747 MCCCCC, settembre. olendoli, li crcpa il cuor, non poi portarli, sì per le malie nuove, come per la sua età ; ne le qual cosse à spexo di ducati XI milia, computa li arzenti, qual non è soi, ma va atomo per tutta la terra. Quando l’intrò in dogado, li fo presta li ducati 1000 solili ; li rese subito ; non dia dar niuna cossa a niun ; non voi si compri in credenza, acciò da poi la sua morte non se dimandi; zurò per l’anima soa, non à danari ; disse non baver ducati 2000 di contadi, et, volendo, impegnerà li arzenti; tarnen se tansasse, e si facesse quello volesse, era presto a pagar ; à anni • 80, dia viver puocho, si 1’ avesse, che li faria a pre-301 star? ma non ha; et che non si poteva dar, tan-sar il dogado per parte presa in gran conscio ; et cargo il Capello, suo parente, li mostrava mal l’amor, et che suo padre non leva cussi; et che quando l’anno passato dimandò imprestedo, sier Piero Capello prestò con gran siete (sic) ducati cento. Quanto a le parte, disse non voleva dir altro, tutte bisogneria conira questo turcho, et che al tempo di le fazioni, li soi à pagato più di homeni di questa terra, e suo avo e suo padre, exceptuando missier Antonio Contarmi, dal deo. Et sier Constantim di Prioli, disse: E sier Constantim di Prioli, el vecbio, serenissimo principe. Et soa serenità disse : L’è vero ; et che caxa soa pagò ducati 80 milia, a ducato per ducato, di fazioni a la camera d’imprestedi, che bora vai ducati 5 el 100 di cavedal; concludendo, si dovesse far ‘quello pareva, era presto a pagar. Et si levò, et ussi di pregadi con collora. Era 4 consieri a la bancha : sier Baldisera Trivixan, sier Zuan Morexini, sier Piero Contarmi e sier Domenego Bol-lani, manchava il Zen e Trun. Andò in renga sier Marco da Molin, in favor di la soa opinion, et vedendo il conscio non la sentiva, intrò in la opinioni ili la meza tansa con la soa zonta. Parlò sier Lorenzo di Prioli, e arecordò si scodesse ducati 20 milia di le decime pontifìcie, che niun è exeptuado de’ monasteri] fati exenti à pagar, laudò l’imprc-sledo et le decime, aricordò pagar li debitori. Et sier Piero Capello intrò in la meza tansa, con questo, el serenissimo principe sia tanxato per la prima tanxa ducati 300 imprestedo et ducati 50 per si, et cussi per portiom ducati 150 per la mità ; et sic in'fulurum, quando si ponerà taxe, pagi. Et sier Marco da Molin intrò in questa con la soa zonta. Sier Francesco Zane, el cao di 40, vuol la parte di sier Marco da Molin, con questo : si toglij edam ad imprestedo, e quelli presterano siano ledi a grani conscio. Andò in renga sier Lunardo Loredam, procura tor, savio dii conseio; laudò la soa parte, et biasemò le altre opinion, non dicendo nulla dii principe. Andò le parte: 2 non.sincere, 2 di no, dii cao di 40 fo XI, dii Molim 22 ; e queste andò zoso. Dii Capello, fo 34 ; di sier Constantin di Prioli e altri nominadi, 34; dii resto di savij, 57. E queste tre forebalotà: una non sincera, 34 dii Prioli, e questa va zoso; di savij, G8, dii Capello, 69. Et ilerum andò la parte : 2 non sincere, 71 di savij, 101 dii Capello. E questa fu (»resa, videlicet la meza tansa, e il doxe sia tanxado. Fu cotnandado di questo slrectissima credenza, et dato sacramento per li cai di X a bancho a ban-cho ; lamen tutta la terra l’intese. 7lem, fo messo per li avogadori di comun, chiamar il conseio di pregadi per ztioba, venere e sa-bado, non essendo cosse importante per la terra, a requisitiom Ihoro, soto pena di X ducati, vengino lutti. Ave 4 balote di no. Itcm, fu messo per tutli i savij la parte di con-testàbeli, fo dii signor Lodovico, siano electi 4, tra li qual Badino. Et Jo, Marin Sanudo, missi che voleva fusseno, per li executori, fati 200 homeni di le arte e mestieri, e mandati su 1’ armada. Andò in renga sier Lorenzo di Prioli, dicendo non era da fidarsi ; disse l’exempio di Thomaso Schiavo a Ne-groponte eie. Li rispose sier Polo Pixani, el cavalier, dii bisogno era di haver capi. Et poi andò in renga sier Francesco Bolani. Fo ditto de indusiar. Ancora fu messo, per tutti i savij, parte, che, 301 acadendo tuor molti navilij, di mandar robe in armada e nave, qualli li patroni voleno precij exces-sivi, che il nollo sia limitado per sier Marin Zusti-gnaiìi e sier Domenego di Prioli. Ave tutto il conseio. Et, licentiato el pregadi, era hore do e