B29 MCCCCC, SETTEMBRE. 830 questo Papafava tolleva lai utilità dei comuni. Or la Signoria sentiva, non fusse innova; el perchè li savij messeno la parte, fono reniessi a lhoro, al-dirli. Veneno molti di Cypri, dolendossi di sier Piero Sanudo, venuto synicho, di molte manzarie eie. fate in Cypro, e aver portato de' qui assaissimi danari. Or fono comesso a li capi di diexe. Et .li savij steteno a consultar in materia di trovar danari, et vene li tre deputati a stimar la nave Marzello Marzello, videlicel Nicolò Vidal, armiraio di l’arsenal, Lunardo Brexan» et Batista da la Bolpe, prothi, fonno mandati a Puola. Qual la extimono valler, con li coriedi 1’ ha, ducati 3163, eh’ è più di la 2.“ stima, qual fo ducati 3040 ; et meseno ili nota quello li bisognava a conzar. Da poi disnar fo conseio di X, et collegio si redasse, et fonno alditi li merchadanti, zercha l’opinion lhoro di mandar orator al soldam ; et molli non sentiva, per non esser stabelilo soldam. Da Milam, dii secretano, di 22. Dii zonzer eri sier Domenego Pixani li, va orator in Spagna, et ozi è partito. Itera, esser nova, li villani vermeneschi esser sta con francesi a le man, et averne amazati 200 francesi pedoni, et 30 liomeni d’arme. Tamen monsignor di Lucion dice non haver alcuna cossa di monsignor di Chiamonte ; et li ha ditto saper di certo, el generai di Humiliati, di Landriano, esser stato in questi zorni a Brexa ; come li à ditto monsignor di Como, esser sta visto ; et lui secrctario scusoe non era vero eie. Di sier Domenego Pixani, oralor, date a Milctn, a dì 21. Dii zonzer suo lì ; li vene contra il secrctario, e alozò in caxa sua, et ne l’intrar per le strade li puti e altri malcontenti cridava : Semole Marce, ora prò nobis! Et cussi, a hore 21, andò da monsignor di Lucion, qual era solo, e con pochi in camera, im 332 piedi, e li vene contra. Or, et presentate le letere cre-dential, et fè un longo discorsso, chome scrive, in re chrisliana, pregando volesse scriver al christianissi-mo re, ajutasse la materia eie. Esso monsignor di Lucion li rispose, faria etc. Poi li mostrò una letera, li havia scrito il ducha di Ferara, exortatoria a far il roy si movi contra turchi. Et lui orator disse : Chi è sta casom dii mal, voi conzar etc. Ilem, doman si partirà, et che a Lodi e a Milan tuti quasi erano mal contenti ; et quanta speranza haveano, era il tur-cho; altramente moreriano desperati; tanti si doleno di portamenti de’ francesi. Ilem, prega la Signoria li mandi qualche a viso, che non sarà si nom a pre-posito, et che madona Helena, moier di domino Francesco Bernardin Visconte, lo havia mandato a visitar, offerendoli la caxa etc.. Di Franza, di I’ orator, date a Meledum, a di 12. Come à inteso per bona via, il re haver inteso il re di romani aduna assa’ zente per invader el stato di Milan; et dice non mantegnirà le trieve, nè seguirà acordo niuno. Dii ditto orator, di 13, tenuta fin 14. Come, partido quella matina da la majestà dii re, li mandò uno suo secrctario a dirli, come, per via di l’orator dii papa, et di uno fiorentino, à inteso la perdita di Modom, et poi per altre letere fo verifichata lai nova, dolendossi eie. Et poi disnar andoe da soa majestà, qual li disse: Ozi havevamo letere dii nostro orator di questo, et non ve lo volessemo dir. Et disse havea abuto grandissimo cordoglio. Et l’orator disse, che soa majestà doveva far tre provision al presente: la prima, scriver al papa e altri signori chri-stiani, si aduni a la expedition contra infedelli, et eliam a li signori et zenthilomeni francesi, per inanimarli ; secondo, dar forma a la exation di le decime dii clero ; lerlio, mandar liomeni .pratici, et che voglia far im Provenza et a Zenoa e Bertagna, a far la descriliom di tutte nave e navilij sono dà poter armar. Et il re disse: A la prima, scriveremo al papa, eliam mandi legati in Alemagna, Spagna e Ingalte-ra ; et scriva sub pcena, censuris, et comenzi da lui ; di le decime, provederà fin 8 zorni, zonto sarà lì el Cardinal Roam ; e manderà a veder li navilij etc. Et disse poi : Scrivè a la Signoria, e confortella stagi di bon animo; faremo eie.; et la mandi oratori a tutti li principi christiani, et maxime Ingaltera. Ilem, disse : 11 re di romani, intendo, voi venir a far novità nel stato di Milan ; fa mal ; al presente si doveria atender contra turchi; purché a questo non sia im-pazato. Poi disse : Ho inteso l’armata yspana va in ajuto di la Signoria; saria bon scriver a quelli reali, la lassi per uno altro anno ; et dii reame di Napoli, per l’anno futuro, li farà qualche partito. Ilem, esso orator, zonto sarà Roam, farà l’officio. Et chome, in quella matina, a dì 14, il re partì; va a Orliens, poi anderà a Bles. Noto, chome in questa matina partì di qui sier Francesco Foscari, el cavalier, va orator in Franza, successor di sopraditto sier Bcneto Trivixan, el cavalier. Da Cremona, di provedadori. Come mandava Beneto Zucho, contestabele, con provisionati 92, per Po, per mandarlo in Friul ; e mandò la mostra. Di Vicenza, di rectori, di 24. Mandoe una de-position di uno è stato a le parte di todeschi, e di