65 MDXXVII, MAGGIÓ. 66 ad Arezo, come hanno fatto fin qui, et là poi ri-tornerano a parlare sopra questa materia. Parlando hoggi de la deliberation fatta per Nostro Signore di volersi fermar in Roma ancor che il 39* campo imperiale vi vadi, qualcuno ha ditto, quando Sua Santità non muli opinione, che questa sarà la total ruma de la impresa. Et la causa è, che andandosi a soccorrer Roma con questo exercito, come bisognarà andar per liberar la persona de Nostro Signore da periculo, sarà forza venir a la giornata, perchè imperiali non desiderano altro, et coinbatendosi, si vedono le cose molto dubiose dal canto di qua, perché si ha poca bona genie da combater, però che i francesi et sguizari si puono quasi mettere per niente, perchè per il vero sono pochi et di non molta valuta. Lui voria che si lasasse Roma, et che si fornissero Orvieto, Bra-ziano, Neppi et altre tre terre che tendono dal Tevere al mare, le quale tutte souo forte et si possono defendere senza darli soccorso, et meltere poi li apresso lo exercito in qualche silo forte, et mandar a levare li 10 milia sguizari, de li quali è stato ragionalo tante volte, perchè gionti che fossero, se potria far la giornata con grandissimo avatilagio et si potrà sperar vittoria. Pare che il signor Duca concori nel suo parere. Et parlando hogi con missier Zuan dalla Stufa, si è doluto seco che mai si habbia voluto far la provision de li ditti 10 mila sguizari. Et ancor che Sua Excellentia me dicesse P altro dì che se mandavano a levare, nondimeno si vede adesso maggior difficultà in condurli di quello è stalo per il passalo, perchè a li signori confederati pare la spesa troppo grande et fuori di tempo, dicendo che ditti sguizari non ve-nirano a tempo ; ma il signor Duca è di contraria opinione, et dice che se ben tardassero un mese et mezo ad venire, sariano ancor a tempo, che si poiria avere quel servizio di loro che si haria al presente. 11 ditto ambasciatore scrive ancora, che da Sua Santità li signori confederati voleano che deste-nese il principe di Salerno,, il duca di Melphi et di Traieto che erano in Roma ; ma che lei non P ha voluto farlo per non concitarsi contra il regno, et 11 ha lassati andar liberamente. Avisa etiam, che se intendeva che il signor marchese del Guasto faceva unione de le genti da guerra che si trovava nel ditto regno, per andarsene alla volta di Roma et unirsi con P altro exercito imperiale. Viarii di M. Sanuto. — Tom. XIV. Bel ditto, da Pigino, alli 3 di Mano, 40 alle 23 hore. Lo allogamento nostro della notte passata è stato ad un luoco che si chiama Susino, lontano da Fiorenza 4 miglia. Questa sera siamo venuti a Figi-no, ancor che fosse stalo deliberato di alogiare ad Ancisa, et questo è causato perchè è parso alli maestri del campo che questo allogamento sia più comodo di quell’ altro. Queste due terre non sono Imitane P una dall’ altra più di tre miglia. Dimane andaremo a Montevarco, dove il signor marchese di Saluzo et tutto il campo francese allogia questa nolle. Dimane si spingeranno ancor loro iuanzi. Et perchè alcune bande francese hamiQ occupato li alogiamenti che erano stati deputati alli cavalli le-gieri di la Signoria, dimodoché questa notte loro bisognano star alla frasca, il signor Duca ha deliberato, per fugire ogni disordine che potesse accadere, di non voler andare con francesi, ma pigliare dui camini che vadino a rispondere tutti in uno solo loco, dove la unione delli exercili sia necessaria, come fu facto nel passar di le Alpe. Et questo ha fatto scrivere al signor marchese di Saluzo, che ’1 voglia aspettarlo domane a Montevarco per parlarli sopra questa cosa. Hoggi, hessendo in via per venir qui, incontrassimo missier Joanni da la Stufa genlilomor fiorentino, mandalo in posta dal Papa al signor Duca, per solicitarlo ad andare manzi a buone giornale, dicendo che Sua Santità è disposta di slare in Roma, sperando potersi defendere quando il soccorso di questi exerciti uon arrivi molto tardo, pe-rochè haverà per lutto hoggi meglio di 8 mila fanti dentro Roma, dove il signor Renzo in questa prima necessità haverà la cura del tutto circa la guerra. 11 prefato genlilomo ha ancor dilto, che imperiali heri P altro erano a Bolsena et a Santo Lorenzo, per il 40* che st tiene qui, caminando loro come hanno fatto questi proximi dì passati, il conte Guido non debba arrivare in tempo a Roma. Qual, per li avisi che si hanno questa sera deve allogiare a Cortona. 11 conte Pietro Maria di Rossi ha havuto la conduta di 7 bandiere di fanti, di quelli che erano del qu. signor Joanni de Medici, et il conte Azo da Casalpò di tre altre. Due altre compagnie restano da dare via, che sono tutti corsi. Da pò che s’ é inteso la venuta de missier Paulo Luzasco in campo, è stato ditto che lui le haverà, perchè ditti corsi sono molto superbi, nè hanno voluto andare sotto. P obe-dientia de alcuno, dicendo che se hanno da havere 5