MCCCCC, LUGLIO. 568 deputali a li oratori : Res Destra agilur. Or essi oratori tolscno termine zorni 20 di risponder; et l’orator dii papa, à ’rito do volte audientia, et ancora non è zonto la decima, jubileo, ni la cruciata; et esso ora-tor dice, si non vien li brievi, fuzirà via; e si scusa col re, il papa miri li ban .mandali.con lui, per dubito non fusse presi ditti brievi, ma li manderà per la via di Focher. Item, li oratori di Pranza, a di 16, * sono partiti et hanno fato la liga col roy e il re di Hongaria conira quoscumque, et credono contra il turco, con molli capitoli, et che rompendo guera al turco, la christìanissima majestà li darà la parte clic sarà concluso per l’orator dii re di Hongaria, anderà in Franza ; et hanno lassa luogo al papa e a la Signoria nostra, à intrar in ditta liga, et ecceptua conira quosoùmque, exeeplo al papa e a l’imperio, vile congregalo, et a la Signoria nostra. Elessi oratori francesi li disseno, quando sarano de qui, dirano il tutto a la Signoria; et il re vi manda oratori in Franza, insieme con li oratori dii re di Polonia, per il matrimonio tratano in Franza, di mandar esso re di Po-lona e una sorela di essi reali in Franza. Dii ditto, di 19. Corno 1' orator dii papa à scrito al papa, et perhò hanno auto do zorni di più ili tempo ad haver la risposta. E il re à ditto, saria bon il papa mandasse l’orator suo a li valachi, per averli in luogo dii re di Poiana, zoo al valacho transalpino et moldavio, e disse saria bon il papa li scrivesse brievi, che, in caso il re rompi al turco, debbi esser con imi ; et il re prega la Signoria ricomandi al papa il reverendo arziepiscopo ystrigoniense al cardinalato eie. Di Vegia, di sier Piero Malipiero, provedador, di 27. Manda qui li ducati 200, abuti per lo armar di la fusta de lì, et manda danari di le 30 et 40 per 100, et à nova per Pianta Poro, corier, clic il conte Anzolo Frangipanni li, à mandà a dir, qual è a Bri-gnà, 2500 turchi esser passati per venir a corer in Dalmatia, et maxime a Zara. Di Rimano, di sier Francesco Capelo, el cava-lier, provedador nostro, di 28 et 29. Come, a bore 7 di note, a dì 27, intrò in Cesena missier Polidoro Tiberti, con 600 persone, et sacamanò 70 caxe, et missier Hercules Bentivoy, con 25 homeni d’ arme, intrò in la rocha; et il papa scrisse uno brieve a Cesena che, in termine di do zorni, tutti li desse ubi-dientia al ducha Valentinoys, sub poena sachi. Item, il signor Pandolfo Malatesta era a Cavriam, con la moglie, et missier Sigismondo, suo Gol; e missier Antonio Dedin, li à fato asaper, eli’è citadim de lì, come à de uno suo cugnato da Cesena, come pocho man- chò non fusse preso, e si ascose a Monte Jotoni et predito ducha di Valentinoys, con missier Juliam Arnolfo, arimanense, fo medico, qual sta a Roma ; et che, si esso provedador verà via, dicno venir a la porta di Rimano, di Santo Andrea, dove fu fato uno toriom, et per quella via haver la terra. Et per tanto prega la Signoria, li mandi uno allro provedador de li, et ringracia di la licentia aula, e si voi partir. Item, manda una letera di uno, li scrive come in Monte Barozo era intrato 300 fanti dii papa, per haver quel loco ; e quel li scrive e in Monte Godolfo. Et il signor scrisse in consonante al suo orator è qui, Obizo di Monaldina, da Ravena, qual perhò andava vestito a manege a comedo, et fava li fatti di ditto signor. D i Milam, di Vicenzo Guidoto, secretarlo, di 222 28, in zifra. Come monsignor di Obignì 0 teme di le cosse di Eiemagna, ni ciiam Chiamonte, ni Tale-ran; hanno lanze 1600 in Italia, e 8000 pedoni, e il castello è fornito di vituarie por mexi 6, e artilarie, in corte vechia e il domo, assai ; et Obignì è alozà in una caxa a presso il castello, et à fato da drio, sul navilio, uno ponte por il qual poi andar in castello al suo piacer; e quelli di Milam non li piace, ma lui dice 1’ à fato per andar a piacer. Et esso secretario parlò a Obignì di tante zente, teniva il roy di qua da’monti, e li disse: Sarano per l’impresa di Napoli, o per altrove? Et monsignor di Lignì solicita l’impresa di Napoli. Rem, è stà fato comandamento, ohe tutti i homeni di soldo, era in campo a Pisa, va-dino a Petra Santa, soto pena di la forcha, et le 200 lanze venute novamente di Franza, vi va, sì che ri-tornerano a l’impresa di Pisa. Ilem, fanno pagar a li villani, chi bestie, soldi diexe per uno ; e chi non ha bestie, pagi soldi 20 ; et voleno si pagi il botatego e il sai, dii tempo dii signor Lodovico stete in saldo, eli’ è assa’; adeo sarà angaria grande a.li populi. Da Riva, di sier Piero Foscolo, provedador. Avi-sa a Torbole esser passato el signor Galeazo, e suo fratello Frachasso, con cavali 30, e andati a Arci io; vieneno di mantoana, et vanno in Alemagna dal re Maximiano. Di Bergamo. Zercha danari per la sovenzton die-no dar a domino Sonzim Benzon, per far la compagnia eie. Da Brexa. Zercha zente d’arme, et mandano una letera di consoli di Asola ; non voleno star quieti eie. Di Cremona. Cercha li panni d’oro fonno mandati per donar a domino Cabrici Maynoldo, fo orator qui. et fato cavalier; qual morite, et à lassa li