1305 spora reussir ben ; e, mandalo ad execution, manderà le galie qui a disarmar e le nave, per non esser possibile teñirle fuora, per la malia condition di corpi e de li liomeni, prcecipue de li lombardi, qualli molli sono morii, o per il mutar l’aiere, et è molti infermi, nò li val algun regovro e medicine, ni darli danari, si che pocho valeno; e a tulle le galie inanellano assai di simel horneni; olirà che i sono di pochissima faticha, e si scondeno ne le machie per 11011 far servicij, eliam è in ditto numero homeni malsanni, e di anni più di 70; voria se li mandasse homeni per quelle galie, come schiavoni e altre na-tion, et da lui promete sarano ben tratati, perchè li achareza, o li serve le promesse; cl, zercha l’andar a disarmar e questo fastidio Ita da lo zurme, perliò è da proveder, che quelle galie si annerano im Puia, Candia e Corfù, non stagino più di 4 mexi in armada, si la Signoria nostra voi haver bou fruto; e ancorila si armi preslo, acciò, ussendo 1’armada tur-chesclia, possi obviarli ; e, non ussendo, vadi a destrution dii paese llioro. Ilem, dice questo anno le galie di Candia sono sta molto mal conditionate e marze. Ilem, Alvise Zio vene con lluxo da lui, e lo mandò a Corfù, dove non è varilo, per non comportarli l’aiere di Levante, et li àdato licentia vengi a ripatriar, e à fato far ad altri le zerche a le galio e nave, qual lo manda a la Signoria nostra, e à fato solum a la nave capetania e tre altre, e al resto le farà far. Ilem, scrive, poi scripta aver ricevuto letcre dii reziiricnto di Corphù, di 17, dii zonzer lì di le galie di viazi, unde comesse a le galio di viazi si lievi quella note per Corfù, e quelle capelanie non si poi partir di Corfù senza suo bordine, alende a expedir le tre a rata, e, zonte, anderano a lhoro viazo; e à licentiato il capetanio di le nave con tute nave, vadi a Corfù ad aspotarlo, e fazi secrete imbarbotar sopra esse nave lutte le barche di quelle, acciò possi a la bocha di la Vajussa far Io elTecto, e brusar le galie turchesche. di che à gran disiderio, e, per farlo, 541 tegnirà tutti i mezi li sarà possibile etc. Item, che l’orator yspano, existente qui a Venecia, li à scrito una letera, la qual mandò de qui, per la qual li dà titolo: Excellenlissime eques, licei non sia cavalier; lo lauda di boni soi portamenti, pregandolo li mandi per li soi danari qualche turcha, clic sia bella et ado-lescenlula, c questo per mandarla a sua moglie, e la drezi al fiol di lui zeneral ; et esso capetanio li rispose, vederà di satisfar, et (in hora nulla ha auto, et mandò la risposta aperta, acciò la Signoria la vedesse, e, bollata, l'usse data al prefalo orator di Pranza. Item, avisa dii zonzer in armada una caravella, vieni l'EBBIUJO. 1390 da Traili, con miara 85 biscoto et 1000 stera di orzo, che sta a prepósito per li stratioti sono sopra quelle galie; e pur 0 di Coron ha, fin 18. Dii dillo zeneral, date ivi, a,dì 20, zoè in yalia, a li Guardiani. Come non era stà possibile mandar le galie a mia, prima per li venti maistrali, fortu-neveli ; et eri sera zonse da lui domino Francesco Floriano, doctor, con letere di X novembrio, zer-eba il far restar l’armata yspana la invernata de lì, e la comission data al prefato Floriano, e la propo sta e risposta dii senato fata a esso capetanio yspano. El qual domino Francesco li disse, esser dimorato tanto per la tardità di le galie di viazi, per li sinistri tempi usati, e li rincresse non esser venuto in tempo; et haver veste d’oro e di seta, e presenti di confetion e cere per esso capetanio yspano ; e aver diliberato di tornar a Venecia. Ma lui zeneral li à parsso meglio, dischargi li predilli presenti a Corfù cha riportarli a Venecia, acciò, si osso capetanio tornasse, se li [»ossi presentar ; e dito domino Francesco manderà de qui, con la prima galia manderà a disarmar. Item, scrive, non obstante havesse alcuni bordine nostro, più volte persuase esso capetanio yspano a restar, prometendoli porto e vituarie; e lui zeneral lo ini persona a la sua nave, et mandò eliam sier Ilironimo Contarmi, provedador, a questo effectp ; el qual capetanio sempre à risposto voler andar in Sicilia, a Messina, a mctersi in bordine dii tutto, e far reveder quelle nave hanno bisogno di conzier, e aspetar mandato da le regie alteze ; sì che non à inanellato da lui, e li à fato bona compagnia, et sono stati sempre in grandissimo amor e unioni. Ilem, à ricevuto molte letere nostre repli-chate, e una dii cargar poi muda, sub peena etc. E questo medemo prima lui dete in comissiom a li patroni di le galie a rata, qualli quella sera si dieno partir per Corfù ; el resto è za levate ; et li capetanij voleano non andar uniti in Candia, non à voluto romper li ordeni dati, imo comesso li exequiscano, e vadino slrcti ; e, quanto al dar sovenzion a le galie a rata, non ha danari, ma à scrito a Corfù, dove è de li soi danari, e ordinato quanto si habi a dar a cadaum di dite galie; lamen si duol, per niuna letera li è stà scrito so li mandi danari ; et à ricevuto una letera, per la qual se li scrive mandarli ducati 4500 per Napoli, zonto sarà a Corlu li manderà, et eliam Jacomo Coltrili per ordinar quelle fabriche, et za lo à mandato al Zonchio con una galia li manda con biscoto,con ordine poi torni a Corfù; el aricorda li 200 maistri lombardi se li mandi, e à dato a homeni 27 è con Coltrim, por meza paga ducali UCCCCCI,