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      Domino Zuam Antonio Corio, de anni 38.
      Domino Symon Taiabò, de anni 50.
       Domino Alvixe da Landriano, de anni 35.
       Domino Bernardin, suo fratello, de anni 22.
92 * Domino Galeazo de Galera, de anni 28.
       Domino Liom Forte, procurador, de anni 50.
                  Questo è im prexom.
       Marzocho daPizegatom, contestabele,deanni 42, perchè, con tra le cride, andò a servir il Moro; mandato da li provedadori.
       Da Brexa, di rectori, di 20. Nulla da conto. Mandano uno capitolo di nove, abuto da domino Ve-tor di Martinengo.
       Dii signor Carlo Orssini, di 20, da Brexa. Avisa la Signoria de li presoni restati a Piasenza: el signor Zuanne di Gonzaga, fradelo dii marchexe ; domino Christoforo di Gonzaga ; domino Hector di Gonzaga; domino Guido Torello; domino Alexandro Sforza, el conte di Melze, fono fioli dii ducha Galeazo; domino Galeazo Stampa et il zeneral di bianchi. E avisa, li cinque è rimasti a Crema per suo nome, nominati di sopra.
      Da Ferara, dii vicedomino, di 20. Come domino Zuan Valla, orator di quel signor, torna di Franza, intende è stato mal visto, e intende il signor
    lo	rimanda. Ilem, stanno di mala voia per la captura (li Àscanio, e per il fradello dii marchexe di Man-toa; tamen dicono, piacentini non lo voi dar. /tern, hanno fato la passion meninchonicha.
       A dì 22 aprii. In colegio se intese la venuta in questa terra dii signor di Faenza, e ordinato prepararli la caxa dii marchexe.
        Iiein, fo porlato a palazo li libri di officij di debitori, eh’ è assai, et per gran numero ; è assa’ miera <li ducati, a presso 200 milia.
       Vene l’orator di Franza, e li fo comunichato alcune letere. Ringratiò assai, poi pregò la Signoria volesse meter a una lectura di Immanità, in locho di Zorzi Valla, morto, et lezeva domino Joanne Ba-ptista, cognominato el Scyta, non ben grato a li scolari, et che l'usse posto domino Gregorio Amaxeo, doctor utinense.
       Da poi disnar, fo pregadi. Vene il principe, et le infrascrite letere :
       Da Crema, dii podestà el capetanio, di 20. Come !l> il zeneral di bianchi esser stà lassato da’piasen-tn'i; era a Pontremolo, e va a Roma, à ’uto taia ducali 4000. Item, che niissier Zuan .tacomo è a Mi-
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lan, et 0 esser di sguizari stato ; e il signor Lodovico è stà aviato in Franza.
    Da Brexa, di 21. Dii partir dii Cardinal Ascanio quella matina de lì con li capetanij dii devedo, con
15	cavali per uno et 25 fanti, e il signor Carlo Orssini, qual tornerà in campo, e domino Sonzim Ben-zon vien di longo. Eliam vi hè Paulo Albanese, contestabele, e va a Verona per la via di Salò, per mancho pericolo. Ilem, per una altra letera avisano, per uno vien di Milan, la cossa di sguizari esser conzà con danari; missier Zuan Jacomo è a Milan carezato da pochi francesi, col campo a Ceram, vo-leno Bologna a sacho. In Milan non è rimasi 100 francesi. Li principali di Milan sono fuziti. Queste tre caxade regna: Boromei, Triulzi et Palavisini. Domino Francesco Bernardin Visconte è in castello retenuto. Francesi sachizano caxe di Visconti, Crivelli et Landriani ; alozano in le caxe a descrittone, non volendo pagar le vituarie, et hanno Binaseo sa-chizato. Le botege di Milan, poche sono aperte ; e francesi voleno la roba senza danari. Le donne è in li monasterij. Item, hanno fatto cride: li monasteri) non toglino robe de’ rebelli ; hanno mandato a tuor panni di seda per vestir il Moro va in Franza. Si dovea partir el sabato sancto; et milanesi li piace più che Ascanio sia in le man di la Signoria cha dii roy; e francesi straparla di tutti, e di confederati dii roy, et non stimano niuno eie.
    Da Verona, di rectori, di 21. Dii zonzer lì dii Cardinal Ascanio in quella sera; et lo alozono in ci-tadella con bona custodia.
    Da Vicenza, di sier Alvise Mirro, podestà. Come, justa i mandati, anderà a Marostega, dove è podestà sier Luca Miani, per saper la verità dii puto, si dice esser stà amazato da’ zudei ; lanieri andò et 0 fu.
    Da Munfaleom, di sier Ve/or Diedo, podestà. Come alcuni todeschi erano andati a Goricia per mirar, et quelli dentro non li hanno voluti acepkir ; e si dice è do parte dentro, una di l’imperador, l’altra San Marco.
    In questo pregadi referì sier Anzolo Barozi, come fue in Friul con sier Piero Moro, di bordine dii colegio, a veder quelli passi; e disse quello havia visto; concludendo esser molti passi, et le provisiom achadeva, eh’ era uno grosso campo. Fo laudato dal principe.
    Fono provadi do patroni di galie a Baruto, sier Michiel Bon, quondam sier Fantim, in luogo di sier Nadalim Contarmi, di sier Lorenzo, per la etade ; et sier Bortholamio Contarmi, quondam sier Zuanne, su la galia Morexina.