\ (¡:! jf ccccc, sture fochi, che fa zudigar sia il vero. Da Piasenza, che il borgo San Donino, castello grosso fra Piasenza e Parma, lontan mia 15 di Parma, era venuto soto il re ; e cussi doveano venir li vermenexi ; e che la strada romea, è da Piasenza al campo di missier Zuan Jacomo, sera libera e francha. Item, al signor Lodovico sono arivate certe artelarie grosse di Alemagna. Da Milano ogni di fuzeno zenthilomeni da la parte gelpha ; non z’ è danari da far guera ; e a di 13, el signor Lodovico mandò a San Colombano da Filipo da Uò, el qual ha quella forteza ne le mano, per volerlo rnover e dar quella ne le man del conte Zuan Antonio da la Somaglia, al qual à dà im pagamento per danari, per esso conte spexi a beneficio suo; et esso Filippo non ha voluto far cossa alcuna. Fo mandato per quelli di Lodi ancora a lui. Li rispose, teguir quella forteza a nome dii re di Franza, da la qual lui haveva havuta, e par esso conte mandasse a Lodi, mostrando di haver salvo condiito, per vegnir a le soe possession, dieejido esser partito in disacordia dal signor Lodovico ; e nostri 0 hanno voluto far. Da Trevi, di sier Piero Martello, provedador zeneral, di 22. Come a Piasenza era andato el signor Carlo Orssini, con CO balestrieri; et eravi lì de li nostri provisionati 500. Item, si ha dito, el signor Lodovico haver preso per forza la terra di Novara, et crede sia el vero. Ilem, vidi una letera di llironimo di Monte, colliderai, da Trevi, di 22, a hore do di note, come in quella sera haveano nova, cri a hore 22 el Moro hehe Novara per forza; non la crede, perchè eonveria seguir missier Zuan Jacomo esser tanto debele, che li bisogneria ussir di Mortara, e andarsene di là di Po versso Alexandria e Asti, con abandonar tuto el novarese e tuto Lomelina. Ilem, nostri spera tirar Parma a devution dii ruy. Item, scrivendo, quelli di Cassano, et da Trezo, et del monte de Brianza, hanno butato fora fochi assai; dubita sia per Novara; et il conte di Piliano farà mercore la mostra, et el dì sequenle il signor Carlo Orssino. A dì 27 marzo. Fo verifichà la nova di Novara per più vie, come dirò di soto ; et Sonzim Benzoli à mandà a tuor 100 fanti a Cremona, qual si ritrova im Piasenza per dubito. Da poi disnar, fo pregadi, et fo scrito in Franza di mandarli ducati 9000, per il resto di 12 milia eramo oliligati di pagar li sguizari, prò porlione nostra ; e il baylo dii Degiun li ha fati. Item, sier Marco Sanudo, F avogador di eomun, andò in renga, poi leto le letere, et acciò sier Nicolò MARZO. ICtf Michiel se potesse impazar nel caso dii Grimani, disse alcune parole di sier Francesco Michiel, di sier Antonio, era vice patron su una galia di Barato in ar-mada, la qual era caratada per sier Lucha Loredan, quondam sier Francesco, e a lui erano drizati il mandato dii zeneral, e li ordeni ; et poi messe con sier Polo Pixani, el eavalier, parte, che ditto da cha’ Michiel sia rdassato prò nunc, atento non hanno centra di lui etc. E fu presa. Bave solum 30 di no, il resto di la parte ; e fo lassato di prexom. Fo fato scurtinio, et electi 3 savi] dii conscio : primo sier Marco Bolani, fo savio dii conseio, venuto di Padoa ; sier Lucha Zen, fo savio dii conseio, venuto capetanio ili Padoa ; e sier Filipo Tram, procu-rator, fo savio dii conseio, di una balota di sier Nicolò Mozenigo, procurator. Item, tre savij a terra ferma : primo sier Zorzi Emo, è di pregadi, quondam sier Zuan, el eavalier; sier Polo Capello, el cava-lier, è ambassador a Roma ; et sier Beneto Trivixam, el eavalier, è ambassador in Franza ; tutti tre nuovi. Fo soto una balota sier Piero Duodo, fo savio a ter;» ferma, fo di sier Lucha. Da Crema, dìi podestà, di 24r hore 4 di note. Come per uno suo messo, venuto da Milam, ha de li se diceva, Novara era persa, e haveano sonato campane di alegreza ; ma la nova non era creduta, per esser venuto uno dii campo dii Moro, partì sabato, hore 22, e fin quella hora non haveano fato provi-sion di darli bataia ; e ancora le artilarie grosse non erano zonte in campo, e di bora in hora doveano zonzer, e, zoule, dariano la bataia, prima bombardandola etc., e dubitavano missier Zuan Jacomo non lo andasse a trovar. E a dì 18, missier Zuan Jacomo partì da Mortara con el campo, e dato voce di andar contra lanze 100 francese doveano vegnir, e perhò, dubitando, non li dava la bataia a Novara etc. Item, scrivendo, à letere di domino Nicolò da cha’ da Mosto, da Lodi, li scrive fin hore 24 0 havia ; dubita dita nova sia stà levata per ingaiardir li animi di soi po-puli, e havea do messi in Milano, e li aspectavano. Da Piasenza, di domino Sonzin Benzon, à tete- 62 * re di eri. Come è stato a Castel San Zuane, ocupato con Vogera dal signor Piero dal Vermo, e lo persuase a rendersi al roy ; spera averlo etc. Item, eri de lì fono fati fanti 200, e quella matina li à dà danari. Item, prese uno corier dii vescovo di Mantoa, con una letera li scriveva uno suo canzelier di Pavia, di 20, manda la copia, nome Vicardo de’ Bireni. Dice le cose dii ducha erano in stato sccuro, se Piasenza non facea questa novità. Dii ditto podestà di Crema, di 25, hore 16. A