241 MCCCCC, APRILE. Icno andar a tuor Manloa. Itevi, el conte Guido di Gonzaga era venuto da llioro proveditori, dicendo : Il marchexe à saputo la Signoria voi tuorli il sta-do, et che à dito, è contento più presto il roy liabi Mantoa, cha la Signoria. Et di tal lctera fo dato sacramento a tutti, per li capi dii conseio di X. Da Crema, dii podestà, di 17. Come el Cardinal Roan liavia manda a tuor li ducati 9000 erano lì, che la Signoria li mandava per pagar li sguizari ; et cussi esso podestà li consignoe a uno suo messo con scorta, et ha fato di recever. Ilem, el Cardinal Asca-nio partirà doman de lì per Brexa, va a disnar a Lirzi, e a cena, a Brexa ; voi comunicharssi. Et esso podestà li disse, stesse quelle tre feste di Pasqua lì. Rispose, era servitor di la Signoria nostra, e voi venir presto a Venecia. Ilem, à nova che monsignor di Lignì dovea andar per Lodovico e li altri eh’ è a Novara, e condurli in Franza con 500 lanze. Ilem, à ricevuto l’bordine nostro, zercha il mandar il Cardinal Ascanio de qui; lo manderà eie. Ilem, par mis-sier Zuan Jacomo Triuìzi à donato a Sonzim Benzom una possessiom a presso Lodi, chiamata Montesana, sora Adda, mia 3 lontan di Lodi, dà ducati 800 d’in-trada, e una caxa in Lodi, qual fu di missier Alexan-dro Simoneta, che ha do fìe maridà, una in un fìol naturai fo dii ducila Galeazo, et l’altra in... ; et avisa, che domino Francesco Bernardin Visconte passò a Cassaio, et andò a Milam, dove fu posto in castello. Et marti el Cardinal intrò con cavali 200. D i Pizeijalom, di sier Fantini Valluresso, prove-dttdor. Avisa di le cosse di Milani, e come, intrato, el Cardinal Roam chiamò alcuni di primi di Milam in castello, zoè 4 per porta, e li dimandò ducati 800 milia per la rebeliom fata ; e tandem si risolseno a darli ducati 300 milia, in li termini ut supra; et che missier Francesco Bernardin Visconte era andato a Milan, et che Zuam Dolze, secretano nostro, morì in castello, e le sue robe rimase in custodia di uno Damian che lo serviva. Et par, che a Pavia erano sublevati certi gibellini, qualli fonno retenuti eie. E missier Zuan Jacomo con le zente è a Trechà ; à lanze 1000, sguizari 12 milia; voi andar a Ferara, e manda il signor Lodovico, vestito d’ oro a la francese, in Franza; et che domino Galeazo di San Severino era vestilo honoratamente, lamen prexon in una stalla ; e insieme con li altri presoni da capo erano mandati in Franza. Ilem, scrive di presoni menati lì m roclia, zoè monsignor di San Celsso, el prothono-,al'io Crivello, uno di Landriano, frate, uno fratello dii thesorier eie. Di Cremona, di proveditori, di 16. Avisa nove 1 Diariì di M. Sànuto. — Tom. III. di Milan; et che il fratello dii marchexe di Mantoa è a Piasenza, et è sta mandà a dimandarlo, e non 1’ hano voluto dar. Ilem, de li ducati 300 milia promessi al re per milanesi, et li 120 milia ducati voi a l’anno ; e missier Zuan Jacomo dia intrar in Milan; e li principali di Milan è fuziti. Ilem, essi proveditori dimandano danari per pagar quelli soldati. Noto, fo alias in questa terra orator por cremonesi domino Alfonxo Persego, el qual, tornito il signor Lodovico, fo el primo andasse da lui. Ilem, domino Erasmo Triulzi passò per Cremona, e andò a Milan; et per la vitoria hanno fato festa lì a Cremona, et dimanda se li manda uno scrivani per quella camera eie. Di sier Nicolò di Prìoli, provedador dii castel di Cremona, di 16. Scrive haver parlalo con Lucio Malvezo, qual è lì in castello, e fo preso da li nostri provisionati a una hostaria, vestito da frate di San Francesco, et li ha fato bona compagnia ; et vestitolo, li ha referito era loco tenente dii Moro a Vegevene, el seguito il caso, partì e andò a Milan a uno mona-slerio di la pace, poi andò a l’abacia di Chiaravalle, vestito da frate, e l’abate lo consciò si partisse de lì ; et cussi partì con uno frate in compagnia, e trovò uno nepote di missier Zuan Jacomo, e francesi, e non lo conobe e lassolo andar. Et era venuto lì a Cremona, et è contento, per esser servitor di la Signoria nostra, et si quella vuol, lui voi servirla ; et voleva andar a Mantoa; e soa moglie è a Varola Grisa ini Brexana ; e voleva prima andar a veder la moglie; e si racomanda a la Signoria ; et lui sier Nicolò edam lo ricomanda, dicendo, è bon servitor nostro. Da Caravazo, di sier Zuan Antonio Dandolo, provedador. Manda una letera abuta con avisi di successi di Milani, come è scripto di sopra. Da Brexa, di rectori, do lelere di 18.'\n una, aver dii capetanio di Valchamunega, doniino Zuam di Bulgari, di tre milanesi presi, zoè Zuan Jacomo Secho, era comissario a Tyram, Bernardo dal Mayno, era referendario a Parma, e uno altro prolhonota-rio, nominato domino Alexandro Visconte ; et scrive il modo li have ne le man, et manda la propria letera,-et diti milanesi fono mandati lì a Brexa, et manda la deposition lhoro. Prima, di quel Zuan Jacomo Secho, dice è servitor di la Signoria nostra, fo comis- . sario a Tyram, e partì de lì a dì 14, et fu primo dii signor Lodovico, poi dii roy, e iterum dii signor Lodovico, et è fuzito, et volea dar quel luogo a la Signoria nostra con Alvise da Tyran, et che Marco di Rimano è lestemonio. Ilem, seguita in la deposition di questi, come el Cardinal San Severin andò in Ale- 16