MCCCCCI, GENNAIO. 1338 per rimover tutti quelli capelyzi de lì, acciò stagi se-guro per queste novità ; et di questo quelli milanesi non pono patir, et desiderano ogni mal, licei la lhoro speranza di Alemagna vadi di longo. Item, manda letere abute di Franza eie. Di Franza, dii Foscari, orator, da Bles, di X. Come il re eri zonse de lì, persuaso da la raina ; et ozi esso orator fo da sua majestà, per farli riveren-tia, e comunicharli le letere di 28 con li sumarij. E, zonto, li dimandò : Havemo 0 di novo ? Rispose, la recuperation dii Zonchio, e ditoli quanto è im pre-posito. Li piace assai. Et soa majestà li dimandò di l’altra piaza, zoè la Zefalonia, meravegliandosi non esser obtenuta. Et letoli li sumarij, et di la letera di Milan, poi justifichò la Signoria nostra di la sua sincerità, pregando soa majestà non porgesse orechie a’ maligni, adeo rimase satisfate dii tutto. Poi disse : 11 marchexe di Mantoa fa 300 schiopetieri ; l’è un tristo; l’à retento un nostro homo; lo castigaremo ben presto, zoè la Signoria e nui ; non potrà resister. Item, P orator li dimandò di l’armata, et quello ha-via referito el capetanio Porquon, venuto di Provenza. Soa majestà rispose, esser restato el generai de Funaza a far conzar le nave, e anderà di spexa, in conzarle, 20 mila franchi; e disse, quando questa armata sarà ussita, il turcho non ussirà. Et l’orator li disse di le nave ussì di Livorne, quando era a Ze-noa col re di romani esso orator. Rispose il re : Avesti vergogna, e dite nave fonno armate dii nostro. Item, li disse le nostre do nave è zonte a Zenoa, et riporta, Consalvo Fernandes averli mandà a dir, voi partirsi, e a tempo nuovo sarà in hordine. Item, fo dal Cardinal esso orator, e li comunichò il tutto. E il re disse dii re di romani, volea far una altra dieta a Nolimberg, perchè a quella de Auspurch li principi non si redusse; et a questa non sarà il conte palatino. Item, l’orator li disse di la pace col turcho eie, Et il re ail : Senio certi la Signoria non ne faria spender per far paxe col turcho. Il orator disse: Bisogna la Signoria nostra sia ajutata. Item, di sguizari justifichò. E il re disse, voi aver 20 milia, la Signoria è mal a tuorli. Il orator rispose, non credeva tanto numero, per non esser pagati andando su le galie. Item, il re disse haver si fato pegno dal clero di Bertagna, per li franchi 25 milia, che si tien sati-sfato. Item, di domino Acursio et di la raina di Hon-garia, esso orator scrive a li tempi farà eie. Item, di Monfera’ la cossa sequita, e l’orator di quel marchese li à dito, il re voler mantenirlo ogni modo, e che il marchese di Saluzo non se impazi; et per avanti mandò alozar su quel di Monfera’ lanze 200, contra il voler dii prefato marchexe di Monfera’. Dii ditto, di 13. Come uno domino Janichemel, capetanio di le nave di Bertagna e Provenza, era sta electo per il re, et soamajestà voi etiam armar qualche nave a Zenoa, e il capetanio Porquon va in Normandia per armar. Item, di le decime lo episcopo carminotense fo lì, al qual fo dito pagasse per la intrada, e non per la tansa anticha ; e il Cardinal à sto cargo, e fa ben l’oficio. Itevi, il re li disse, l’homo li reteniva Mantoa, era Martin da Casal ; et à scrito a Milan, li scrivi, lo mandi, aliler li mandi le zente adosso, dicendo : La Signoria non l’averà a mal. Item, esser venuto lì il fiol dii ducha Zuan Ga-leazo, con l’abate di Trans, dove sta con 14 cavali; qual, per esser virtuoso, il re l’à voluto veder. Item, domino Francesco Bernardin Visconte li à dito, haver conzo le cosse sue col re, e ritornerà a Milan ; et manda do soi figlioli in Franza a star, e voi esser 521 servitor di la signoria nostra. Item, il re ricomanda il conte di Caiazo a la Signoria nostra, qual è a le stanzie im Borgogna ; dice voria andar contra il turcho, et è cussi servitor di la Signoria nostra, come è di sua majestà. Item, missier Zuan Jacomo Triulzi à maridà il fiol, conte di Misocho, in la fia fo dii signor Redolfo di Gonzaga ; qual missier Zuan Jacomo scrisse lo volea maridar in Franza, sì che l’à fato senza saputa dii re, adeo è in mala disposi-tion in quella corte, e il re l’à ’buto a mal, sì che à pochi amici e francesi e lombardi. Dii diio, di 15. Come l’armada si va di longo, et sarà certissimo. 11 Cardinal solicita, al qual il re à rimesso la cossa ; e il re voi armar in Normandia, olirà Provenza, e il capetanio Porquon partirà per Normandia, et monterà su la nave Chiaranta, eh’ è la prima sul mar ; et arà 800 homeni e vituarie, e danari per mexi 6 ; qual capetanio etiam voi armar in Bertagna. E dice, come sarano le armate fuora, voria scontrar quella dii turco, che la romperiano, et farà altro cha quello fu fato mo do anni. Item, à inteso, è stà provisto di danari per lo armar im Provenza, e voi il re tuta l’arma’ vadi a Talona, e de lì, col nome di Dio, ussir. Item, esso orator soliciterà la expedition, e terà il re e Cardinal ben edifichato ; aricorda si scriva una letera al Cardinal. Item, a monsignor di Arles, orator pontificio, il Cardinal li à dito scrivi a Roma per la cruciata e jubileo, e za un mexe e mezo scrisse di questo; sopra la qual cruciata soa santità fa fondamento assai. Item, l’orator yspano li ha dito, armando il re, li reali etiam ingrosserà l’armata, et etiam il re di Portogallo, non