1053 MCCCCC, NOVEMBRE. 1054 Napoli, scusando eie; et edam a 1’ orator di Pranza. Ave 4 non sincere, li) di no, 136 di si. Fu posto per tutti una comissiorn et instrutiom a domino Francesco Floriam, dotor, ritorna al gran capetanio di l’armada yspana, ringraciarlo di la venuta in Levante, et responderli a quello richiese, e di ha ver porto, e di non far pace col turcho, e intenderli con li soi reali a ben di la christiariità, et altre cosse, come in quella apar. La qual comission si fa al prefato domino Francesco, qual va con do fameglij a spexe di la Signoria nostra, e con presenti al dito capetanio, di pani d’oro e di seda per ducati 500, et cere, profumegi, zenzari, verde eie., per ducati 100. Itern, fo leto una lelera si scrive al capetanio zeneral, zercha il voler nostro, che omnino la dimori in queste parte di Levante, aricordando il porlo dii Zonchio, di l’Arzipielago, a Zia, di la Suda, in l’isola di Gandia, o qualunque allro porto, sì che la roma-gni in queste aque, et lo debbi honorar eie. Andò prima in renga sier Lorenzo di Prioli, quondam sier Piero, procurator, aricordando saria meio l’andasse in Sicilia. Li rispose sier Lunardo Grimani, savio a terra ferma. Parlò poi sier Marco Bolani, laudando la parte, ma aricordò che si azonzesse di darli qual porto li piace, come fu azonto. Et li rispose sier Piero Duodo, con alta voce. Et andò le parte : una fo non sincera, 14 di no, 150 di la parte. E fu presa. Fu posto, per li consieri e savij dii conseio e di terra ferma, una parte di dar auctorità a li capi di creditori di bancho di Lipomano, per vender il ca-vedal de essi Lipomani, habino l’autorità nostra, sia fermo e rato a quello potrano trovar eie. Andò in renga sier Christofal Moro, per contradir, e, per l’hora tarda, fo rimesso a uno altro conseio. A dì XI novembrìo. In colegio vene sier Alvise Moro, venuto podestà di Vizenza, et rel'erite la fi-deltà di citadini, di la justicia, dii mestier di la seda, di la camera e dii subsidio christiano, suceinete, e quello si resta a scuoder. Ilem, vicentini sono fide-lissimi et obedienti a la Signoria nostra ; sono 20 cavalieri et 60 doctori, homeni zivili ; si racoman-dano. La justicia si fa per 12 consoli, 4 doctori et 8 layei ; e fanno justamente. La camera dà de intrada ducati 32 milia ; si scuode al mexe, un per l’altro, ducati 2500, zoè el mior mexe ducati 3500, el pe-zor ducati 1600. Laudò sier Zuan Batista Bonzi, provedador. Ilem, di le sede, fanno a l’anno per ducati 60 milia, spazavano prima per via di Milan e Zenoa, hora per Zenoa e Trento, dove vi va da Schio contrabando; e a Trento è 70 telleri, adeo li panni di seda vai il brazo lire 7, fornisse tutta la Alemagna, con gran danno di questa terra ; bisogna proveder. I)il subsidio resta scuoder zercha ducati 2500, si va scodando. Disse esser stato vice capetanio do volte, quando el collega, sier Domenego Contarini, andò in Friul, e col.conte di Pitiano. Fo laudato dal principe, more solilo. Vene Francesco da la Zuecha, stato secretano in Hongaria, qual non referite; ma à dir cosse importante, et referirà. Vene l’orator di Napoli, per il qual fo mandato, et li fo ditto la diliberation di lassar quel orator dii re. Ringratiò la Signoria, dicendo scriveria, et era stato orator qui di 4 re soi ; amava oltra il suo re la Signoria nostra ; acertava il suo re farà il tutto per la Signoria nostra, a la qual non voi esser ingrato, per cognoscer il regno da quella ; et fé longi di-scorssi ; in conclusion, volendo, quel re sarà tuto nostro. Et io mandado a comunichar a l’orator di Pranza tal relaxassion per uno secretario. Vene l’orator dii papa, dicendo, havia inteso uno messo di missier Zuan Beutivoy, era venuto qui ; volentiera saperia la causa. E il principe li disse : è, che 1’ orator di Franza havia parlato per lui, et par il christianissimo re 1’ habi im protettone eie. Solitilo la expeditiom dii messo dii Cardinal San Seve-rin. Ditto, si farà. Fo balotato, per aricordo di proveditori sora l’arsenal, uno inerchado di salnitrij, miera 200 di fermo, et 100 di rispeto, trarà di Puia, havendo la trata dii re a ducati 26 el mier ; voi ditta di bancho o promessa eie. E fu preso. Ilem, aricordono mandar Àlvixe di Dardani a comprar fero im Primier, verà mior inerchado, perirà che, di ducati X valeva, non si trova a ducati XI, neto di dazio, eh’ è ducati 3 per mier;'e Zuan Stefano Maza soleva fornir l’arsenal eie. E fo terminato mandarlo ; qual voi andar solum per le spexe, con uno di la caxa di l’arsenal. Da Cor fa, di Jaeomo Collrim, di 18 oelubrio, a la Signor tu nostra. À inteso, la Signoria voi man dar a Corphù provisionati o page di guazo 3000; aricorda siano fati homeni, non di la sorta hanno, ma boni provisionati, e numero 500 di la sorte saperà trovar lui, liali e fìdelli ; voria licentia di venir qui per un mexe, e faria tal homeni lui ; e in mexi 4 con ditti homeni fortificherà quella terra e castello, che mai più liaverà bisogno di fortificharla ; e non si resta a far quello locho, che sarà inexpugnabile. Ilem, che il dazio di la doana di Corphù, qual è stà incantà ducati 2000 per uno anno, sia de licado a tal fortifichazion, e per far calzine, sabie, piere eie. ; e à trovato 4 citadini voi disborsar li danari, e starli