7 MCCCCLXXXXIX, OTTOBRE. 8 di Porto Gruer; et in Gradiscila era sier Andrea Zan-chani, provedador nostro, con el sig. Carlo Orssini ; et che 40 stratioti erano ussiti di Gradiscila a sora veder, e introno in 300 turchi, adeo li messene» in luga ; e stratioti, temendo de insidie, ritornorono in Gradiscila: per le qual cosse tutta la terra fu spa-ventada, di haver turchi tanto propinqui in Friol. El a dì primo dillo. Vene nova, dicti turchi esser acampati tra Udeue e Porto Bufale, et esser passato il Taiamento per numero 2000, metando a fuogo e fiama ville, caxe, bestiame, et anime infinite menando via : et questo se intese per letere di sier Dome-nego Bollini, luogo tenente in la Patria, da 'Ude-ne; di sier Piero Badoer, podestà et capetanio a Zazil ; e di Gradiscila e di Porto Bufolo, di sier Francesco Querini, podestà. Et priecipue una letera di uno cifaditvr, chiamato domino..., la qual fuletaim prega-di, come turchi erano stati a una badia di San Zuanne de..., dove haveano fato gran mal, cavato li ochij a li santi depenti, e di la chiesia fatto stalla perdisprecio. Et per colegio fu scritto a sier Domeuego Con-tarini, capetanio di Vicenza, et li fo mandato ducati 5000, acciò subito si partisse da Vicenza, et andasse con 5000 ceroide ; et scrito a Padoa, mandasse cer-nide in gran numero ; a Feltre 300, a Cividal 300, a Bassan e Treviso assa’ numero. Et ordinato a dito capetanio di Vicenza andasse di sora via a Zazil, et lì fusse fato la massa di le zente nostre. Et in questo «orno zonse a Chioza domino Zuan Batista Carazolo, capetanio di le fantarie, venuto di cremonese con 1000 provisionati, et con barche passono in Livenza, dando a cadauno 6 marzelli, el resto, zonti sarano in Friul. Etiam tutavia veniva per terra le zente d’arme, era in cremonese ; zoè Zuan Paulo Manfrom, Ja-comazo da Venecia et Colla suo fiol, Tuzo di Costanza, et altri, zoè cavali 2000. Ancora fo parlato in colcgio di mandar barche e barbote in l’lzonso, et in voce fu aricordalo capetanio sier Alvixe Loredam, fo a Monopoli. El cussi fu mandato per lui, et armato... barche, andoe; el qual si partì de qui a dì... di questo. Eliam fo manda per terra sier Vetor da Leze, patricio nostro, qual si oferse andar eon 100 valenti hotTieni di questa terra, et si partite, et andoe a Monfalcon. Di Roma, di sier Polo Capelo, oralor, di 28, venule in horre 48. Scrive haver da Napoli, di l’o-rator, di 26, come liavia per .una nave venuta a Otranto, partì a dì 9 septembrio, dice l’armata tur-chescha esser sta tolaliler destruta in colfo di Lepanto. Tamen ditta nova qui non fu eredita ; el nihil futi vermi. Da la Aiolà, Porlo Bufolè e altri lochi di trivi-xana. Come turchi erano venuti lì propinquo, et passato il Taiamento, tutto el paese è in fuga ; dimandano socorso ; fano assa’ crudeltà. Et è da saper, la terra è stata fida nel scriver di sier Andrea Zan-chani, provedador, lo qual scriveva, haver 15 milia pedoni di' Friul, deputati, a 5000 per volta ogni quarto dì, a vardar Gradiscila, dandose cambio di 8 dì in 8 dì ; et le taie di li castelani esser in hor-dine ; et quando turchi comparseno, li deputati non volseno venir a far la sua guardia, dicendo voler vardar caxa sua, et fuzer via al meglio che potevano in li castelli. Da Novara, di sier Antonio Loredam, el cavalier, orator nostro. Come ivi se ritrovava con il re, andavano a Vegevcne, poi a Pavia, et demum a Milan, e dovea intrar a dì 3 ; et de coloquij abuti col re. Da Brexa, di 4 oratori nostri, vano al re. Come solicitaveno il lhoro cavalchar, e sperano esser in Milan avanti il re. Da Cremona, di sier Marco Antonio Morexini, el cavalier, et sier Nicolò Foscarini, qual non era in-trato ne V officio suo di capetanio. Scriveno di quelle cosse etc. ; et sier Vido Morexini, pagador in campo, era lì, facea 1’ oficio dii camerlengo; et dii partir di oratori lhoro. Da poi disnar fo pregadi, et si redusse el conseio di X. Erano capi sier Hironimo Zorzi, el cavalier, sier Domenego Beneto et sier Antonio Trum. Et ìfon fo fato ini pregadi altro, solum leto letere, et elec-tiom di scurtinio, atento una parte che fu messa di elezA1 cinque savij, qualli dovesseno aldir li oratori 2 di Cremona, come Verona, et venir con lhoro opinion in colegio; et cussi di altri lochi aquistati di novo, potendo meter parte etc. Et rimaseno tutti cinque procuratori: sier Nicolò Mozenigo, sier Do-menegp Morexini, sier Marin Lion, sier Filippo Trum e sier Alvixe Bragadim. Ilem, fono electi 7 di diexe savij a tansar, in Iodio di alcuni, chi erano intrati consieri, chi savij in colegio ; et rimaseno sier Zorzi • Corner, el cavalier, sier Francesco Trum, sier Piero Contarini, sier Beneto da ch-a’ da Pexaro, sier Bortolo Vituri, sier Cosma Pasqualigo el sier Troylo Malipiero, qualli -erano electi in Cypro,. et, judicio meo, non doveano esser balotadi. Et atento non venivano im pregadi, fo termi uà per la Signoria venis-seno non metando balota. A dì 2 octubrio. Si bave aviso, turchi danizava in trivisana, et X di lhoro passò la Livenza, propinquo a Porto Bufolè, el tornono indriedo da li altri, qualli meteano a fuogo e fìama il Friol e trivixan ;