909 • MCCCCC, OTTOBRE. RIO Andò le parte : 2 non sincere, 4 di no, 44 dii Gri-mani, 129 dì savij. È presa. 362 * A dì 14 octubrio. In colegio vene sier Nicolò Corner, rimasto consier in Cypro; acetoe, et aricordò fusse mandalo do corpi di galiasotil, ad armarle lì ; et per non esser bombardieri, si offerisse prestar li danari, e tuorne de qui e menarli con lui. Et dal principe fo laudato, et ordinato toy li ditti bombardieri. Dii Roma, di l’oralor, di 6. Come era stato a visitar il cardinal curzense, va legato in Alemania, et di coloquij ; qual è molto amico di la Signoria nostra, e caldo a l’impresa contra turchi ; voi venir prima in questa terra; è tutto di Maximiano, si oferisse acordar quelli principi germani e le cosse tra Maximiano e Pranza, pur sia admesso dal re. Et par, questo sia stà fato legato a requisition di oratori di Maximiano preditto et il re di Pranza. E, dubitando il papa non digi mal di lui, questi oratori è stato piezi al papa. Item., visitò il legato deputato in Hongaria, eh’ è il cardinal regiense, homo molto di guera, e creatura di Valenza. Fo da l’altro va in Franza etc.; non era in caxa ; à solicità il papa a la expeditiom. Qualli legati voleno al mexe ducati 1500 per tutti tre. Item, eri el papa fo a la Vigna, li vene contra uno dayno vecchio, stato più anni lì, per volerlo amazar, molto inl’uriado ; adeo il cardinal di Capua, era su una mulla, se li opose avanti, e lo butò esso cardinal con la mulla in terra, qual si à lato mal a una spalla. E ditto dayno da li provisionati fue morto. Dii ditto orator, di 7. Come visitò il cardinal di Salerno, va in Franza ; dice starà lì un mexe in Franza, poi passerà Ingaltera e Scocia, Portogallo e Spagna ; 1’ à solicitato al partir, havendo a far gran ca-min; dice è in bordine, aspeta il pontifice lo expe-dissi. Item, fo dal papa per solicitar. Soa santità disse : Domine orator, vi habiamo promesso far i legati, li habiamo fati, cussi prometemo spazarli tosto. E à comesso te instrutiom lhoro a tre reverendissimi cardinali, alexandrino, Santa Praxede et Capaze. Item par, il legato va in Hongaria voy prima venir a Venecia ; et il papa voi andar im persona a questa expedition contra turchi, andando il re di Pranza, al qual à scrito brievi. Dii ditto, di 9. Come ozi in concistorio il papa aperuit os, et messe il Spirito Santo sopra li 6 cardinali noviter electi, et li dete il titolo. Item, fu esso nostro orator con l’orator di Franza, qual à scrito al re caldamente, vengi di qua da’ monti a Bologna, come edam à visto nel registro di le letere, dove verà il papa, soa tnajestà e il doxe nostro, e ivi si consulterà eie., e solicità l’impresa dii Regno, avanti il papa expedischa l’impresa di Romagna, et si fazi la expedition contra turchi. Item, di Napoli manda letere, et dii zonzer a Roma di uno secretano dii Cardinal San Severino, venuto di Alemania per fati dii Cardinal, va poi a Napoli. Da Napoli, di V orator nostro, di 4. Come el nontio dii papa, fo a Messina, tornava a Roma ; il re è tornato a Casal dii Principe, et.era tre zorni passò de lì le do nave armate a Zenoa. Item, à dii partir di l’armata yspana da Messina, domenega, a dì 26, per Levante, come il suo messo mandò li ha referito ; manda letere dii Ploriam a la Signoria nostra. Da Messina,, in nave, im porto, di domino Francesco Florian, doclor, di 24. Come il gran capeta-nio non era partito, impedito da l’expedir di una caravella spazò im ponente ; ma quel zorno, a hore 363 14, la gran nave era remurchiada fora dii porto, sì che anderà statini ; et di questo avisava la Signoria nostra. Da Milam, dii secretano Guidoto. Come monsignor di Lucion li à ditto, alcuni di Adda si à dolto, nostri non lassarli peschar, et il fiume, per li capitoli, è dii re etc. Item, de lì si parla, dubitando, dii re di romani. Poi in zifra, che quelli francesi fanno tanto mali portamenti, che si dice il re di romani torà l’impresa, el che francesi voleno da Milan ducati 25 milia a conto di li 100 milia fo remessi da Luciom, per causa di la rebelion ; et quelli non li voleno pagar. Item, monsignor di Obignì era ritornato, fo a Ferara, si à laudà molto dii vicedomino nostro e di provedadori di Cremona ; si duol non lolesse licenlia dii roy di venir a Venecia. Dii matrimonio tratava, 0 à fato. È molto amico dii ducha di Ferara ; dice andoe per baver li rebelli di la chri-stianissima majestà. Vene 1’ orator dii papa, solicitando la protetion in scriptis al ducha di Valentinoys, e le altre cosse richieste. Il principe li rispose, si faria ; e li disse la cossa di Rimano, qual l’avia za intesa eie. Vene l’orator di Franza. À letere di monsignor di Luciom, di X, in materia : el conte Antonio di la Sonaia era stato a Vicenza et Padoa, veniva qui come orator dii re di romani ; prega sia retenuto. Et cussi fu fato letere per tutto lo debbi retenir, fro-vandolo. Poi disse in recomandation dii capetanio Diego, portogalese, cavalier di Rodi, capetanio dì una barza di la Religion, menò li turchi qui, qual voi ritornar ; e fu fato sorastar a 200 liomeni in la barza etc., et razi per il gran maistro di valor di