo di San Severin, è andato in Eiemagna. Di Verona, di sier Hironimo Zorzi, el cavalier, podestà, e sier Hironimo da cha’ da Pexaro, capetanio, o, per dir meglio, dii podestà solo. Avisa quel zorno, a dì 4, aver ricevuto letere di cri da Mantoa, di mani di Fracbasso, la qual la manda a la Signoria ; si duol le sue robe esser sta tolte ; dice è servitor di la Signoria ; e si duol molto esserli stà tolto Cita-delìa; carga la Signoria, et che è homo di l’impera -dor, et voi con parole e fati star a l’incontro a chi voi dir mal di lui. Di Ferara, dii vicedomino Donado, di 4. Come il signor torna doman a Ferara, e poi va a pesehar, starà fino mezo il mexe; e dii campo di Pisa, si dice francesi esser lì, e fiorentini non voleno'più tuor l’impresa; hanno dato a’ francesi ducati 103 milia, computàli 13 milia mandono ultimate, e hanno mandato oratori al roy, a dir li dagi Pietra Santa in le man, e seguirano l’impresa. Poi, per una poliza, scrive aver fiorentini hanno terminà, insieme con francesi, tuor ilerum V impresa di Pisa, come ha per avìsi auti da Bologna ; et à nova, Zenoa s’è rivoltà contra il re di Franza eie. Da Riva, di sier Piero Foscolo, provedador, di 2. Come à nova, el signor Galeazo esser zonto a Yspurch, qual è capetanio de’ milanesi; arà uno campo con la raina, e il re con uno altro verà o a Milan o ver a Verona a campo ; et a Archo si aspela Fracasso, et è stà portato arme, e si buta artilarie, chôme ha per soi exploratori ; et è stà portà cari di pestaruole a Yspurch; et Galeazo è zonto con domino Maxin, milanese, lì, et si divulga, sguizari esser accordati col re Maximiano. Di Corom, di sier Polo Valaresso, provedador, di 8 luio. Di prede fate per nostri, e turchi è stato a Castel Franco; vol monition eie. Di Vegia, di sier Piero Malipiero, provedador, di 3. Come lì è zonti do oratori di Franza, vien di Ilongaria in questa terra, et hanno tolto uno gripo. Item, lui atende armar la fusta. Di Hongaria, di oratori nostri, vene letere di 25 et 26. In la prima, come fonno con tre consieri re-gij, videlicet il reverendo ystrigoniense, vesprimiense et sermionense, et consultono zercha li capitoli di la liga, e manda la copia; sono 16. Dicono non voler concluder, si non uljacet; e nostri contrastono assa’. Poi andono dal re. Soa majestà disse, li voleva in quella forma, e voi romper questo septembre al turco, e atender a la promessa. Et prima voleano ducati 50 milia al presente, 50 milia a la festa di la circoncision, et 50 milia a San Zorzi; et tandem si contentano aver 50 milia al presente, et 50 milia ogni 6 mexi ; et che quando ben il re di Poiana non potesse, li 100 milia cora al re di Ilongaria sollo. Item, è zonta, per via di Focher, al legato dii papa, episcopo caliense, la bolla di la cruciata e jubileo. Il