255 MCCCCC, APRILE. 250 la Signoria, Ascanio. Item, soa santità disse aver le-tere di Milani, di 300 milia ducati promessi per milanesi a’ francesi ; et Lodovico esser aviuto in Franza ; e il roy aver ordinato mandarli 400 arzieri contra, per acompagnarlo, e starà a Burges in Burri fino 94* sia examinato. Item, quanto a la expedition contra turchi, soa santità disse è restato per i zorni santi, lamen faria ; et à expedí lo episcopo di Gai per Hon-garia, si parte fin 3 zorni, e voria la Signoria li desse barche di Ravena, per segurtà soa, et verà prima a Yenecia. Item, domino Antonio Trombeta scrisse a la Signoria, di Roma, una letera zereha il fato suo etc. Pavia dà 100 milia ducati al roy. Da Ravena, dii podestà et capetanio, di 22. Dii signor Astorgio da Faenza, esser zonto lì con cavali 50. Item, che Codignola iterum à levà le insigne di Franza. Da Ferara, dii vicedomino, di 22. Come de lì stanno su gran paura ; hanno speranza su do cosse : una, conzar con il roy, con darli danari ; l’altra, poner zelosia tra lo roy et la Signoria nostra. Item, il signor manda missier Zuan Lucha a missier Zuan Jacomo, e missier Zuan Valla in Franza, e don Al-fonxo suo fiol si prepara e lo manda al roy. Item, di là di Po tutto è im paura ; et cavali 3000 de’ francesi, et (j000 pedoni sono iti versso Parma. Co-rezo dubita assai; luti sono fuziti, e il signor Nicolò da Corezo è venuto lì a Ferara, e il signor Borsso da Corezo manda a tuor la moglie a Mantoa. Mirandola e Carpi sono in fuga ; et passando francesi per andar a Corezo, convien passar per Rezo, et il signor ducha à ordina le lassino passar, et hes-sendo a presso Bologna, si sentirà novità. Item, el cardinal Zen ozi è partido di Ferara; si dice per ha-ver foto il ducha, scampar di presom uno lo volea tosegar. Da Crema, di 22. A per uno vien di Milan, che missier Zuan Jacomo à dato termine un zorno a’ milanesi, a pagar li ducati 100 milia ; et li ducati 200 milia, termine uno anno, o come parerà al roy. Item, manda per milanesi e fa reteñir in castello chi li par ; e quelli di Pavia si havia tolto taia ducati 80 milia ; et che missier Galeazo di San Severin è in man di guasconi con una calza meza, e fo mandà versso Franza driedo una mulla, la qual mena a man, e con uno carnier in spalla, per disprecio. Item, par che a Lodi sia stà despegazà l’arma dii roy ; unde lodesani dubitano esser messi a sacho ; hanno mandà Ihoro oratori a missier Zuan Jacomo. Da poi disnar, fo pregadi ; et vene le infrascripto letere, qual fo lete. Da Irani, di sier Alvise Contarmi, gooernador. Zercha la galia si arnia ; et è soracomito Vicenzo Pagani, qual fu l’anno passato eie. Da Coroni, di sier Cabriel Venier, caslelan, e sier Fantin Zorzi, \capelanio. Come turchi erano stati de lì via, e fato danni, e la Maronada fo presa, et era il castello di sier Otaviam Contarmi eie. Di sier Francesco Zigoyna, provedador. di la Morea, da Coron. Come lì è do galie sotil, voi andar a Napoli di Romania, e poi a Malvasia. Di Malvasia, di sier Andrea da Riva, podestà, di 28 marzo, drezata al provedador di la Morea. Avisa 4 stratioti andati da’ turchi, perliò vadi lì etc. Dal Zunchio, di sier Carlo Contarmi, caslelan. Come quel luogo è mal in bordine di monitiom e custodia ; perliò se provedi. Fo loto una depositiom di uno, scrive a li cai di X, qual è stato a la bastia a presso Corphù, e dice 11 signor turcho voi venir a tuor Corfù, à fato vodo a la Mecha di darlo, e verà zente di Persia, et Jacub bassà è venuto con asapi G000, e ne vien assai ; si prepara castroni per far presenti. Et Schender bassà à ’uto bordine di corer in Friul, e le galie in colplio non se ficlia troppo, perchè voleno far viazo curto. Fo leto una altra deposition di uno amico, di 12 aprii, a li cai di X, come il turcho certo vien a Corfù; e a dì 27 marzo partì el bilarbeì di la Morea ; e a dì 4 aprii partì il signor ; venuto a presso Salo-nichij, farà el suo bayran al Vardari. Item, el bassà di la Natalia passa di qua a Galipoli con zelile. Fo leto quello expose 1’ orator di Franza in co-legio, e il messo di monsignor di Lignì zercha Fé-rara e Mantoa ; et fo dato sacramento a tutti per li cai di X, e ordinato gran credenze. Di Franza, di l'orator, date a di 12, a Liom, 95 za pi i dì venuta. Avisa come eri il roy zonse lì a Liom. e intese per letere dii Cardinal Roani, date a Verzelli, a dì X, la nova di la presa dii Moro, vestito da frate di San Francesco ; qual Cardinal si partiva, e andava a Novara, adeo la regia majestà bave gran piacer. Et esso orator nostro andò da soa majestà ad alegrarsi ; e scrive li coloquij abuli. Qual li disse, li soi averlo preso con l’artilaria, per intelli-gentia di exerciti, lassando andar il resto. Et conclude il re jubilla. Non scrive a la Signoria di questo, ma ben in Spagna, Ingaltera ; e per la Franza si fa fuogi, feste e procession ; e cussi si farà per tutto il regno. E li disse, soa majestà non era per venir in Italia. Et chome in quella inulina, di 12, esso orator era stato con soa majestà a una Nostra Dona, chiamata Nostra Dama di Conforti, et che il re