277 MDXXVII, GIUGNO. 278 zoioso a dimandar la terra, con dir che'l Papa era reso alla Maestà Cesarea, et che gli dava per capitoli Parma et Piasenza. Il capitanio, che era entrato dentro la note, gli rispose se’l Conte vole la terra bisogna che la pigli per forza perchè io son per difenderla. Non gli essendo riuscito questo disegno, scrisse heri sera una lettera al castellano de la rocha, dicendo che loro hanno et tengono il signor Lorenzo per signor della Maestà Cesarea, et che voriano entrare in la terra per servilio di la prefata Soa Maestà per suo mezo, senza molestar cosa alcuna. El caslelano ha mandato qui la lettera, et per saper che li ha da risponder, questa mattina sono corsi fino a Treba cum circa 100 cavalli, et hanno preso gran preda de bestiami, el per quanto se intende, bravano di condur canoni per bater Castel San Joanni. El Proveditor de venetiani è andato a Lodi, el a richiesta del conte Ruberto ha inviato 800 fanti 180* alle rive del Po per soccorer questa terra, quali se meterano dentro più presto se potrà. Et se gli fa insfantia che mandino 150 cavalli lizieri, aziò che li nemici non habbino il paese in libertà. Le cose di la città io le tengo per sicure cum il so-corso di questi fanti veneti. Ma se bateseno Castello San Joanni io non credo si socora non mandando venetiani maior numero di gente, et non si socorrendo et presto, da poi che si haverano le artellarie, si perderà. Qui è un servitor del Cardinal di Como, il qual ha lettere del suo patrone, di 26 del passalo, da Civilavechia, ne le qual li scrive che da l’isola erano parliti bon numero di gente per cavare il Papa di castello, et che slava in expeclatione del successo. Igl Ex littcris domini Caroli Nuvoloni, datisin Monterosio 2 Junii 1527, ad dominum marchionem Mantuae. siderare a che termine se trovano le cose di Nostro Sigiftre, el quale sarà sforzato pigliare quel partito che potrà a li casi sui; et cosi ancor nui medesimamente faremo. Li inimici hozi non si hanno fallo veder altramente. El principe di Orange è ferito, et qua nel campo se diceva che non poteva campare, nondimeno missier Camillo Campagna, qual hozi è venuto insieme con quelli compagni che furono presi cum lui, a li quali è slà fallo bonissima ciera, dice che ’I mal suo non è pericoloso di morte, perchè la ferita ancor che sia siala di arcobuso è siala nella massella, el ha fallo pochissimo etTecto, el esso fu ferito da quelli del castello. Questa nolte.il conte Pelro Maria Rosso è fugito in Roma con cavalli et fantarie non però mollo grosso numero, et cussi ancor el signor Alexandro Vitelli. Le Bande nere che sono 12 bandiere, tulli sono sotto sopra per esser passato el termino di la paga loro, el sin qui mal si trova modo di darli dinari; sichè le cose nostre son tutte in confusione. Da poi scritla, le Bande nere se sono alquanto aquietate et se gli cominciò a dar danari, et a questa hora, che è zerca 24, questi signori se sono risolti per dimane star fermi in questi allogamenti. Da Fiorenza, di é Zugno. Che vi erano lettere de P ultimo del passato dal campo, quale era ancora a P Insula, che diceano che • el castello do Roma si potea lenir fin a mezo Luio, et che solicitavano il socorso ; ma che parea che ’I signor duca di Urbino non volesse andare più inaliti se non se crcscea lo exercito suo et quello di la lega : parea che designase aspelare sguizari. Che 'I reverendissimo Cortona era ancor a Luca indisposto, el si dicea che’l signor Ypolilo et il signor Alexandro de Medici esser andati alla via di Genoa, perchè la signora marchesa di Massa non gli havea voluto recetare. Di 6 Junio, pur di Fiorenza. Che haveano aviso de lo acordo di la citadela di Pisa, quale s’è resa con paclo se non haverà socorso per tulio il presente mexe, et havea dato ostagio fratello el figlioli, et se sperava abreviare il tempo con darli il beveragio, che in questo mezo era contento se facessero le trinzee intorno, prometendo non impedirgele. Che quelli di Livorno diceano volere veder quello che farà il castel di Roma, et che si s’acordarà con spagnoli se risolveuo di dare quel Per le mie di 29 del passalo, scrissi tra Pai-Ire cose a Vostra Excellenlia, come questi exerciti stavano per retirarsi di giorno in giorno. Hora quella intenderà come hozi malina per tempo se siamo levati lutti insieme uniti, el venuti ad alo-giar circa uno miglio ultra Monteroso, et dimattina partiremo et faremo allogiamento circumslanle a Viterbo. Da poi non so ivi se afirmaremo altramente, overo se marchiaremo più olirà, et se ciò facendo si se farà uniti overo destiniti, f:t questo ultimo più presto credo. Et cussi Voslra Excellenlia può con-