4G5 MCCCCC, LUGLIO. valier, provedador. Zercha alcuni casi di homicidio seguito, voi autorità e taia. Da Cuvrili, di Marin di Greci, di 20 zugno. Voria si mandasse Schandarbecho ; scrive la condi -tion dii loco, qual sarà utele eliam a far legnami per l’arsenal. Fo balotà molte monition ]>er Antivari, e scrito al zeneral. Da Ferara, dii vicedomino, di 4. Come zonse de lì, et intese dal signor, liaver da Fiorenza come francesi, a dì ultimo, deteno la bataia a Pisa. Pisani si defeseno, e ne amazò 40, feriti GO francesi, et che essi francesi, il mercore sequente, ne dovea darli un’ altra. D i Bergamo, di reclori. Zerclia uno domino Antonio Maria Palavisino, è a Cassam per il roy, voi il porto di Ada sia dii roy. Di Franza, di l’ orator, date a Liom, a dì 27. Come il re havia mandato im Bergogna, a veder si hè peste, perchè voi andar a Paris. Ile.ni, missier Zuan Jacomo è lì con la moglie, e intra in li consulti generai ; si poi dir confinato de lì, et privo dii titolo di Milan, che prima havia; et monsignor di Obignì. eh’ è amallato, il re lo manda a Milam sora le zente d’arme, e a presso di lui va monsignor di Chiamonte, e sora il conseio di justicia monsignor di Talara. /to», manda el Cardinal Ascanio nel castel di Bur-ges, dove esso re stete prexom, e in man di quel castelano vardò esso re, et par a lo ditto Cardinal andasse Rhoam a visitarlo. Item, missier Francesco Bernardin Visconte e Marchexin Stanga rimarano confinati in Franza. Item, esso orator à parlalo col re, solicitando lo armar; solicita il successor si fazi. Dii ditto, di 29. Come il re li disse: È bone nove de’ sguizari. Ha di monsignor di Sans, suo orator 177 a la dieta de’ sguizari, per lo acordo si dovea far col re di romani, et par niun per nome di ditto re vi fusse venuto, unde spera seguirà acordo tra il roy et ditti sguizari, et li renderano Belinzona, con darli danari. Item, quanto a lo armar, parlò col Cardinal ; li disse le do nave si armerà a Zenoa, licei fosse ditto mandarle ad armar im Provenza, e fo ditto per bon parer, e per scusa de’zenoesi. Di l’arma’ yspana, il re à solicità l’orator di prefati reali, e par sappi ditta armata non vera, si el roy non prometti non molestar il re Fedrico; et esso nostro orator à parlato di zio col Cardinal, qual li rispose, si penserà di trovar modo. E li disse, il marchexe di Mantoa, come ha inteso, fa zente, lo voi saper di certo ; et hessendo cussi, il roy farà, monsignor di Beumonte di una banda, et la Signoria nostra da l’altra ; sì I Diarii di M. Sanuto. — Tom. III. che presto lo spazerà. Item, soa majestà voria farsi amico, et eliam nostro, el re di romani, per caxom di le cosse dii turco. Item, è nova si feva zente in Alemagna, per il ducha Alberto di Saxonia, barba dii ducha, elector di l’imperio, per andar a tuor uno suo fiol ritenuto in Frixia. Item, che el Cardinal li ha ditto, voria la Signoria li desse uno ribello suo, nominato llodoardo di Lampugnam, qual con trame lo soiò; e di questo à scrito a domino Accursio, orator de qui. Item. esso nostro orator à solicità il re a mandar letere in Hongaria, per concluder la liga conira turchas ; dice lo farà; et cussi domam le expedirano. Da poi disnar fo pregadi, a petizioni di sier Bernardini Loredam e sier Nicolò Dolfim, synici intra culfurn, per expedir sier Bernardo da Canal, fo podestà in Antivari, retenuto; et reduti, li Canalli com-parseno davanti la Signoria, dicendo non esser in hordine, e non haver li avochati. Or li consieri mes-seno di chiamar el pregadi ogni dì di questa setima-na, per expedir questo caso. E have tutto il conseio. Et li consieri restono a dar audientia, e li savij di colegio a consultar ; et altro da conto non vene. A di 7 luio. In colegio fono alditi li signori di la tavola di l’insida, contra li Coresi, merchadanti zenoesi, abitanti qui, perchè voleno dagi in nota eie. Vene sier Alvise da Mulla, venuto podestà et ca-petanio di Capo d’Istria ; aricordò molte cosse, e che triestini hanno 22 barche, fanno assa’ contrabandi, e si provedi. Item, di la forteza di Golaz, qual lui ha refata ; mancha la custodia. Item, a la terra voria far certi volti versso Castel Liom; rimesso dagi in nota, qual mi la dete, et ho. Item, à fato passa 80 di muro che cazele. Fo laudato dal principe. Vene sier Alvise d’ Armer, stato come provedador al sai a Cremona e Geradada, a incantar i salii. Fo rimesso a doman. Vene 1’ orator di Franza, col qual fo conferito, 0 esser di Roma, eli’ è miraveglia ; poi volse cosse particular. Fo ballotà ducati 8000 per mandar al zeneral, armar eie. Da Brexa, di rectori. Hanno di uno, venuto da 177 * Mantoa, il marchexe è a Gonzaga, ha 120 homeni ’ d’arme, 300 cavali lizieri, 1000 todeschi, 500 fanti italiani ; è con lui domino Galeazo di San Severino, Frachasso suo fradello, el conte di Melze, assa’ ho-norati; stanno a spexe dii signor. Item, domino Aurio Bua, capo di stratioti. Badino et Christoforo di Calabria ; et, dà fama, si conza con la Signoria no- 30