513 MCCCCC, LUGLIO. Dice vien zente. et sarano preste in Italia, et il re di romani si prepara a la guerra : tutte zanze. Di Cuvrili, di do, de Muriti di Greci. Come quel loco si va fortificando da terra ; lauda sier Andrea Michiel. Da Dulzigno, di sier Andrea Michiel, provedador di Albania, di 4. Come è venuto li ; volea andar in Antivari, et non è securo il transito. Ilem, sier Piero Nadal, conte e capetanio de lì, manda vituarìe a le nostre galie a la Vaiusa, le qual è per numero 6 ; e, stando lì, la non potrà ussìr. Vene uno messo di frate Alexandro Caraffa, con letere di credenza. Si dolse di sier Tomà Lion, go-vernador a Monopoli ; vicina mal con lui, e la galia si armò lì li ha fato danno ; dimanda li soi privilegij siano confirmati : fo mandalo fuori. Jo parlai contra gaiardamente ; e sier Lunardo Loredam, procurator, ini dè favor, unde per sier Baldissera Trivixan, el consier, vice doxe, li disse feva mal eie. ; e fo comesso a li savij da terra ferma ad aldirlo et expedir. 197* Da Verona, di recioti. Come è il tempo di lo afitar di daeij, et voriano poner un capitolo, in caso di peste essi dazieri potesseno refutarli, che mioreria assa’ li dacij. Vene uno patron di gripo, parli a dì 3 da Corfù, cargo di formenti. Disse, il zeneral esser con 1’ armala a Cao Duehato, e il resto di l’arma’ ai Cuzolari, et erano zonte in arma’ parte di le nave di Soria ; et di Corfù erano partite tutte le galie, exeeplo il Sala-mon, et il sora masser dii zeneral havia fato a Corfù 1000 provisionati per l’armata ; et il zeneral à bon cuor de investir; et che a Corfù era zonta la galia grossa curzolana. E da saper, sier Piero Trivixam, sopracomito, è armato, e si parte in questa sera. Sier Zacharia Loredam e sier Francesco Arimondo, sopracomiti, tuttavia vanno armando li 200 provisionati, e, expediti ozi, si parlino. Ilem, Me auclore, fo terminato scriver a Spalato, et armar una galia; et altri ne voleva eliam a Brandizo, e darla al soracomito è qui. Jo li tu’ contra. Nihil faclum. Da poi disnar fo conscio di X, et il colegio si ridusse a consultar. Da Feruta, di 16 el 17. Di le cosse di Pisa, et dii levar dìi campo e arlilarie ; e pisani sono ingaiar-djti, et fiorentini scriveno a Ferara, non hanno mangiato da lhoro, hanno dato danari a’ francesi, e sono stà trufati. Ilem, il signor ducha è a Bel Reguardo, e tutti vi va lì. Et fiorentini, l’orator elexenoa la Signoria, lo suspese, credendo haver Pisa, e mandarlo poi con vigoria qui. Ilem, manda letere aule da Bologna. 1 Dìarii di M. Sanuto. — Tarn. III. Da Bologna, dii conte Nicolò R tngon, scrite a Piero di Bibiena. Come il signor, missier Zuane, à letere di Lucha, et domino Hercules Bentivoy.è ilo versso Roma, chiamato dal papa ; non sa ad quid. Ilem, li scrive soliciti la Signoria per il signor Alexandro, per le possession dii cremonese, e missier Zuane è servidor di la Signoria nostra. Ilem, di Lucha è nova, francesi, sono reduli su quel di Lucha, fanno assa’ danni. Danno tre cause esser levati de l’impresa : una, per caxon dì le vìtuarie ; l’altra, per non haver auto danari; la 3.a, pisani sono boni francesi, et francesi vanno dentro Pisa a far bona ciera ; ma su quel di luchesi brusano eie. Ilem, a Calle (sic) di Sesto, loco di essi luchesi, hanno fato gran danni, et brusato 5 molini a Vorno, perchè nel vegnir lì uno francese fu morto, et luchesi in uno dì fo in arme do volte, e hanno tolto li villani dentro, non lassano iutrar a una bota molli francesi dentro; et ozi si levono a rumor per alcuni villani voleano intrar, et dubitono; et un’altra volta sì levono in arme, per esser stà su la piaza morto uno homo, voleva robar carne da uno becharo, qual era moro. Ilem, Francesco di Gasteldrio, luehese, fu preso di pisani, fo poi lassato con (aia ducati 150. Ilem, le done di Pisa hano fato più difesa di homeni, et ini Pisa è 500 cavali de’ francesi vadagnati, et sono andati a l’abalia di San Savano, et l’hanno presa. Ilem, el Cardinal Vincala è a Nozaro, loco di missier Nicolò Tegrini. Del dillo domino Nicolao Rangon, data a Buio- 198 gnu, a dì 14. Par habi visto un’ altra letera di Lucha di quel zorno. Avisa, il campo con l’artilarie esser levato di Lucha et Pietra Santa; el qual loco è ri-maso in man di francesi, qualli hanno amazalo, e usano gran crudeltà, menano via donne e putì da 4 et 3 anni, brusano ville, depredano bestiami ; ila che il danno fato non si refarà in anni X ; et in Lucha sono rimasti francesi più de 150 ; et diti francesi preseno a Cassina cinque fiorentini, contestabelli, qualli li apichono a presso Lucha a li arbori, et pisani hanno corsso su quel di Fiorenza, el preso 150 capi de animali. Ilem, el Cardinal San Piero ud Vincula non è ancor intrato in Lucha. Vene in colegio uno nontio dii signor Bortolo d’ Alviano, dimandando la riferma, atento, a dì 7 octubrio proximo, compie la ferma ; dicendo esser contento di quanto voi la Signoria. Fo rimesso ad ad expedir a li savij. Vene uno Zuan Biancho, homo iriarilimo, et monstrò uno modello, fato per lui, di una sorte di navilio come nave ; lumen vuoga a modo di galia eie. Fo divulgato per la terra, il papa haver fato tre 33