1381 wrccccci, febbraio. 1382 doli, perchè il suo re, luta via fusse seguro, saria contra turchi) dicendo : Sapiamo ben che turchi, venendo pochi nel regno, 0 faria, e non veriano; et venendo molti, li leveria il regno ; ma, avanti cha perder, il re farà il tutto. El principe li rispose saviamente, et si convene ambular eie., dicendo : Per nui non manchava a meter ogni ben. Poi disse, haver di Eiemagna, di 20,* da Nolimberg, di domino Hironimo Vento e dii suo orator, come li oratori di l’archiducha erano lì, e si fatichavano in tratar acordo col re di romani e re di Franza. Item, che havendo li oratori dii re Fedrico, operatossi con li electori di l’imperio, za zonti lì, che ¡1 re voglij admeter li nostri oratori, disseno erano contenti, e scrisse al re a Linz, li admetesseno, sì che sperava di bene, e, andando, saria il lato dii suo re, perchè si poria trovar acordo. Vene l’orator dii papa, al qual li fo ditto di la cruciata e decime scrivi il papa ne voglij concieder. E lui rispose : La Signoria doveria ajutar il papa a !’ impresa di Faenza, acciò possi atender, e spender li soi danari per ben di la christianità, perhò che ha spender ozidì al mese ducati 35 milia, sì che, finen-dossi questa, spenderla contra turchi ; tamen scriverà. Vene el signor Constantin Cornino, cognominato Amiti, qual fo governador di Monfera’, e privato dii governo per questo re. Era vestito di zipon d’oro, e di sopra un vestito di raso paonazo, barata-di ve-ludo, e una coladena al collo, grossa, capelli negri ; è grando, bella statura, e compone ben parole. Sento a presso il principe, e comesso a dir di la indebita e insperata persecutione sua, non causata da esso, e come zentìlomo nostro si havia reduto qui; et era servitor, et sempre si havia operato per nui, con molte parole ; et voleva justifichar il fato suo con il re, e credeva, essendo justo come l’hè, e lui non havendo erato, li restìtueria nel pristino honor e fama sua ; e lanto più, quanto per emuli acadete quello è seguito ; pregando la Signoria volesse scriver una letera al suo orator, in corte di la majestà christianissima, volesse pregar il re cometesse la causa sua a chi si voglia, acciò possi justifichar la innocentia sua. Et il principe li usò bone parole, dicendo forsi saria meglio aspetar il tempo. E lui disse : Hora è il tempo, perchè li malivoli son conosuti e si ara pocho faticha. Et li disse, si vederia. Veneno li 4 oratori di la comunità di Padoa, et parlò domino Francesco dal Legname, doctor, do-lendossi, per nome di quella comunità, di la parte di soldi 5 per campo, exponendo la calamità di quella povera terra e teritorio, e che il teritorio è in tre parie, una il clero, la 2." nostri zentilomeni, la terza, lhoro, su la qual viveno, hanno dal 14 in qua sempre pagato le angarie, da ducati 150 milia. Item, quelli padoani non hanno exercitio, e di lanificio è • disfata, e dii subsidio ultimate posto, restano a pagar, di ducati X milia, per la impossibilità, ducati 4000 ; et che voriano meter la vita, ma non ponno ; e il Monte di la Pietà e zudei hanno pegni di più di 100 fameie; et infine disse, padoani haver dà principio a questa terra, et è povera al presente ; pregando la Signoria nostra non volesse cargarli, perchè non ponno; et che era (300 beneficij dii clero, la più parie in nostri etc. Veneno li oratori .veronesi, per numero 5, et 53G * prima parlò alcune parole el marchese Lunardo Ma-laspina, come erano mandati de qui a dolersi di la parte di soldi 5 per le raxon dirà domino Andrea de Pelegrini, etiam orator. El qual comenzò a parlar, e fu assa’ longo, e disse assa’ raxon, di la ine-qualità di la parie, et era contra li privilegij lhoro abuti in aquisitione; poi il veronese è tre miliona di campi, longo mia 60, 34 largo, la più parte campagna et monti, di qual 0 si traze ; poi è angarizado assai, sì che non poleno pagar; et disse, per li exlimi si poiria, ma per li campi mai si vederia la verità, e in tre anni non si faria la mexuration, e li me-suradori voleno un ducato al zorno, sì che ariano dopia spesa. Item, disse di livelli, ohi dia pagar o chi à ’1 direto o ver 1’ utile eie. Poi disse, li panni si soleva far a Verona valeria ducati 18 in 20, hora vai ducali 14 la prima, e si vende a termene eie. Et • in conclusioni disse molte cosse, excusando quella terra a tal imposition; e dii subsidio sono debiti ducati 3000, licei el camerlengo liabi fato il tutto, ma non hanno ; comemorò la daia di le lanze, dii 44 fu posta, tamen fo dilto durante bello col ducila Phi-lippo, et usque in hodiernum Ja pagano; e disse molte angarie in diverssi tempi pagate per lhoro, e quello patino a la guerra di Ferara, per il ducha di Calabria, e a quella di todeschi ; concludendo, è con-Ira li soi privilegij, e non ponno pagar, pregando la Signoria voglij acetar la loro scusa. Et cussi, come ditti oratori erano alditi, senza farli altra risposta, el principe li disse andasscno fuori ; prima fo lì padoani, et poi essi veronesi. Et fo terminato consultar, e risponderli. D t Asola, di sier Andrea Grili, provedàdor, di ultimo. Come, ricevuto la parte di soldi 5 per campo, e chiamato quelli citadini, terminò far quello fa: rano Brexa ; e manda una letera li scrisseno bre-