1377 MCCCCCl, FEBBRAIO. 1378 tiir in Dalmatìa; e lui fo chiamato da alcuni turchi a far collation con lhoro, e li disse : Credestu, pos-samo andar a guadagnar al borgo di Spalato, o ver a quelli lochi, dove se reduse quelli dii contado per suspeto nostro? Ge rispose, hariano dificultà, per esser ben in hordine e forti logi. E loro li disse : Tu menti per la golla, perchè semo informati el contrario. E intese da alcuni soi amici, andavano con ditti turchi a l’aguadagno, come se feva uniom di bon numero di turchi in Bossina, per vegnir, pas-sado questi tempi, a questi lochi di Dalmatia. Item, el numero di turchi passadi, dice esser cercha 500 a Cansides, mal in ponto e mal a cavalo, i qual ha-veva patito senestri assai ; e per poter passar nel te-ritorio di Traù, fé romper da’ soi subditi le giaze ; i qual turchi mandò un suo valente homo avanti, con alcuni pochi cavali, per prender qualche schiavo, per poter aver avisi eie. Da Spalato, di sier Piero Trivixan, conte e ca-petanio, di 28 dezembrio, licet sia vechissima, ozi si à ’ula. Dii venir a le parte del ducado, fu di Car-zego, uno sanzacho dii turcho, ha parenta’ im Poliza, e ivi naque; unde per esser a li confini, mandò uno comandamento a’ polizani, soto pena di rebeliom, niun vi andasse da quello. Et poi dito sanzacho scrisse im Poliza a do nobili di li primi, videlicet, conte Marian Gregolich e conte Juanis Nenadovich ; et lui mandò dal dito Marian, venisse a Spalato, e promesse venir. Or mandò il canzelier suo lì im Poliza, con do di primi citadini di Spalato ; e, tornati, disseno haver parlato al dito conte Martin, e li disse il sanzacho li à scrìto, e li dè la copia di la letera, qual manda ; ma era fidelissimo, nè voleva per alcuni modo andarvi ; et non fo fato coloquio generai, ma solum asunati alcuni patrimoniali, e si hanno dimostrati fidelissimi nostri. Item, ozi intese li diti do conti, e uno patrimonial, Jurai Sotoriza, esser andati dal sanzacho ; subito mandò el conte di essi polizani con uno nobele, a intender el vero, e proveder si fazi el coloquio generai ; e, di quello suc-535 cederà, subito darà aviso. Item, mandoe la propria letera dii sanzacho in lengua......, translatada, nome Demech Melbego, patron del paese de Car-cego, scrive a li ditti do conti sopra nominati, li a-visa il suo venir lì a quel governo, per nome dii gran turcho, e prega vadìno fin lì, e li fa salvo con-iluto, per esser la Signoria di Venecia in guera con el gran turcho eie. ; e dice : Se Dio mi varenta la simitara con la qual me cenzo, che liberamente vegnadi, e da recavo con honor andati eie. Da Catharo, dii proveditor, sier Zuan Paulo 1 Diarii di M Sanuto. — Tom. III. Gradenigo, di 13 zener. A dì 2, Feris bei, sanzacho di Scutari, comandò a uno bali, suo vayvoda, con adunation di cercha 2000 persone, fra pe’ et cavalo, e inteso, per exploratori, tal adunation era per lì, e poi andar in Paslrovich, fè le debite provision a li passi, e a l’isola fè ripari et paripeti, senza spesa di la Signoria nostra ; e facendoli al ponte una porta, saria ben asecurata, ma, per ducali 25 manchava, è restato di farla, per non haver un soldo ; e visto i ili-mici tal preparation, si voltono a’ pastrovichij ; e lui fè armar 3 gripeti, e li mandò a la volta de Pastro-vich, e zonseno a tempo, et erano stati a le mano a uno scoglieto, eh’ è alcune case sopra, dove fono feriti molti inimici, e di quelli dii scoio con freze et uno morto ; e fra li altri una dona di dito scoglio subito saltò, e tolse uno feltre, e fece uno buso in mezo, e se lo messe indosso, acciò non fusse percossa da le freze, e con una roncha fece grandissima difesa, e amazò stalim uno turcho, e ferite molti altri ; ila che, per essa femena, fu avarentato ditto scoglio. A la qual, per tal prodeza, li à donato, per nome di la Signoria nostra, panno per una vestura, la qual monta lire 22, per dar exempìo cussi a donne come a homeni, de che pastrovichij hanno auto grande apiacer. E zonti li prediti gripi, comenzono a bombardar, adeo i nimici subito se ritirono, e visto non poter far 0, si disolse ditta adunation. Ben si dice Feris bei fa gran adunation da pie’ et cavallo, da zercha persone X milìa, per andar a Santa Maria de Rotezo, a presso Antivari ; tamen starà preparato eie. Item, quanto a quelli de Oracovazo, venuti noviter soto di nui, in fin bora per quella via è stato conduto lì a Cataro zercha miara 40 di pegole, ch’è molto a preposito. Etiam un’ altra contrada, chiamata Resuani, che etiam. de lì viem pegole, l’à mandato a pregar li aceti ; non li à voluto risponder così presto, per far le cosse di la Signoria con honor e reputation ; e se i vorano zurar fidelità, con li modi de quelli de Oracovazo, li concederà i possino vegnir, e pegole poi potrà venir a Venecia, e di questo aspeta hordine. Item, aricorda si ’1 venisse lì 12 in 14 galie, se prenderla Castel Nuovo, e saria cossa molto fructuosa, a segurtà di tuto el colpho ; et è grande teritorio, e saria uno stecho negli ochij a’ragusei, e si haria pe’ in reame di Bossina, e saria scalla e spazamento de salii assai, forsi da ducati 8 in X milia, et è cosa fatibile, honorevele e utile a la Signoria nostra. Item, manda de qui maistro Gaspar, bombardier, e sia spazà presto, e remandarlo acciò non si patissa. Item, li soldati novi e vechij, recevute le do page, pagati li soi debiti, 0 li rimase, ila che 87