975 SICCCCC, AI’ttitE. 27« quelli di la caxa dii eanevo andasseno balestrieri su le galie di viazi ; et perchè li savij e nui non 1’ avevamo vista, non lo ballotata. Et licentiato cl pregadi, restò conscio di X per far li lhoro capi dii mexe di mazo, et fono clecli sier... Stimarlo di una hilera vidi di Hironimo di Mori le, colatemi in campo, data a Trevi, a dì 29 aprii, drizala a sier Hironimo Zorzi, el eavalittr, podestà di Verona. Come el Cardinal Roam, vice re in Milano, instava ogni zorno di haver in le man i presoni nostri milanesi, che, stimando esser salvi, erano fugiti di qua ; parte di quali nostri li detono, et parte fuziteno, el resto erano im procinto de darli : et è gran compassioni, perchè francesi li tratanno mal, e fanno gran strazio per tutte lo terre. Non li basta le imposition publice che ìrieteno, che ogni di robano le caxe, e fanno violentie assai di donne, e poi le vituperano publichainente, con taiarli i panni lino al culo, et portarle cussi in gropa per Milano, in obrobrio di questa povera Italia. Mis-sier Zuan Jacomo se aferma esser dimesso, e non haver più credito, et esser per andar in Franza con tra sua voglia. Le zen te francese se dize esser fra Novara e Dandosso a starsi a l’erta per sentirsi esser grossi in Valtolina, e haver preso Be-linzona et Chiavena, e ogni di ingrossarsi più. Credo noti si assecurerano di lontanarsi molto di là, finché non vedino il lino di questi todeschi. Se dice Bologna esser acordata, con darli ducati 50000; la Mirandola, Carpi e Corezo el simil, con ducati 25000: (orano i danari, l'arano il fatto suo, e poi tanta fede li observerano, quanto a suo proposito li tornerà. El simel crede farà Ferara et Manica, et già si dice è olirà le pratiche. .Item, è stato ditto fiorentini haver dato ducati 50000 a’ franzosi, i quali prometeno con 400 lanze et 3000 guasconi andar a l’impresa di Pisa, per restituirla a essi fiorentini. Stimano di una Mera di Roma, di 26 aprii, di domino Daniel di Santo Sebastiano, al prefitto sier Hironimo Zorzi, el atvalier, podestà di Verona. . Come de li erano partiti molti sguizari e altri fanti spagnoli, parie vano verso Romagna o Toscana, et poi el primo dì di mazo deve cavalchare el ducha Valentino, quantunque li soi pensieri sono varij et 101 * mutabeli, e parte vanno a li colonesi, i qualli fanno 2000 fanti per lhoro conto, et dii re di Napoli ; e alcuni vanno a li Urssini. Movimenti tutti inditij do tribulatione. E dicesse che ’1 re e il signor Prospero Colona hanno mandati li figlioli alla Valona, per obslasij dii turco, el cui presidio il re implorerà. Item, in questa note è morlo el Cardinal di Sogo- ' brio, olim maistro di casa dii papa; credo in le prime tempore si farà cardinali novi. Aoiso auto di le cosse dii turco di 16 aprii 1500di____ % Informaziòn de uno homo da bene di qui, el qual è stato con alcuni merchadanti fiorentini ala Va-Ima, al qual se ge poi prestar fede, per esser homo de fazon e facultoso e bon citadin di qui. Prima dice, esser in cantier 40 fusti, 5 galeaze grosse di cercha bote 500, galie sotil 20, fustè 15; i qual tutti legni se fano in la fiumara, la qual è mia 12 lontan di la Valona ; niun di qual fusti non so pono trazer di la fiumara, senza esser chavato, excepto le fusle nude, senza nula dentro. In bocha di ditta fiorriara è l’aqua fin al zenochio d’uno homo, e questo me certifichò, perchè, al’insir che fezeno lhoro con el gripo, bisognò che el libaseno, et homo nulo stete in gripo, e con molti homeni per aqua el trazeno fuora, et lai volse andar a posta per aqua, per cer-tificarse. A la Valona sono 7 fusle armade, uno schierazo, e do gripi grossi. Ben è uno che l’altro zorno una barza forestiera preseno do gripi di turchi, et uno de un sudilo di questo re, cargi di mer-chadanlie, zudegasse esser stato quei do se atrovava a la Valona. Artelarie ne bufavano assai, non tropo louge bombarde, ma grosse ; dice voleale per le galeaze. Dice che la diliberation sua era, che cussi come ad una ad una le ehavavano di la fiumara, cussi con quelle 7 fusle remurcliiarle in uno porto lontani da dilla fiumara mia 24, el qual se chiama Porlo Raguseo, che hè arente el Sasno ; e perchè in ditto porlo pur le potria haver impazo, hessendo lui lì vele cavalchar quel signor che governa là, el qual andò al dito porto, e li fezeno deliberation da dover far do forteze a la bocha di dilto porto, azò che niun li potesse offender. E questo me dice aver- lo sapulo per cerio, per uno di primi di la caxa dii signor, el qual, za famollo, è molto suo amico. Costui se à fato sudito dii re, perhò più largamente se à fidato de lui ; e questo me certifichò che non era niuno che sapesse sta diliberation de le forteze, excepto lui. In di lo porlo era sta tagliati assai legnami, et ogni zorno se tagliava, e maxime legname de albori e da antene. Dice ancora che, chi tc-gnisse fin (i galie, con uno barzoto, con qualche bri- 10-gantim, al Sasno, mai dita armata inseria di ditta fiumara. Io lo averia dinotato ai capi dii conscio di X, ma per non haver auto messo, non I’ ò falò ; poi ancora perchè so che da Otranto ogni zorno hanno