785 MCCCCC, SETTEMBRE. 786 ducati 100, per comprar formenli per il castello ; e sier Lunardo Grimani, cassier, era renitente. Di Cao d’ Istria, di sier Piero Querini, podestà el capetanio, do lelere di 7, et una di 9. In la prima, come era ritorna uno Zuan Biaxio, explorator suo, stato a Bichacho. Referisse esser stato dal conte Mi-chiel de Bagdai, a Spiron, dove vene lì turchi 300 a cavalo a far preda, e fo causa Carzego, qual con cavali 500, cop il conte Xarcho, andò 8 zornate di camino in lochi de’ turchi, e fé gran bulini ; e quel zorno tornono essi turchi, restò di dannizar Bicha-chi, tamen nostri dipredò Bistriza ; et dice turchi è pochi in Bossina, e a questi nostri corsse niun li fo a l’oposito, e in Bossina non è, salvo li deputadi turchi. Item, fo a Modruza, dal conte Bernardini, e dice il trar di bombarde si fa è per becliar qual cossa. Iterum 1’à rimandato per saper. Per un’altra lettera, di 7, manda una letera scritali per Damian di Tarsia ; lo avisa di questa coraria tè il conte Xarcho in locho di turchi ; et nota Charzego voi dir ducha in quelli lenguazi, eh’ è il ducha Zuan Corvino. Qual, il suo titolo è questo, come si ave una letera data a Irapina : Johannes Corvinus Oppavice Liplhorniceque dux, ac regnorum Dalmalice, Croalice el Sclavonice banus. La mansioni, dà al principe, è : Illustrissimo principi et domino, domino el patri no-bis honorando. Item, par in ditte letere di Damian di Tarsia, scrive nostri haver depreda in tre lochi dii turcho : Umicha, Sinilla e Mistara, e fato gran prede. Del ditto podestà, di 9. Come Pasqual Ingaldeo, capetanio di schiavi, li scrive di 8, da San Canziam, manda la letera, come polachi à corsso a’ danni dii turcho in ver Bossana ; conclude non vi esser, e voi poner la vita si verano in Friul. Da San Lorenzo dii Pasnadego, di sier Alban Zane, podestà. Come de lì non è monition ; perhò dimanda alcune cosse, qual fo balotade. In questa malina vene davanti il principe et co-legio sier Pollo Contarmi, quondam sier Piero da la saita, è debitor a le cazude di ducati zercha 180, voi grafia, pagar di tanti prò’, atento non habi altro al mondo; videlicel li ofìcij risponda. Balotà 2 volte. Da poi disnar vene il principe im pregadi, qual fo etiam per l’avogaria. Et sier Piero Morexini, avoga-dor, andò in renga, e menoe, cazadi li parenti di sier Nicolò di Prioli, 'quondam sier Hironimo, e di ma-dona Marieta Diedo, monacha a San Zacharia, e ma-dona Marieta da Molin, monacha a Santa Chiara, di Veniexia ; et fè lezer il processo fato per vìam in-quisitionis, per la comission data per il principe. Et I Diarii di M, Sanuto. — Tom. III. examinati alcuni, provato chiaro, messe la parte, reteñirlo, aliter chiamarlo eie. Ave 3 non sinciere, 38 di no, 120 di la parte. E fu presa. Item, sier Hironimo Lion, el cavalier, andò in renga, et come avogador expose il caso di Zorzi Negro, olim secretario dii capetanio zener.il, a lhoro comesso, per parte presa qui, posta per sier Antonio Venier, savio- ai ordeni. Et disse, non trovava in lui colpa alcuna. Fè lezer quello depose ditto sier Antonio Venier, poi il constituto, et do letere, una di Marín Becichemi, e l’altra di maistro Francesco Belim, medico di esso zeneral. Messeno la parte, che ’1 fusse relaxado pro nunc. Ave 9 non sincere, 31 di no, 122 di la parte. Fu posto per sier Antonio Trum, el consier, di cassar 1’ oficio sora le aque, et quello ponerlo a li provedadori di comun. Ave la parte: 7 non sin-ciere, 67 di no, 86 de sì. Et fu preso di cassarlo. Fu posto per tutti li savij, scriver al governador et castelam di Brandizo, venendo 1’ armada yspana lì, li lazi bona compagnia ; lamen custodissauo la terra e ’1 castello. Ave 31 di no. . Fu posto per li consieri, cai di 40, et loro savij, di scriver a Roma a l’orator, in recomandation di uno fìol dii conte Vetor di Martinengo, li sia dato per beneficij ducati 200 d’intrada. Et bave tutto il conseio, atento li soi optimi meriti. Fu posto per tutti, dar licentia a tute nave sono qui, per andar in Levante, vadino e liabino zorni X di muda. Ave tutto il conseio, 4 solum di no. Fu posto, per li savij di terra ferma et ordeni, dar a Marco da Canal, qual si à porta ben a Zara, et è stà ferido da’ turchi, ducati 5 al mexe di provisión et cavali 5 di quelli stratioti, et stagi a La-vrana. Ave tutto il conseio. Fu posto, per tutti li savij, scriver al governador di Otranto, debbi far ruinar le caxe fate a presso le mure, con questo li sia pagato etc. Sier Antonio Trun, el consier, contradixe, et insieme con sier Polo Pixani, el cavalier, sier Marco da Molin e sier Antonio Venier, savij ai ordeni, messe de indusiar. Andò le parte : 24 la nostra, et il resto di l’indusia. E fo preso d’indusiar. A dì 16 seplembrio. In colegio veneno li fioli fo di sier Antonio Zantani, morto [Irovedador a Mo-dom, racomandandosi fusse provisto al lhoro viver. Comesso al colegio li aldino, et vengino al conseio di pregadi. Vene sier Alvise Venier, electo provedador a Corfù, qual prima non havia voluto comparer, et disse : Poi che par cussi a la terra, son contento di 50