711 MCCCCC, SETTEMBRE. 712 La mansioni : Illustrissimo el excellentissimo domino, duci Veneliarum eie. Et eliam in conformità scrisse a l’orator nostro a Roma. Unde, per il colegio, immediate consultato, li fo resposto in bona forma, et scrito al capetanio zene-ral di questo ; expedite le letere per via di terra a Otranto, le mandino in armada. Àncora in questa malina acadete,, che in Rialto, per l’oficio di avogadori di comum, fo vendute le veste di sier Antonio Grimani, et questo per pagar li ducati 1000, come fu condonato a gran conseio, a dar a li heriedi di brusati su le nave ; lamen à danari assai ; et voi più presto sia parlato di tal cossa, judicio meo, memorabile. Eliarn è da saper, in questi zorni ritrovandossi per debito im prexom sier Bortolo Soranzo, quondam sier Marco, per ducati assa’ dovea dar, si pensò un bel modo : si vestì in forma di barbier, e fuzì di prexom. A dì 3 selembrio. In c >legio vene l’orator dii papa, solicitando la risposta. Et risposto per il principe, si havia ateso a le cosse di mar, et se li rispon-deria. Pregò cussi si facesse eie. ' Da Bologna, di missier Zuam Bentivoy, di primo, a Piero di Bibiena, in materia di Faenza. Vo-glij operar, la Signoria nostra non abandoni la protettene di quel signor, suo nepote, sta irn pericolo. ■ D i Rimano, dii secretano nostro, di do. Come el signor era ritornato in la terra, alquanto indisposto ; qual pianse, vedendo esser in gran pericolo, et la Signoria nostra no lo ajutava ; unde, esso secretano lo confortò, dicendo la Signoria non li era per martellar. Item, quelle zente si volevano partir, per non haver danari; pur à dato certo fermento e vin, non ha più che spender quel signor, per haver impegnato lutti li dacij ; et dice che il papa, vedendo al presente la Signoria ocupata contra il turcho, farà ogni cossa per tuorli il slado, e maxime ha le zente su quel di Cesèna, e Vitelozo vera e poi il ducha di Valentines ; sì che non sa con che modo defendersi, per haver pochissime zente. Item, madama, il fiol e missier Renaldo, suo consier, hanno la febre. Da Bergamo, di reclori. Come quelli di la grisa liga, et altri, si duol di la trieva fata dii roy col re di romani, senza Ihoro saputa ; dubitano. Item, per l’edito fato, non si trazi biave dii paexe, par il capetanio francese, è in Lecho, habi scrito una letera assa’ minazevole, adeo importa a dover terminar eie. Da Cremona, di primo. Molte letere di reclori, in risposta di concesiom fate, e information si voi; e avisa molti aver auto privilegij di exemption, non voi pagar li dacij, lamen, al tempo dii ducha, li pagavano ; perhò la Signoria termeni, come li par. Vene sier Francesco Marin e sier Pollo Contari-ni, capi di creditori dii banco di Lipomani, perchè quelli tre nominati di sopra sono im prexon, e par la Signoria habi manda a dir siano tenuti con guardia; loro non voi stagino a le Cantinelle; or terminato per la Signoria li mettino, o ver in la prexom Orba, o vero in 1’ Armamento. Et li savij tutti fonno a consultar la materia di Faenza, et di scriver in Hongaria. Et da poi disnar fo pregadi ; pur niuna cossa da mar si sentiva, che tutti si miravegliava. Da poi disnar fo pregadi. Vene il principe, et fo 287 * leto in colegio uno reporto di uno sguizaro, fato davanti li capi di X. Dice di una dieta fata, vi era quelli di la cha’ de Dio, de la liga grisa et di 8 cantoni, et oratori dii re di romani et dii re di Franza ; et era terminato farne un’ altra di brieve, e si tramava ve-nisseno contra la Signoria nostra a danni eie. Da Budoa, di sier Nicolò Memo, podestà, di 6 avoslo. Come turchi erano venuti fin sotto la terra a dipredar quel terilorio, e dar il guasto. Item, esser venuto li uno citadim di Cataro, qual nomina, per scuoder quello zupani erano debitori ; et cussi li ha acordati, et rimasti d’acordo. Fu posto per li consieri, dar a Zacho Mistachij, cyprioto, per anni 5 l’oficio di civitani di Cypro, et questo a requisitiom di la raina. Ave 13 di no, 86 de sì. Item, posto per li ditti, che sier Domenego Pi-xani, va orator in Spagna, porti a risego di la Signorìa nostra arzenti, per la valuta di ducati 400 ; et cussi a sier Marin Zorzi, dotor, andato a Roma, sier Francesco Fosca ri. el cavalier, va in Franza, sier Zuam Badoer, doctor, va a Napoli. Et ave la ditta parte........Et fu presa. Et per Gasparo, fo leto le letere scrite 1’ altro zorno per il colegio al capetanio di l’armata yspana, in risposta a 1’ orator nostro a Roma ; et al capetanio nostro zeneral, lo honori, carezi e provedi de vituarie. Et fu posto per tuti li savij donarli uno presente di bote ... vin di Candia, et miera 60 for-mazi, et sia provisto di danari a questo efecto. Costerà ducati 3000. Ave 7 di no, 173 de sì. Fu posto per tutti li savij, dar a sier Jacomo Marzello, qual havia armà la galia, patron sier Francesco da Mosto, presa da’turchi, di ogni danar di la Signoria nostra lire 57, come dia aver, per aver