m MCCCCC, GIUGNO. tro dii marchexe di Mantoa, qualli passavano di San Cataldo a la Valona, et li podeva piar etc. Di Zara, di rectori, di 9. Chome el vien de qui uno orator di quella comunità ; de lì la peste è granda, et in la terra solimi è rimasti li rectori et li contestabeli, e non altri. De li ditti, di 16. Che li soldati de li non hanno da viver ; vi hè peste, fame e turchi ; et fo ballota ducati 300 di mandarli, et 500 stera di fermento, da esser pagati per lhoro. Fo scrito a Brexa, sier Domenego Beneto vengi col conte di Pillano fino a Vicenza ; et sier Dome-nego Contarini, capetanio di Vicenza, poi lo acompagni in Friul, acciò el sia honorato. Fo scrito a Napoli et a Monopoli, in risposta di letere di cinque, per il caso di frate Àlexandro Caraffa, qual a San Stefano fece relenir li frati etc., e li mandi a dir, li liberi, alitar, se li sarà fato mal, sarà suo il danno, et nui se excusemo. Di Friul, di sier Piero Marcello, provedador. Come era venuto in trivisana a veder 1’ opera si fa su Livenza, la biasema assai. Item, dii zonzer dii capetanio di le fantarie de lì ; eliam lui scrive, et il signor Bortolo d’Alviano scrive, voi 1000 homeni d’arme et 500 cavalli lizieri, computà ballestrieri e stratioti et 4000 fanti, volendo star a l’impeto di turchi ; ma dice tien per opinion, per sorte si possi obstar, ma per raxom, no. In questo zorno si partì lo episcopo di Chai, va in Hongaria. Da poi disnar, fo conseio di X con la zonta di danari ; trovono e trovono (sic) danari da la camera di Treviso per comprar biave, e preso quel si spendeva in li lidi, sia posto in la Signoria. Da Cataro, di sier Zuan Paulo Gradenigo, retar e provedador. Non fo letere, che molti si mira-vegliò, ma vene di la comunità, date a dì ultimo mazo. Si doleno dii podestà di Budoa, fa a’ zupani eie., qualli li fanno danno; prega la Signoria li provedi. Et il retor scrisse nove di turchi, come a la Porta dii signor fo uno orator dii re Fedrico, folli presentà 30 garzoni, fo vestito, et a dì 8 partì. Ilem, vene uno orator di fiorentini, a modo di mercha-155 dante, stete pocho dal signor e si partì. Et il signor va con il campo versso a Napoli di Romania, o ver Corffù, dove si dice ha tratato dentro. Ilem, scrive la conditiom di Cataro, li muri sono caduti; scrive il numero di le vituarie vi sono; et il conte Zorzi Zer-novich, era andato versso Rodi, ail : Dio perdona a ehi è caxom eie. Et in questo zorno, a Lio fo prò vado 15 pezi di artilarie, fate per Sigismondo Albergeto, Àlexandro di Leompardi et Francesco ; et provato il basilisco è su la galia Marzella dii trafego, traze ballota di lire 100, e di rame miera 17 ; et vi fu sier Beneto Zu-stignan, savio a terra ferma, Jo, Marin Sanudo, e sier Antonio Venier, savij ai ordeni, et sier Alvise Gri-mani e sier Andrea Loredam, patroni a V arsenal. A di 23 zugno. In colegio vene l’orator di Franza con li capi di X, el mandati tutti fuora, steteno insieme. Fo expedito sier Cabriel Soranzo, va soracomito in armada, per montar su le galie, manchano li sora-comiti, voria montar su la galia chiamata Chaza Diavoli ; et fo concluso darli di sovenziom ducati 300 ; va con bon cuor etc. Ilem, fo ballotà tuor tre nave, juxla la parte, qualle messeno bancho; eliam sier Antonio Arimondo messe bancho. Fo aldito sier Hironimo Lippomano, con li capi e creditori dii suo bancho, et, alditi, la Signoria fé contra i Lippomani. Da Liesna, di sier Francesco da Mulin, conte, di 9. Come li tre soracomiti erano stati lì, et sono fuziti poi in la Marcila, et ha recevuto le nostre letere; exequirà eie. Di Sibinicho, di sier Velor Bragadim, conte. Manda la mostra fata al conte Xarcho, et il Bochali con li stratioti sono andati a Spalato, juxla i mandati. Et a dì 4, la galia di sier Filippo da Canal fo lì, tolse 30 homeni li manchava, et si ruppe alcune bombarde havia, unde ne dete una altra. Ilem, à nova Schander bassà è reduto con 4 milia cavalli, per co-rer in Histria ; perirò si provedi. * Di domino Beneto di Musoli, dolor et cavalier, da Pago. Dimanda di gratia salvo conduto, è debito etc. per la morte di suo fradello Francesco, qual era soracomito di la galia di Pago. Da Cuvrili, di sier Andrea Michiel, provedador di Albania, di 5. Come a dì 4 si partì il provedador Pixani, con la galia Barba, va de lì, e fé cargar tre navilij, zoè do burchij e una marziliana di saxi, per aterar la bocha di la Vajusa ; et prima fé taiar assa’ palli, et quelli albanesi da Cuvrili rimaseno in gran pavento per il partir di ditte galie. Item, dimanda danari, et Schandarbecho sia expedito. Nota. Cuvrili longo passa 120, largo 40;*il fosso passa 10 largo, profondo ne la sumità passa 20, e serà da passa 40 in suso, perchè tutto è teren mosso e pien di muraie ruinade. La muraia è di extremn grosessa, pie’ 14, e-pie’ 6 alte, con uno toriom a la marina per banda, masizo de pie’ 26, con uno to- • rion al mezo dii monte, el qual è mezo minato,