1029 MCCCCC, NOVEMBRE. 1030 409* Piero di Medici ¡ritrasse in eaxa. Et fiorentini mandava danari a dilto Maximiano. Et qui scrive varij discorssi di esso papa, et di llioro oratori ; et ozi il Cardinal curzense è partito e li altri poi partirà. Manda letere abute da Napoli, et di 1’ orator va in Spagna. Dii ditto, di 30. De coloquij abuti con l’orator yspano, justa i mandati, zercha l’armada, qual par quelli reali habino bon voler, e li à mandà letera di cambio di ducati 30 milia, qual lui la vete. Et quanto a la dichiaration li scrisse la Signoria, rimase sa-tisfato. Dii ditto, di ultimo octubrio. Come fo dal papa, per solicitar eie. ; et disse expediria li altri do legati. Si dolse di fiorentini, à mostrato licentiar il conte Ranuzo, qual li à dà ducati 6000, et è andato a Bologna ; dicendo essi,.con il ducha di Ferara, Mantoa e Bologna (1), chiama il re di romani in Italia; è bon provederli, acciò si possi atender a la expedition cantra turcas, licei essi fiorentini ne dagino bone parole. Et fè .chiamar lo episcopo di Volterà, lhoro orator, dentro ; qual intese, li usò, per nome di soi signori, voler far quello voi soa santità. Item, manda una letera, li dete l’orator yspano, di quelli reali a la Signoria nostra, zercha certa ripresaia, dii danno ave quellui per le galie di Barbaria, capetanio sier Bernardo Zigogna, qual non fo leta. Di Napoli, di V orator, data a Verssa, ad'. 21. Come, luni, a dì 18, intrò lì el nontio dii turcho; ozi ave audientia dal re ; fo molto honorato, e par sia stato relation publica, e non venuto ad altro. E homo greco, di anni 60, vien di la Porta, sa parlar materno. Item, il re par voi torniar di muro Averssa e fortificharla ; li eitadini è conienti spender dii suo, a l’anno, ducati 6000. Dii ditto, data a Napoli, a dì 24. Come 1’ orator dii turcho andò prima lì ; e poi fè l’intrada il re a hore 22, con l’orator yspano ; et lui si atende a la fortifichation di la terra; et 1000homeni vi atende ogni zorno a ditta fortifichation ; e par ditto messo habi exposto, il signor voi haver quel re a caro, per esser a confim, et non dubiti di nulla, è per ajutarlo, oferendossi. Item, parlando di Modon, etiam àrei'eritoquesta vitoria aire, dicendo l’à ’bu-to per pocha guardia, causa fo l’intrar di le galie dii socorsso ; et il signor à messo nome a Modom: Dio F à dà. El il signor volse veder le do galie grosse prese, e à ordinato farne di simile, e voi punir il bassa di F armada, lassò intrar el socorsso in Modom. Poi disse, il signor è podio contento far guer- (4) Bologna è cancellato nel testo. (R. F.) ra ; fo sforzado a farla, per esser sta molli disse mal di la Signoria ; el è sta etiam causa molti rectori nostri convicinavano mal insieme ; et il signor saria disposto a la pace. Or ditto orator, per barbaro, è assa’ giusto. Dii ditto, di 21. Manda una letera abuta dal consolo nostro di Alexandria, data a dì 4 avosto, la qual sarà scrita qui avanti. Di A vigno in, di sier Domene.go Pixani, orator nostro, va in Spagna, date a dì 6 octubrio. Conre à solicitato il suo camiti, et è grani carestia per la via ; et che dal prescidente de lì, luogo tenente dii reverendissimo Cardinal Vincula, non era sta honorato, imo mostrato da non veder. El che il ironie nostro è mal visto per la fortuna, et in lochi francesi non è stà honorato da nìum. Item, da’ fiorentini è nova, F armada yspana non esser mossa, tome» non crede. Iiem, la corte di reali è in Granata, el atendeno a far le noze di la fiola nel re di Por togallo, et che ivi, il padre e moglie di missier Acur-sio, orator regio di Franza, li dimandò come il stava. Rispose, ben visto da la Signoria nostra eie. ; so-liciterà il camin. Del ditto orator, date a presso BarzeUona, a di 20 octubrio. Come eri, per via di Zenoa, scrisse ; hora per uno corier di la corte, va à Roma, scrive a cavallo. La corte è in Granata, et ha za expedita la fiola al re di Portogallo, fino a dì 21 dii passato. Zonto sarà da sue alteze, si congratulerà per nome di la Signoria nostra ; e si dice sono per venir a Burgos el mexe proximo di decembrio, o ver a Toledo, per expedir F altra fiola promessa al re di Ingaltera ; sì che converà spender el dopio eie. Item, de lì, in questi zorni, capitò una nave glossa, vien di Alexandria, p itron uno monsignor Carzeran, ferier, partì a dì 15 luio: el cargo suo è specie colli 300, piper 100, el resto bona sorte ; sopra la qual ne erano do fa tori de’ nostri merchadanti, con bona summa di specie, le qual, parte hanno venduto de lì, e parte conduto a Liom. Etiam è de lì do nave a la colla per partirsse, l’una di bote 700, l’altra 1200, per Alexandria ; el cargo suo sono forzo merze, oglij, pannine, corali etc. ; e de lì ogniun jubila, la Signoria nostra non navegi, e dicono loro sarano soli merchadanti con zenoesi, e pensano far la terra sua d’ oro. Et esso orator desidera nostre letere etc. Di Alexandria, di sier Hironimo Tiepolo, consolo nostro, di 4 avosto. Replicha quello à scritto, di esser stà fato soldam Zuan Belat, e dii garbuio fato per quel armiraio, vene in Alexandria, e lo messe in zime, e parte di merchadanti in cadene ;