loi mccccc, t-Knniuio. 102 lario nostro, qual si era tirato in castello, et missier Zuan Jaeomo, andato a la volta di Aste, altri diceva era intrato in barcho con le zente, et stava, et il castello bombardava la terra. E1 signor Lodovico era versso Como, et veniva via. //e/n,'par che, intrato Ascanio dentro, fé uno edito prima, che chi arna-zava un francese havesse un cerluni quid ; poi che levava tutti i dacij eie. E intrò in veseoado. /lem, Lodi era in renior, pur reduto sotto il Moro, sì che tutte le terre quasi ha via voltado ; et questi avisi si have per via di Crema et di altrove, eh’ è veri. In questa matina, li avogadori andono a la Signoria per far terminar, qual conscio si dovesse dar al Grimani. Et sier Nicolò Michiel, pur duro, vuol el gian conseio. Steteno assai ; intrò li cai di X ; fame» intisi non fonno alditi. Da poi disnar, fo colegio. Steteno tardi; fono molte provision, mandono danari a Cremona per li fanti, et scrito si meti 500 fanti dentro, et fo mandato a Brexa sì per far fanti, come dar a le zente ducati 14 milia. In questa matina, fo fato crida per li cai dii conscio di X, non si spendesse più bezi ; e li ofìciali li vedeva spender, dovesse tuorli, e fusseno mezi soi e mezi portasse a li camerlengi. Noto, intisi el re di Napoli con colonesi havìa roto al papa, et questo perch’ è in ajuto dii signor Lodovico ; tamen non fu vero, et za un mexe eliam have la cita di Bari, era dii signor Lodovico. E da saper, in questi giorni li do oratori di Ros-sia partirlo de qui, et andono versso Roma, oratori al pontifìcei in questi giorni, a Montagnardi si redusse frati di San Francesco, et feno un provintial, uno maistro Jaeomo da Ruigo, in loco dii Trombeta era stato 13 anni, non dia star se non 3 anni. Et qual è retenuto a Sisa. Ilor la Signoria mandò per fra’ Nadalin, qual era stato inquisitor electo, e tandem fece, refudò la inquisition. Eliam ditto provintial refudoe, per cessarli scandolli. Tandem maistro Egidio de..., è vicario, e lui chiamerà capitolo. Sono 84 voli, zoè do per provintia, a far i lhoro zeneral. A di 7 fevrer. Da matina, in colegio, fo verificilato le nuove ditte questi zorni. Et gionse de qui el scalcilo di Zuan Dolze, qual partì a dì 4 di castello. Dice eie. Et fo in colegio, come Zuan Dolze, vedendo il rumor in Mitarn, dubitando, andò in castello, et mandò, questo suo venuto qui, a brusar le scriture era rimaste dove stava. Et cussi andoe, e le brusò, et subito vene a la ditta caxa zercha 300 fanti, et quella messe a sacho, e lui si callo zoso per alcuni muri, e inlrò in uno monasterio ; poi la noie partì, et era venuto qui spogliato do volte in camino ; et dimandava provision eie. /lem, dice che a dì do intrò Ascanio, el Cardinal, San Severin et il signor Galeazo, et il marehexe Hermes, fo fradello di! ducila Zuan Galeazo, et che in castello era monsignor 38 di Lignì et il fiol di missier Zuan Jaeomo, conte de Misocho; et missier Zuan Jaeomo, tirato nel barco con le zente, qual si have poi, era andato versso Aste. Di le zente francese fo ditto, zoè quelle veniva di Romagna, andava versso Parma ; sì che si unirà, potendo, col Triulzi. In questa matina, andono li oratori cremonesi a la Signoria, et aricordono si facesse alcune provision eie. Et inlisi, che erano partiti alcuni di Cremona, per andar in ajuto dii signor Lodovico, e li rectori li hanno bandito per anni X, et fato edito, niun non ensi di Cremona senza mandato. Questa terra molto si dubitava di novità di Cremona, et feno per colegio molte provision, le qual si saperà poi. [lem, fo expedito el signor Carlo Ors-sini era qui, datoli danari, e mandato sul veronese, acciò, jier ogni rispeto, potesse esser e versso Roverò et in Geradada presto. Da poi disnar, fo pregadi, leto letere, el non fu fato 0. Si reduse el conseio di X in cheba, et dubitando di Cremona, elexeno sier Nicolò di Prioli, fo cao dii conseio di X, che dovesse andar provedador in el castello di Cremona, con 100 boni nostri veni-tiani, soto capi di questa terra. El qual fu chiamalo nel conseio di X, tolse rispeto fin la matina, et poi la matina aceptoe, dicendo era presto ad andar. Et fo scrito in Franza le provision si fa ; et per non dar sospeto, che se intendessemò col signor Lodovico, fu fato ogni dimostration. E intisi, fo spazà do corieri, qualli si oferseno andar a la corte in zorni 6, licei le vie fusseno quasi serade, per haver bona parte dii stado di Milan seguito il signor Lodovico. El qual re, per le ultime, pareva volesse andar versso Roani, in finibìis terree, non temendo di tal novità ; sì che borra muterà pensier. Da Brexa. Si have, come quello era in Trezo per il re di Franza, scrisse a sier Domenego Beneto, capetanio di Brexa, si voleva dar a la Signoria, vedendo tal novità. Lui scrisse qui, e non lo volse ace-tar sine mandalo ; per la qual cossa poi si acordò con il signor Lodovico, per ducati ‘2000, e li dete la ditta forteza. A di 8 fevrer. El Cardinal Grimani andoe a la Signoria, suplicando fusse expedito il padre; e si l’havesse fato mal, fusse punito, perchè ini la prexou