■m Da poi disnar Fo pregadi. Non vene il principe. Ozi a Lio fo fato la mostra di 150 fanti, si manda a Cataro, sotto Sabastian da Veniexia ; se li manda etiam a quel provedador ducati 200, per li bisogni di quel luogo. Fu leto do letere, drizate al conscio di X; una di XV avosto, di sier Piero Tiepolo, podestà di Antivari, scrive mal di sier Andrea Michiel, et le provi-siom dà, et à posto confusiom in quella terra. Per l’altra, la comunità scrive, di primo avosto, in consonanza, et ditto sier Andrea volse ajular sier Bernardo da Ornai, convochi» il populo ; el qual sier Bernardo à ruinà quella terra ; e prega se li proveda a Antivari.. D i Gradiscila, di sier Piero Marzelb, provedador zcneral, di 23. Come era venuto a Udene uno Lazaro Grano, capo di stratioti, con letere ducal per tuor 50 stratioti, de quelli non sono a stipendio di la Signoria nostra; et ne era molti, stati a Mantoa e Milani, die volevano venir con lui ; mule ne havea sublevati quasi tutti li nostri erano a Cividal c Spi-limbergo alozati, dicendo volersi partir e andar da’ turchi, dove sono llioro moglie e figlioli ; si che è cossa molto pericolosa, e bisogna proveder. Da poi disnar fu progadi. Non vene il principe. Fu posto per sier Francesco da Mosto e sier Mathio da eha’ dii Pexaro, provedadori di conum, una parte, di quelli non hanno satisfato el soldo per parti-da. qaalli, in termine di zomi XV, debbi aver pagato, aliler im pena di la mità, e siano mandati debitori a palazo. Ave 6 di no. Fu posto per tutli ti savij, scriver una letera al serenissimo re di romani, in risposta di soa, in materia dii turcho, optine ditada ; et infine, si a soa niajestà li piaceva, se li manderia uno orator. Tu-men, sier Constanti)! di Pinoli, savio dii conscio, e sier Piero Gipello, savio a terra ferma, non volseuo questo capitolo di mandar orator, per causa dii re di Pranza eie. Et andò primo in renga ditto sier Piero Capello. Li savij volse mandar la parte ; e andò sier Hironimo Querini, è di pregadi, danando una i>arte si diceva di le contraversie di signori eie., e, in reliquis, laudò la letera. Rispose sier Polo Pi-xani, el eavalier, savio a terra ferma; poi sier Con-stantim di Prioli. Li rispose sier Lunardo Loredan, procurato!1, savio dii conseio ; demum sier Zuan Trivixam, provedador sora i ol'fieij, in conferma-tion di l’opinion dii Querini. Et sier Antonio Trum, el consier, messe, lusse levate via quelle parole. E sier Domenego Bolani, el consier, intrò. E sier Con-stautin di Prioli, e sier Marco Bolani, et sier Fran- m cesco Trum, cao dii conscio di X, contradixe l’opi nion di sier Antonio Trun. Andò le parte. Et sier Piero Capello restò su la soa, de indusiar : 0 min sincere, 0 di no, dii Gqiello 29, di sier Baldisera Trivixan, el consier, qual intrò con nui savij, 55, di sier Antonio Trum 100. E questa fo presa. Fu posto, per li savij dii conscio e di terra ferma, e sier Jacomo Cabriel, savio ai ordeni, atento sia stà fato la zercha a sier Zorzi Trivixan, soraco-mito, si parti per lutto limi im pena eie. Et cussi sier Alvixe Venicr va provedador a Corfù con la dita galia. Et a l’incontro Jo, Marin Sanudo, e sier Antonio Venier, savij ai ordeni, metessemo, atento era con pocho decoro di queslo conseio per ogni galia meter parte, et hessendo stà per leze provisto il partir ili soracomiti poi fato le zerehe, e dii provedador va a Corfù, che ’1 si stagi su quello è stà preso. Andò le parte. Li savij aveno 60, et nui 90. E fo presa. Fu posto per lutti, dar a li tre oratori mothonei : a Nicolò Daclia, la canzelaria di Cologna ; a uno altro, la scrivania di la camera di Padoa, era di Andrea Usnagi ; e al terzo, una scrivania di lidi ; et a Nicolò Aurelio, secretarlo nostro, qual à perso lì eie., l’ofi-cio di le biave, compito arà il Sanxom. Et sier Antonio Trum, el consier, e sier Marco da Molili, savio ai ordeni, inesseno de indusiar, atento si dicea sier Marco Gibriel era vivo. Or la nostra fo 75, quella dii Trum 102. E fo presa. Fu poslo per tutti, dar a’ stratioti 36, mothonei, sono in Friul, certa provisione ; agumentarii, come fu fato a quelli di Nepanto. Et atento el conseio non sentiva, fo licentiato cl pregadi. In questo zorno fu fato la zercha a la galia Tri-vixana, el la mostra a Lio a Sabastian da Veniexia, contestabele, va a Cataro con fanti 150. Eliam li avogadori presenti et futuri si reduseno insieme, et fono nota haver dipenà ogni intromissioni havesseno facta contra li provedadori stati in armada, atento 0 hanno trovato. Noto, in la meza tansa, fin qui, tra danari e arzenti, è stà scosso solum da ducati 12 in 14 milia, eh’ è pocho. A ili 27 seplembrio. In colegio vene Zuliam di Codignola, uno di capi di la compagnia cojonescha, ha cavali 60. ofcrendossi eie., racomandando il suo honor, li era stà promesso 80 cavali. Or el principe il laudò, et lo coniesse a li savij da terra ferma. Vene sier Alvixe Venier, va provedador a Corfù, dicendo, quanto per lui, era in bordine di montar al presente in galia ; e cussi si partirà. Vene l’orator dii papa e quel di Pranza, a li SICCCCC, SETTE.UBKE.