137!) MCCCCCJ, FEBBRAIO. morene da fame, e in credenza non trovano, e in soa spicilità li fé la piezaria di */s staro di formento per uno; saria andato ogni cossa soto sopra, e sariano fuziti e abandonate le guardie, /lem, si dice li turchi vicini hanno hauto comandamento dal signor, starinhordine, per andar versso el Danubio; suplicha se li mandi li ducati 400, per armar la fusta e altre cosse ocorente. Item, meglij per monitiòn e bisco-535 * to eie. Ilem, poi scripta, dice per soi esploratori esser advisato, la dita adunation fata per Feris bei a Scu-tari esser disciolta, e andati a le Ihoro stantie ; e il dito à fato venir alcuni mulli et cavalli da caria-zo, e chi diceva andaria verso la Porta per co-mandamento dii signor turco, et chi diceva andava versso el Danubio ; lamen starà vigilante, e tien le cosse talmente proviste, che, per bora, di lui non teme. Da poi disnar fopregadi, pòr lezer molte letere, ct.niuna parte fu posta. Fo spazà, per colegio, letere a Zara, di provision si fa. Item, a Sibinicho, in conformità non mandino oratori de qui, ma li prove-deremo. Ilem. mandano li conti di la camera, e fo rimesso mandar Piero di Organi. Ilem, a Spalato, laudar il provedador e quello à fato a’ polizani ; e, venendo soi oratori, sarano ben visti. Item, scrito a Corl'ù, li mandi uno cargo di sai, e ristauri li castelli dii vescovo a so spexe, e provedi a le isole eie., et al bastion di Narenta ; e se li manda una paga per questo ; et scrito a Liesna, Braza e Curzola, debi mandar barche a ditto bastion et legnami. Ilem, fo scrito a sier Antonio Bon, provedador, va con Schan-darbecho, za partito con do arsilij, si presenti a Zara; et, bisognando, si operi ; et cussi scrito a Zara. Ilem, a sier Marco Antonio da Canal, sopracomito, ' comessoli fazi il tutto andar presto a Zara, e poi per li altri lochi di Dalmatia a custodia ; el qual sopracomito, solimi con homeni da remo — , si partì in questa note. Fu posto [ter li consieri, perlongar il tempo dii synicha’ a li syndici di terra ferma sono fuori, e sono a Vicenza; li mancha el trivixan, Friul e l’Istria ancora per mexi do. Et ave 24 di no, el resto di la parte. Et fu presa. Fu fóto il seurtinio di uno provedador zeneral in Dalmatia, justa la parte, qual sarà qui soto posto. E rimase sier Zuan Diedo, qual mai fu in Dalmatia, et era in vicentina eie. Poi restò conseio di X, con zontadi colegio, fino hore 4 di note; licentiato quelli di pregadi. In questo pregadi fo leto una letera di Roma, di...., scrive domino Bortolo Trivixan, episcopo di Cividal di Belujm, ringracia esserli sta dato il possesso di ditto vescoado, si oferisse eie. Seurtinio di provedador zeneral in Dalmatia. Sier Marin Gradenigo, fo provedador sora le camere, quondam sier Piero 48.104 Sier Filippo Boldù, fo ale raxom vechie, quondam sier Francesco . . . . 18.135 Sier Andrea Badoer, fo consier in Can- dia, quondam sier Zuane . . . . 47.106 Sier Hironimo Querini, fo di la zonta, quondam sier Andrea, da Santo An- zolo....... . . . 75. 78 Sier Zuam Antonio Minio, el grando, quondam sier Nicolò.....19.135 Sier Lucha Querini, fo provedador a Corphù, quondam sier Marco . . 60. 92 Sier Alvise Loredam, fo conte a Zara, quondam sier Pollo.....85. 68 Sier Alvise Zorzi, quondam sier Lorenzo, dai Servi .......33.122 Sier Zustignan Morexini, fo provedador a Pisa, quondam sier Mareho . . 51.101 Sier Nicolò Contarmi, fo a le raxon nuove, quondam sier Moysè . . . . 30.116 Sier Antonio Moro, fo baylo a Corfù, quondam sier Cabrici.....26.128 Sier Polo Contarmi, da San Sabastiam, quondam sier Bortolo.....45.103 f Sier Zuan Diedo, fo governador di le zente a Pisa, quondam sier Alvise . 102. 51 A dì 4 fevrer. In colegio vene l’orator di Napoli, e fé lezer una letera dii re, di 23. Li scrive di la sua bona voluntà, e saria contra il turco in favor di la christianità, domente fusse securo da’francesi; e questo, disse a sier Francesco Morexini, olim orator de lì, edam à dito a sier Zuan Badoer, orator presente, sì che li convien tenir praticha col turcho, per questo, per mantenirsi in regno, e non per altro ; si duol convegni far cussi eie. Poi esso orator li usò alcune parole in conformità, e disse, l’altro dì, l’o-rator di Franza li disse di la gran armata fa il suo re ; et par che, facendo armata, il regno non saria securo, perhò oficio di sua majestà saria, volendo andar contra turchi, far li ehristiani stessono securi, almeno ad tempus, perchè si converia far l’armata yspana stagi eie., e meglio saria non armasse; per tanto dice al principe, acciò scrivi in Franza, paren-